Critiche segnatamente per promozioni incomprensibili, etichette illeggibili, messaggi pubblicitari che necessitano di una lunga interpretazione o se inviati via e-mail devono essere stampati per ottenere buoni sconto che un altro ipermercato, non molto lontano, vende senza complicazioni; e poi programmi di fidelizzazioni disincentivanti irritano la clientela. Da una ricerca effettuata in Francia dall’Union fédérale des consommateurs che è un’ associazione indipendente fondata nel 1951, ma anche da alcune associazioni italiane e tedesche, emergono consumatori poco soddisfatti della qualità fornita dai prodotti in vendita nei grandi magazzini. Le critiche dei consumatori sono di vario tipo. Ambienti tetri, difficoltà d’accesso, con lunghi giri da effettuare soprattutto in macchina, prima di arrivare all’accesso, sui tanti criteri richiesti dall’associazioni per dare un voto favorevole poche sono state le risposte positive. Tre criteri sono stati particolarmente mal digeriti dai consumatori. Tutte le pubblicità si riferiscono in modo eccessivo alle promozioni che alla fine disorientano l’attenzione del consumatore. Le critiche sono egualmente molto vivaci sulla informazione e i prospetti giudicati poco veritieri e lontani dalla realtà. Infine la fidelizzazione attraverso carte, regali o punti-raccolta fanno parte di una insoddisfazione generale con dei programmi poco leggibili e disincentivanti per il 50% dei consumatori. Forse anche da qui parte la riflessione che alcune catene internazionali di Ipermercati stanno facendo su un nuovo concetto di accentramento di vendite in locali di grandi superficie.
giovedì 26 agosto 2010
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