venerdì 6 agosto 2010

Migliora l’economia in Italia

Secondo l'ISTAT, l’ufficio di statistiche nazionali, in un rapporto presentato oggi alla stampa, nel mese di giugno 2010, l'indice della produzione industriale destagionalizzato, con base 2005=100, ha registrato un aumento dello 0,6% rispetto al mese precedente; la variazione della media del secondo trimestre rispetto a quella del trimestre precedente è pari + 2,2%. L'indice della produzione corretto per gli effetti di calendario ha registrato a giugno un aumento tendenziale dell’8,2% (i giorni lavorativi sono stati 21, come a giugno 2009), mentre nel primo semestre 2010 la variazione rispetto allo stesso periodo del 2009 è stata di +5,5% (i giorni lavorativi sono stati 125, contro i 124 del 2009). La fiducia delle imprese italiane, nel mese di luglio, è salita al più alto livello degli ultimi due anni, hanno contribuito sia pure marginalmente, ma soprattutto psicologicamente la ristrutturazione della Fiat SpA e la Luxottica Group SpA. La Fiat per aver chiuso il semestre positivamente; la Luxottica per aver dichiarato, il mese scorso, che l'utile netto è salito del 30% nel secondo trimestre. Entrambe le aziende hanno dichiarato che i loro guadagni sono stati aiutati dalla svalutazione dell'euro, che è scivolato dell'8%, nei confronti del dollaro dall'inizio dell'anno. I segni di ripresa, sono stati evidenziati, nel mese di luglio, da una crescita accelerata della produzione e una visione più ottimistica dei consumatori. La crescita è stata sostenuta anche da maggiori esportazioni e da una ricostruzione delle scorte di magazzino. La domanda interna, in particolare i consumi privati, rimane il principale punto debole dell'economia italiana.
Ieri il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha detto che l'Europa sta recuperando più velocemente del previsto e anche la fiducia dei mercati monetari europei sta crescendo in campo economico. Segnali di ripresa s’intravedono nel tasso di disoccupazione tedesco diminuito di un 5,5% rispetto al mese precedente e da una ripresa delle esportazioni nell’ Eurozona.

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