Molto lenta la crescita nei 16 paesi che condividono l'euro. Nel primo trimestre 2010 è stato solo dello 0,2% e gli analisti dicono che il recupero può avvenire veramente solo se i consumatori di Francia, Germania e degli altri paesi mettono da parte i loro timori sulla disoccupazione e sugli scioperi e incominciano ad aprire i loro portafogli. I dati del secondo trimestre che saranno publicati ufficialmente venerdì mostreranno una modesta accelerazione, grazie alla forte crescita trainata dalle esportazioni in Europa soprattutto dalla Germania e poi dall’Italia. Si avrà una crescita della zona euro modesta con un rimbalzo dell’0.8%, trimestre su trimestre, nel periodo aprile-giugno, le stime sono di Jonathan Loynes, capo economista europeo di Capital Economics. Mentre le previsioni per la seconda parte dell'anno sono di una leggera contrazione. I consumatori possono aiutare l'Europa a continuare la sua modesta salita, a contrastare la recessione e resistere ad una crisi del debito pubblico che ha visto la Grecia salvata dal fallimento da un piano di salvataggio internazionale nel mese di maggio. Gl’indicatori stanno dando letture incerte sulla volontà dei consumatori di spendere, lasciando che il recupero cammini sul filo del rasoio. Complessivamente la spesa al dettaglio, nella zona euro, è rimasta invariata nel mese di giugno dopo essere salita leggermente a maggio, secondo le statistiche Eurostat, l'ufficio dell'Unione europea. La Francia è tra le nazioni che annovera i peggiori risultati, solo 1,3% rispetto al mese precedente. Questo può essere in parte attribuito a uno spostamento delle vendite nel periodo estivo tradizionale da giugno a luglio. Lo shopping francese è sostentuto dalla spesa sui prodotti alimentari di fascia alta e dalla moda e per lungo tempo è stato il motore della crescita economica, molto più che nella vicina Germania, dove sono il commercio globale e le forti esportazioni l’elemento trascinante dell'economia. In Germania, la disoccupazione è scesa al 7,6% nel mese di luglio. Questo potrebbe essere uno dei motivi perchè la fiducia dei consumatori tedeschi è aumentata trascinando al rialzo le aspettative che una ripresa economica possa accelerare il trend di diminuzione della disoccupazione. L'indice di fiducia dell'istituto GfK, questo mese, ha raggiunto il suo livello più alto dal novembre 2009, e ha rilevato che la propensione ad acquistare per i tedeschi rimane ben al di sopra della media a lungo termine. Le attuali vendite al dettaglio, da tempo il punto debole dell'economia tedesca, hanno mostrato alcuni miglioramenti, seppur frammentari. Le vendite sono aumentate del 3,1% sull’ anno precedente. Anche se la crisi non è ancora finita, secondo alcuni analisti tedeschi sembra che il periodo di cautela sia finito.
giovedì 12 agosto 2010
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