domenica 30 settembre 2012

Stabilizzare l'Euro:imperativo per la Germania

La cancelliera tedesca Angela Merkel, giovedì ha rinnovato il suo impegno per stabilizzare la zona euro, e la sua insistenza sul fatto che tutta l'operazioni sarà fatta per gradi, così ha voluto rendere omaggio ad uno dei fondatori della moneta il suo predecessore Helmut Kohl, presente alla manifestazione. Il commento della Merkel è giunto, durante una manifestazione  per il 30° anniversario dell'ascesa di Kohl al potere, ed è arrivato poche ore dopo che il presidente della Germania aveva ratificato il fondo di salvataggio della zona euro pari a € 500 miliardi. Questo aprirà la strada alla sua effettiva entrata in funzione dal prossimo mese.Kohl è stato una forza trainante dietro l'euro e rimane una figura emblematica nel partito conservatore della Merkel. Il salvataggio della zona euro non è stato popolare in Germania e ha causato dissensi in alcuni settori della coalizione di centro-destra del governo della Merkel. Il nome di Kohl è "indissolubilmente legato"  all'unione monetaria europea, ha dichiarato la Merkel, aggiungendo che egli ha sempre sostenuto che "una moneta comune avrebbe reso irreversibile l'integrazione europea". Merkel ha aggiunto che "l'euro è molto più di una valuta." Ma ha anche sottolineato le promesse fatte quando l'euro è stato introdotto per giustificare il suo muso duro all'approccio della crisi - aiutare i paesi in difficoltà, in cambio di sforzi per la riduzione del disavanzo e di riforme economiche.La stessa promessa di stabilità è stata collegata con l'introduzione dell'euro - ci sentiamo impegnati a questa promessa del governo tedesco", ha detto la Merkel."Continueremo a fare tutto il necessario per potenziare l'unione economica e la moneta in modo che l'economia sia stabilizzata in modo permanente. Così come stiamo combattendo le cause della crisi del debito pubblico non con un singolo atto, ma con una serie di misure". La ratifica in Germania, della più grande economia europea, del Fondo permanente di salvataggio della zona euro è stata ritardata per mesi con scontri in tribunale, ma la più alta corte del paese, ha aperto la strada per poter andare avanti all'inizio di questo mese.

venerdì 28 settembre 2012

QE della Banca centrale cinese

365 miliardi di yuan, circa 50 miliardi di euro sono stati iniettati dalla Banca centrale cinese nei mercati monetari  questa settimana, secondo gli addetti alla borsa, la più grande iniezione settimanale nella storia, perchè i regolatori lottano per mantenere la liquidità senza produrre inflazione. "Sono stati un pò troppi", ha detto un trader di una banca statale a Pechino, in reazione alla dimensione dell'iniezione."Questo significa che non c'è nessun taglio nel requisito per coefficienti di riserva delle banche nel breve termine." L'iniezione è stato effettuata per prevenire una potenziale crisi di liquidità a breve termine presso le banche commerciali. Le banche cinesi hanno bisogno di immagazzinare denaro sia per soddisfare gli obblighi di riserva, come da mandato della banca centrale misurati alla fine del trimestre, sia per il bisogno di denaro per soddisfare i requisiti di prelievo nella prossima settimana di vacanza. In Cina il pronti contro termine è stato usato per iniettare 290 miliardi di yuan martedì e 180 miliardi di yuan giovedì, compensati dai 107 miliardi di yuan in scadenza pronti contro termine, che hanno drenato liquidità. Per la maggior parte degli ultimi dieci anni, la Banca popolare cinese (PBOC) è stata impegnata in una raccolta di sterilizzazione del denaro estero, ed ha utilizzato operazioni a mercato aperto principalmente per drenare liquidità del sistema. Ma, come per gl'investimenti esteri in Cina - in particolare per quelli speculativi dove ci sono scommesse su una rivalutazione dello yuan che  sono stati ancora una volta disattesi, la banca è diventata un fornitore al netto della liquidità al mercato. Ha sempre di più utilizzato strumenti a breve termine di precisione, in particolare utilizzando titoli pronti contro termine con scadenze tra i sette e i 28 giorni, per mantenere la liquidità stabile. I regolatori cinesi hanno lottato per bilanciare la necessità di mantenere ampia la liquidità nel sistema contro la paura che l'utilizzo di misure a più lungo termine, come la riduzione della riserva obbligatoria e loan-to-deposit ratio presso le banche avrebbe potuto portare ad una recrudescenza dell'inflazione, con una errata allocazione d' investimenti e di bolle speculative, che si è verificato in seguito al pacchetto di stimolo di Pechino attuato durante la crisi finanziaria globale.Il terzo round di allentamento monetario in corso negli Stati Uniti, noto come QE3, sta già esercitando una pressione al rialzo sui prezzi delle materie prime, e le autorità di regolamentazione cinesi sono anche interessate da segni che i valori delle attività immobiliari si preparano a salire. La banca ha condotto due iniezioni separate di liquidità massicce in questa settimana, che hanno spinto i tassi monetari verso un forte calo nel mercato interbancario della Cina da mercoledì, per la liquidità che ha invaso il mercato.

Motor Show di Parigi, preoccupazioni nel settore

Ieri all'apertura del Salone di Parigi diversi produttori hanno fatto presente le loro preoccupazioni per il mercato automobilistico europeo che andrà a rilento anche nel 2013, e per questo alle autorità presenti e a Bruxelles, alcuni di loro, hanno chiesto più flessibilità e un minor costo del lavoro nella UE. L'amministratore delegato Philippe Varin della PSA Peugeot Citroën, numero due nel mercato europeo, nel corso di un incontro con la stampa ha previsto un 2013 con incrementi delle vendite attorno allo zero o leggermente negative, dopo un calo dell'8% di quest'anno. La situazione sembra migliorare nel medio termine, in una prospettiva di mercato di tre anni, con ricaduta nel 2015 non molto diversa dal 2012, ha aggiunto. In una intervista a Le Figaro, questa analisi è stata condivisa dal leader della Renault, Carlos Ghosn, che ha parlato di un ,nella migliore delle ipotesi stabile o, più probabilmente, un pò in calo. Il gruppo ha anche rivisto al ribasso le sue previsioni per il mercato europeo di circa  -8% nel 2012, con qualche difficoltà maggiore in Francia. Christian Klingler, membro del consiglio della casa automobilistica numero 1 in Europa, la tedesca Volkswagen, è meno pessimista per il mercato europeo e ha dichiarato che si aspetta "un mercato fondamentalmente in rapido miglioramento in Europa". Questo pesa soprattutto sui produttori più dipendenti dalla Europa che sono PSA e Renault in Francia  e Fiat in Italia. La PSA, in difficoltà finanziarie, ha già messo in atto una serie di misure volte a ridurre i costi a fronte di vendite di auto in calo in Francia, Spagna e Italia. In particolare ha voluto ridurre di 8.000 unità i lavoratori in Francia dello stabilimento di Aulnay-sous-Bois, vicino a Parigi, ma ha previsto anche tagli per diversi miliardi di euro in altri settori, sperando di recuperare a partire dal 2014.Renault ancora non si è pronunziata sui tagli di forza lavoro, ma non è più sicura di superare i suoi record di vendite quest'anno, come sperava ancora pochi mesi fa. La crisi in Europa sta costringendo i produttori ad adattarsi. Per l'AD del gruppo PSA-Peugeot-Citroen, Varin, la capacità produttiva dovrebbe essere ridotta nel Vecchio Continente e il suo gruppo non può essere l'unico che viaggia in questa direzione. La stampa di recente ha scritto di possibili chiusure di siti Fiat, ma anche negli Stati Uniti la Ford prevede di perdere un miliardo di dollari quest'anno nel Vecchio Continente, insieme alla Opel, filiale tedesca di General Motors. L'Opel ha già messo in parziale cassa integrazione più di 11.000 dipendenti in Germania il mese scorso, la metà della sua forza-lavoro nel paese. Va bene invece per la BMW, il suo manager Alfred Rieck responsabile-vendite ha dichiarato all'AFP: "Questo è un momento difficile. E' importante avere un piano per uscire dalla crisi. Noi abbiamo questo piano e sono sicuro che troveremo una soluzione per uscire". Al contrario della Opel, la BMW non farà ricorso alla cassa integrazione parziale, perchè Ian Robertson responsabile vendite e marketing, ha dichiarato che "la domanda su alcuni prodotti supera la nostra capacità di produzione." Altri produttori hanno scelto di andare contro corrente, come la casa automobilistica giapponese Toyota, che si aspetta una maggiore redditività quest'anno in Europa e di aumentare le vendite, dato che presto lancerà nuovi modelli, consolidando la posizione di leader nel settore delle auto ibride.

lunedì 17 settembre 2012

Settore auto: previsioni mondiali negative

New York - In uno studio pubblicato oggi, l'agenzia di rating Moody ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per l'industria automobilistica globale a causa della debolezza della domanda in Europa e per le minori vendite in Cina. Nel suo studio Moody, prevede una domanda inferiore al previsto in Europa e il rallentamento della crescita economica in Cina: "Anche se ci aspettiamo una crescita delle vendite del 4,4% veicoli quest'anno abbiamo rivisto le nostre previsioni per il 2013 al 2,9% contro il 4,5% di gennaio" ha scritto. L'agenzia di rating prevede che la domanda di auto in Europa occidentale si ridurrà del 3% l'anno prossimo, mentre era prevista una crescita del 3% nel mese di gennaio, a causa della debolezza del mercati del sud Europa e in Italia in particolare. Moody ha anche abbassato le sue previsioni di crescita della domanda di veicoli in Cina all'8,5% contro il 10% previsto nel mese di gennaio, a causa di aspettative ridotte della crescita economica in quel paese. Inoltre ci saranno ulteriori misure di ristrutturazione per ridurre la sovraccapacità in Europa. In effetti ci sono margini di profitto diversi dei vari produttori. Renault, PSA Peugeot e Fiat saranno sotto pressione per un eccesso di capacità rispetto alla debolezza della domanda, specialmente nell'Europa meridionale, che dovrebbe incominciare a pesare sul settore in Germania. I margini di profitto dei costruttori giapponesi, potranno rimbalzare dopo essere caduti nel 2011 a seguito del terremoto di marzo, ma, nel frattempo, subiscono qualche sofferenza per lo yen forte. Negli Stati Uniti, una maggiore concorrenza e le perdite delle filiali automobilistiche europee potrebbero pesare sui margini dei produttori.

sabato 15 settembre 2012

Trattato fiscale Svizzera-Italia possono partire i negoziati

Il ministro degli Esteri Didier Burkhalter in visita di lavoro a Roma questa settimana ha incontrato il suo omologo italiano Giulio Terzi con il quale ha trovato un pieno accordo sull'agenda in esame. Uno dei punti ha riguardato l'avvio dei negoziati per i trattati fiscali. L'inizio dei colloqui è previsto per il 24 settembre. Lo ha dichiarato Jean-Marc Crevoisier, portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), a seguito dell'incontro.Lo scorso giugno, il presidente svizzero Eveline Widmer-Schlumpf e il primo ministro italiano Mario Monti avevano ribadito la volontà di risolvere la controversia fiscale tra i due paesi con un accordo. Questo accordo dovrebbe ricalcare il modello del trattato fiscale con la Germania. La fissazione di una data per il lancio di prova è un passo verso l'unificazione dei cinque argomenti in discussione. Le questioni riguardano la lista nera di Roma su persone e imprese che operano dalla Svizzera  e i capitali italiani esportati. Le relazioni tra la Svizzera e l'Italia hanno subito nel corso degli anni delle difficoltà a causa di discrepanze di vedute nelle questioni fiscali e finanziarie. La visita di Burkhalter a Roma è stata l'occasione, secondo le informazioni fornite da Crevoisier, per rafforzare la cooperazione tra i due paesi che hanno adottato un piano d'azione comune. La prima fase di questa cooperazione è la Fiera Mondiale a Milano (Expo) nel 2015. Inoltre tra il capo del dipartimento estero e il suo omologo italiano c'è stato uno scambio di vedute sulle relazioni istituzionali tra la Svizzera e l'Europa, la crisi in Siria.

venerdì 14 settembre 2012

L'Italia raccoglie un prestito 6,5 miliardi di € con tassi in discesa

Milano - L'Italia ieri giovedì ha raccolto un prestito di 6 miliardi e mezzo di € a mezzo di obbligazioni a medio e lungo termine, l'obiettivo massimo a prezzi nettamente inferiori, dopo una serie di buone notizie sul fronte europeo nella lotta contro la crisi del debito nell'Eurozona. Il Tesoro italiano ha rilasciato 4 miliardi di euro di titoli con scadenza 2015 a un tasso del 2,75% contro il 4,65% della ultima operazione simile del 13 luglio, e 1,5 miliardi di € di titoli scadenza 2026 al 5,32% (contro il 5,9% del 14 luglio 2011) e € 1 miliardo con scadenza nel 2017 al 3,71% (contro il 4,60% del 30 luglio 2007). Secondo la Banca d'Italia la domanda è stata 3 volte superiore all'offerta. Il calo dei tassi d'interesse era ampiamente previsto dopo l'annuncio di mercoledì della decisione del tribunale tedesco di consentire a Berlino di adottare i più recenti meccanismi di salvataggio della zona euro. Poco dopo l'Italia è  riuscita, di nuovo, ad emettere titoli per 12 miliardi di euro a breve termine con tassi d'interesse nettamente più bassi.La questione di giovedi è anche il primo segnale a lungo termine in Italia dopo l'annuncio della scorsa settimana di un nuovo programma di riacquisto del debito, per aiutare a rallentare i tassi passivi impennatisi nei paesi europei in difficoltà, soprattutto in Spagna e in Italia, anche se in Italia il governo ha dichiarato per il momento di non aver bisogno di questo programma.

giovedì 13 settembre 2012

Il debito pubblico tedesco


Il debito pubblico tedesco è aumentato con il  boom economico del 2011. Oggi si calcola che ogni residente tedesco ha quasi 25.000 euro di debito pro-capite, che lo stato federale, regionale, locale e l'assicurazione obbligatoria sociale, comprese tutte le autonomie locali al 31 dicembre hanno accumulato per un totale di € 2.025 miliardi e 400 milioni di € che devono  a creditori privati. Questa cifra è dello 0,7% superiore rispetto alla fine del 2010, ha dichiarato oggi l'Ufficio federale di statistica. Ciò corrisponde ad un debito di € 24.771 pro capite. Il governo federale potrebbe ridurre il suo debito, ma dello 0,6%, che comunque ammonterà ad una cifra pari a 1.279 miliardi e 600 milioni di € di gran lunga il più alto. Sette provincie hanno ridotto i loro livelli di debito. Il più forte calo del 10%, pari a un miliardo di €, è stato registrato  dello Stato libero di Sassonia. In nove regioni il debito è cresciuto. A Hesse, che aveva una percentuale del 7,3%, pari a 3,8 miliardi di euro, l'incremento è stato più elevato. Il maggior incremento in assoluto di 8,6 miliardi di euro (+ 3,9%), è avvenuto nel Nord Reno-Westfalia.

mercoledì 12 settembre 2012

La vigilanza bancaria verso la BCE

Oggi da Strasburgo, il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha dichiarato davanti al Parlamento europeo che è giunto il momento della creazione di una "unione fiscale e bancaria, sottolineando che "la vigilanza bancaria è una priorità assoluta."La vigilanza bancaria è un primo passo verso l'unione bancaria" che ha impegnato i leader europei nel vertice del 28 e 29 giugno. Questo auspicio il Presidente Barroso lo ha espresso durante "Il suo discorso sullo stato dell'Unione" ai deputati a Strasburgo. Ha poi aggiunto che: "Il coordinamento semplice non è più adeguato" in materia di vigilanza bancaria. La vigilanza congiunta delle banche nell'area dell'euro è "una priorità assoluta oggi, perché è un prerequisito per gestire meglio le crisi bancarie." Il Commissario europeo per i servizi finanziari, Michel Barnier, presente ha fornito uno schema di proposte della Commissione, adottate oggi, nella mattinata. L'intenzione è di concedere alla Banca centrale europea (BCE) la responsabilità della supervisione di tutte le banche dell'area dell'euro, anche se alcune attività saranno delegate alle autorità nazionali di vigilanza. La BCE sarà specificamente incaricata di approvare le norme per gli istituti di credito per far rispettare le esigenze di liquidità del patrimonio netto, del debito della banca e potrà costringere le banche ad adottare misure correttive se necessario. La Commissione si augura che i regolamenti proposti mercoledì circa l'adozione da parte degli Stati e dei Parlamenti possano arrivare entro la fine dell'anno, così come gli altri tre componenti per il servizio bancario: un requisito minimo di capitale per le istituzioni finanziarie, l'armonizzazione delle garanzie dei depositi e un quadro comunitario unico per le risoluzione nel settore bancario. Barroso ha anche detto, nel suo discorso, che al di là della vigilanza bancaria, la Commissione presenterà "un progetto per approfondire l'unione economica e monetaria". In questo contesto, "alcuni cambiamenti richiederanno una modifica del trattato," ha aggiunto. La Commissione europea ha prospettato che alla lungo il debito sovrano sarà messo in comune in forma di eurobond, che nella loro forma più ambiziosa, richiederanno una modifica del trattato.


Sale l'euro dopo l'approvazione della Corte di Karlsruhe

Francoforte - L'euro è salito oggi al di sopra di $ 1.29 per la prima volta in quattro mesi, dopo la approvazione da parte della Corte costituzionale tedesca dei nuovi meccanismi per salvare la zona euro in un mercato, tuttavia, attento a controllare i dettagli della manovra. La moneta unica europea è salito a 1,2901 dollari alle 10:30, il livello più alto dal 14 maggio, prima di perdere rapidamente terreno subito dopo. Successivamente si è attestata a circa 1,2870 dollari. L'istituzione di Karlsruhe ha approvato l'adozione del meccanismo europeo di stabilità (ESM) a cui Berlino aveva dato via libera. Si tratta di un fondo di soccorso nuovo della zona euro, che stava sollevando una grande incertezza sulla gestione della crisi finanziaria. Tuttavia gli otto Giudici Delegati, hanno posto un limite alla partecipazione finanziaria della Germania nel finanziamento del MES, essi hanno chiesto che l'eventuale aumento di partecipazione,oggi il fondo prevede un contributo pari a 190 miliardi di €, sia soggetto ad un voto confermativo del Parlamento di Berlino. A questo fondo l'Italia partecipa con una quota pari a 120 miliardi di €.

domenica 9 settembre 2012

L'euro sale contro dollaro

Londra - L'euro accentua il suo progresso nei confronti del dollaro dopo venerdì dovuto anche ai dati, più forti del previsto, degli affitti e della disocuppazione negli Stati Uniti nel mese di agosto, mentre l'euro è rimasto sostenuto dall'annuncio che siamo alla vigilia di nuove misure della Banca centrale europea. Intorno al 13.00 di oggi, l'euro incontrava il dollaro a 1,2816, il livello più alto dalla fine di maggio, contro 1,2629 dollari di giovedì sera. L'euro è salito anche contro lo yen a ¥ 99,93 contro 99,60 ¥ di giovedì. Oggi ha toccato ¥ 100,98, il livello più alto in due mesi.Il dollaro è sceso nei confronti della moneta giapponese a ¥ 78,33 contro 78,85 ¥ ieri. Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso all'8,1% nel mese di agosto, il suo livello di aprile, ma le assunzioni nel paese hanno registrato un netto calo, secondo i dati pubblicati venerdì. I dati delle assunzioni possono deludere anche se le autorità dichiarano una riduzione della disoccupazione perchè ciò è dovuto semplicemente ad una diminuzione della forza lavoro, che contribuisce a sostenere l'idea che la Fed (Federal Reserve) dovrà intervenire con immissioni di nuova liquidità, ha commentato Kathleen Brooks, analista di Forex.com. Il giorno prima, i dati sull'occupazione nel settore privato negli Stati Uniti sembravano migliori del previsto per il mese di agosto  e questo aveva alimentato le speranze sulla forza della ripresa della più grande economia del mondo e quindi aveva fato scendere al minimo il rischio che la settimana prossima la Fed annunciasse nuove misure per sostenere l'economia. Questo ha permesso al dollaro di rallentare il declino. L'intervento della Fed, determinato di solito da iniezioni di liquidità nel sistema finanziario degli Stati Uniti, ha l'effetto di diluire il valore del biglietto verde e renderlo meno attraente per gli investitori. L'euro ha accentuato il rimbalzo iniziato giovedì in seguito agli annunci della BCE, nonostante un brutto segnale arrivato dopo la revisione al ribasso delle previsioni di crescita per le istituzioni dell'area dell'euro nel 2012 e 2013, ha osservato Craig Erlam, analista di Alpari UK. L'attesa dei mercati, per il presidente della Bce Mario Draghi non è andata delusa. Lo sforzo che si concretizzerà sotto forma di un vasto programma di riacquisto di azioni del debito sovrano in quantità illimitata o "operazioni definitive monetari" (OMC), ha l'obiettivo di consentire ai grandi paesi in difficoltà come l'Italia e la Spagna di continuare ad avere accesso ai finanziamenti dei mercati finanziari. I loro tassi passivi, che erano saliti notevolmente negli ultimi mesi, dovrebbero scendere a livelli considerati gestibili.

giovedì 6 settembre 2012

Per la BCE:Euro, moneta unica irreversibile

Oggi la Banca centrale europea ha deciso una lotta dura contro coloro che mettono in dubbio la vitalità della zona euro e della moneta unica, annunciando un programma di acquisto di titoli di stato in un numero illimitato  proprio dai paesi del debito più vulnerabile, come la Spagna o l'Italia. Questo nuovo programma, alle condizioni e con nome "Le operazioni definitive monetarie" (UNWTO), prenderà il posto di quella lanciata nel maggio 2010, epoca della prima crisi greca, la SMP. Quest'ultimo è stato in grado di evitare il peggioramento della crisi del debito, in un periodo di tempo limitato e soprattutto in salita. L'inizitiva denominata UNWTO è giustificata dalle "gravi perturbazioni osservate nel mercato dei titoli di Stato che provengono da paure infondate da parte degl'investitori sulla reversibilità della moneta unica", ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso della sua conferenza stampa mensile dopo la riunione del Consiglio dei governatori dell'istituzione di Francoforte. Egli ha ribadio che questo programma sarà avviato, tuttavia, alla rigorosa condizione che gli Stati che intendono beneficiarne abbiano già chiesto l'aiuto del fondo di salvataggio europeo, l'EFSF, provvisorio, e del MES, suo successore. Chiaramente, ci vorrà che un paese come la Spagna, molto riluttante finora a farlo chieda ufficialmente gli aiuti prima di poter far parte del programma d'assistenza. I mercati azionari, temendo che la BCE  procrastinasse ancora per settimane questa azione, ha accolto con favore l'annuncio. Holger Schmieding, economista di Berenberg Bank, ha dichiarato: "Draghi ha mantenuto la parola, dopo un anno in cui la BCE ha lasciato sui mercati obbligazionari turbolenze che hanno impedito la trasmissione della politica monetaria, oggi ha attaccato il problema centrale della crisi della zona euro", e significa che nessun membro solvente della zona euro potrà fallire. Questo sarà di monito per gl'investitori che impareranno che non si deve stuzzicare la BCE a parità della FED" ha aggiunto.In Spagna, dove il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha ricevuto la cancelliera tedesca Angela Merkel, entrambi i leader hanno rifiutato di commentare le decisioni della BCE. Mentre Madrid, sotto attacco da parte dei mercati, dovrebbe essere la beneficiaria principale dell'azione della BCE, Mariano Rajoy ha semplicemente dichiarato: "Quando ho qualcosa di nuovo, lo dirò." La Spagna, che ha già adottato una dolorosa austerità, si rifiuta per il momento di utilizzare un supporto completo europeo successivo a quello ottenuto per le sue banche, in quanto non conosce quali saranno i sacrifici richiesti. La cancelliera Merkel ha eluso la domanda, perchè: "la conferenza del signor Draghi si svolge in questo momento", ha detto, annunciando il nuovo programma di acquisto della BCE era già stato reso pubblico."La BCE opera nell'ambito della sua indipendenza e del suo status", ha aggiunto, tuttavia, mentre la Banca centrale tedesca ha confermato oggi giovedì la sua opposizione al rimborso del debito, perchè equivale a un modo indiretto di finanziare il deficit, che è vietato dalla BCE. Draghi ha detto che il nuovo programma è stato votato all'unanimità dal Consiglio direttivo dell'ente meno il voto, di Jens Weidmann, presidente della Bundesbank. Nella dichiarazione di oggi pomeriggio, la Bundesbank ha ribadito la sua critica. "Questo programma ha portato gli Stati a rinviare le riforme necessarie e ciò, ancora una volta, ridurrà la fiducia nella capacità dei politici di risolvere la crisi", ha detto. Il programma OMT dovrebbe concentrarsi sugli acquisti di titoli di breve e medio termine, "tra uno e tre anni", ha detto Draghi, aggiungendo che tre anni hanno "la potenzialità più efficace per raggiungere gli obiettivi." La BCE consentirà inoltre di semplificare i suoi nuovi criteri per le garanzie (collateral), che impone alle banche della zona euro per i prestiti che concede attraverso le sue operazioni di rifinanziamento. Inoltre, ha lasciato il tasso di interesse al 0,75%, il livello più basso di sempre.

martedì 4 settembre 2012

Tassi a breve diminuiti in Spagna e in Italia dopo l'intervento di Draghi

Milano - I tassi di debito a breve termine di Spagna e Italia sono notevolmente ribassati stamani sul mercato obbligazionario, dopo l'intervento del presidente della BCE che si è detto disponibile ad acquistare titoli del debito con scadenza entro tre anni sul mercato secondario. Nella tarda mattinata il tasso dei titoli a scadenza a 2 anni della Spagna, che opera nella direzione opposta al prezzo, è sceso a 3,266% contro il 3,509% di lunedì. A fine luglio era ancora superiore al 7%.A sua volta, il tasso di pari scadenza dell'Italia  è sceso a 2,374% contro 2,633% di ieri, mentre a fine luglio era fermo a oltre il 5%. Frederik Ducrozet, economista di Credit Agricole CIB lo ha spiegato come effetto Draghi. Infatti il presidente della Banca centrale europea ha dichiarato lunedì che era "responsabilità" della BCE d'intervenire sul mercato del debito, in base alle osservazioni riportate dai deputati a Bruxelles. "Nel merito il presidente aveva dichiarato che a suo parere, l'acquisto di debito a medio termine (meno di tre anni) sul mercato secondario non era creazione di denaro", ha ricordato MEP Jean-Paul Gauzès (PPE , France). Nell'ultima riunione della BCE, ai primi di agosto, Mario Draghi aveva già indicato che per i rimborsi di debito sul mercato, l'istituzione si sarebbe concentrata sul breve termine. Mario Draghi ha anche fatto un ulteriore passo lunedì notte, precisando che il termine di tre anni è considerato il medio termine (non meno di due anni).Questi rimborsi, in parallelo al fondo europeo di salvataggio, tuttavia, sono condizionati a una richiesta di assistenza da parte di un paese.Questo rilassamento sul mercato ", mostra come non vi è ancora molta certezza su ciò che farà la Banca centrale europea", ha dichiarato Ducrozet. Gli investitori ne sapranno di più nel corso della attesa riunione di giovedì prossimo della BCE.

domenica 2 settembre 2012

In Portogallo aumenta il deficit pubblico

Secondo quanto dichiarato da un gruppo di esperti che lavora per la Commissione parlamentare sulla finanza, il deficit pubblico portoghese dovrebbe essere compreso tra il 6,7 e il 7,1% del PIL nel corso del primo semestre di quest'anno, al di sopra  dell'obiettivo del 4,5%, concordato dal governo con i suoi creditori internazionali. Il forte calo del gettito fiscale è la ragione principale, secondo questi esperti dell'aumento del deficit. La relazione fa seguito alla pubblicazione della scorsa settimana dei dati di bilancio da gennaio a luglio, che ha registrato una flessione del fatturato del 3,5% nei primi sette mesi dell'anno, che vede come causa principali un forte calo dei consumi. Il programma di risparmio rende più duro il cammino per l'economia del paese. Se le stime saranno confermate, le misure di austerità proposte non saranno sufficienti per conseguire l'obiettivo di disavanzo del 4,5% del PIL, si legge in una relazione di esperti ai membri della commissione per i bilanci del Parlamento portoghese, fatta dalla agenzia di stampa Lusa in una citazione odierna. I rappresentanti dei creditori internazionali della UE, del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca centrale europea, martedì, avevano incominciato la loro quinta missione in Portogallo per esaminare l'attuazione del programma di risparmio garantito. Il programma di riforma era una condizione per la concessione di un sostegno finanziario internazionale per un importo di 78 miliardi di euro. Ma le misure di risanamento rendono l'economia del paese più difficile da risollevare, e il tasso di disoccupazione ha raggiunto un livello record del 15%.