lunedì 29 luglio 2013

In Italia a luglio aumenta l'indice di fiducia delle imprese

Milano - L'indice composito misura la fiducia delle imprese nel manifatturiero, costruzioni, servizi e commercio e nel mese di luglio si è attestato a 79,6 punti in luglio contro 76,4 punti del mese di giugno, un dato rivisto leggermente, secondo una dichiarazione odierna dell'istituto statistico Istat.Tutti i suoi componenti sono in aumento: il settore manifatturiero è aumentato da 90,5 a 91,7 punti. L'indice del settore dei servizi è salito da 70,7 a 75,6 punti, le società di vendita al dettaglio da 80,9 a 82,1 punti, e le costruzione da 71,1 a 76,5 punti. Sono questi una conferma dei deboli segnali di ripresa economica. Inoltre secondo il Centro Studi  di Confindustria la produzione è aumentata dello +0,2% a luglio. Anche per l'Ocse l'Italia dovrebbe trovare la via della crescita a partire dall'autunno, impressioni convalidate dagli imprenditori. Altri dati interessanti: a giugno sono cresciute anche le retribuzioni contrattuali orarie dello 0,2% su base mensile e dell'1,5% su base annua, in lieve risalita dall'1,4% di maggio. Gli stipendi, quindi, sono cresciuti più dell'inflazione che ha giugno aveva fatto registrare un +1,2%: un sorpasso dovuto più alle retribuzioni che alla discesa dei listini prezzi. La crisi ha spostato molto i consumi verso la grande distribuzione, che ha retto meglio per quanto riguarda le vendite in particolare nei suoi segmenti discount.

sabato 27 luglio 2013

Il costo del debito pubblico italiano a due anni al livello più basso da maggio

Il costo del finanziamento del debito a due anni in Italia venerdì è sceso a livello più basso da maggio, e le grandi scadenze della prossima settimana hanno in qualche modo alimentato la domanda. Il Tesoro italiano ha venduto CTZ per tre miliardi di euro di obbligazioni zero coupon con scadenza il 30 giugno 2015, il rendimento è stato dell'1,86% contro il 2,40% ad un'asta simile del mese scorso. Il rapporto di copertura è stato di 1.56 contro 1.48 del mese scorso. Inoltre il Tesoro non ha offerto le solite obbligazioni indicizzate all'inflazione (BTPei), sostenendo di avere ampia liquidità. Roma tornerà sul mercato lunedì con un'offerta di 8,5 miliardi di euro di BTP, e martedì con 6 miliardi e 700  milioni di € di BTP con scadenza a cinque e 10 anni.

lunedì 22 luglio 2013

L'euro sale contro dollaro e lo yen rimbalza dopo le elezioni

New York - Oggi l'euro ha guadagnato terreno nei confronti del dollaro, in un mercato d'inizio settimana con una nota relativamente tranquilla, mentre lo yen è salito rispetto ad entrambe le valute, dopo la vittoria della coalizione del primo ministro Abe nelle elezioni senatoriali in Giappone. A metà mattinata l'euro veniva acquistato 1,3162 dollari contro 1,3139 dollari di venerdì sera, mentre la moneta unica della UE è scesa contro la valuta giapponese a ¥ 131,67 contro 131,90 ¥ di venerdì.Il dollaro ha perso terreno nei confronti dello yen toccando ¥ 100,04 contro 100,35 ¥ di venerdì. La scorsa settimana, il dollaro aveva cercato di riprendersi dopo la pubblicazione d'indicatori giudicati incoraggianti  rispetto la forza della ripresa economica USA e dell'economia mondiale, secondo i commenti del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke. Il capo della Fed ha precisato che l'azione dell'istituto è stato sempre collegata con l'evoluzione della situazione economica e la situazione del mercato del lavoro, mediante una politica monetaria fortemente accomodante nel breve termine. Tuttavia, Bernanke ha anche ribadito che la strada che aveva annunciato alla fine dell'ultima riunione del comitato di politica monetaria, sarebbe stata contrassegnata da una moderazione degli acquisti nel corso di quest'anno, se il miglioramento dell'economia mondiale fosse confermata. La Fed sta iniettando 85 miliardi dollari al mese nel sistema finanziario, un provvedimento che ha l'effetto di calmierare il valore del biglietto verde. Oggi la moneta unica europea e il dollaro USA sono scese rispetto allo yen, mentre diversi traders hanno monetizzato alcuni guadagni concretizzatisi nel corso della settimana scorsa e dopo la vittoria alle elezioni del Senato giapponese della coalizione del primo ministro Shinzo Abe. La coalizione del LDP (Partito Liberal Democratico, presieduto da Abe) e New Komeito (centrista) ora detiene la maggioranza nelle camere superiori e inferiori, mettendo così fine alle divisioni del Parlamento, ha commentato Lee Hardman, analista di Bank of Tokyo-Mitsubishi. Con il controllo di entrambe le camere del Parlamento, l'attuazione di politiche economiche di rilancio del governo Abe dovrebbe essere più veloce, e continuerà a pesare sullo yen", hanno spiegato gli esperti di economia del Giappone. Il capo del governo giapponese si è già impegnato ad aumentare la spesa per finanziare grandi progetti e ha spinto la Banca del Giappone ad iniettare liquidità nel sistema finanziario, onde porre fine alla deflazione che mina l'economia del paese da quindici anni.

Il ministro delle Finanze italiano invitato in Svizzera

Da Mosca  I colloqui tra la Svizzera e l'Italia in materia fiscale dovrebbe riprendere visto l'invito di Eveline Widmer-Schlumpf omologa Svizzera del nostro ministro Fabrizio Saccomanni in occasione della riunione dei ministri delle finanze del G20 a Mosca. Fabrizio Saccomanni ha già acconsentito a riprendere i colloqui interrotti, mentre Mario Monti era ancora primo ministro, così ha assicurato un consigliere federale elvetico. Nel frattempo si sono tenute riunioni tra i due paesi su punti tecnici. I dissapori tra la Svizzera e l'Italia, durati circa due anni, riguardano la tassazione dei capitali di contribuenti italiani depositati nelle banche svizzere. A questo si aggiunga il problema della tassazione dei lavoratori frontalieri. Il Consiglio di Stato ticinese nel 2011 aveva bloccato metà delle ritenute fiscali dovute a Roma.

venerdì 19 luglio 2013

Al G20 di Mosca la priorità è il lavoro

Mosca - I Ministri del Lavoro delle grandi potenze del G20, hanno dichiarato oggi che la creazione di posti di lavoro è la priorità assoluta ed hanno condiviso una serie di operazioni per stimolare la nascita di nuovi posti, pur riconoscendo che non esiste una soluzione unica. Essi, in un comunicato hanno dichiarato che: "La creazione di nuovi e migliori posti di lavoro è una priorità costante per tutti i paesi del G20". Il documento dei Ministri del Lavoro, emesso dopo una riunione di due giorni, ha una particolare valenza in quanto la riunione è stata organizzata per la prima volta in concomitanza del tradizionale incontro dei ministri delle finanze del G20."La situazione del mercato del lavoro è legata alla situazione economica", ha detto in una conferenza stampa il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov. I paesi del G20 partecipanti hanno fatto fronte unito sottolineando l'importanza del ruolo delle piccole imprese nella creazione di posti di lavoro. Nella dichiarazione finale, il G20, i cui paesi stanno vivendo situazioni molto diverse in termini di disoccupazione, ha presentato "una serie di misure" che dipendono dalle circostanze di ogni paese. I membri hanno auspicato una politica fiscale e monetaria capace di stimolare una migliore crescita, un ambiente competitivo sano, degli investimenti in infrastrutture, la modernizzazione ed il rafforzamento dei sistemi di protezione sociale o di garanzia per la sicurezza. Per il ministro francese del Lavoro Michel Sapin, il livello di consapevolezza dell'importanza del mercato del lavoro del G20 è di per sé positivo. Per molto tempo non si è percepita una preoccupazione per un veloce ritorno ad un equilibrio finanziario, oggi s'intravede una più equilibrata scelta tra il sostegno alla crescita e l'impegno per l'occupazione e l'indirizzo per un ritorno ad equilibrio finanziario. Di novità c'è la condivisione, sia pure con sfumature diversi fra i vari paesi  che queste misure contro la crisi finanziaria adottata negli ultimi anni hanno avuto effetti significativi sul mercato del lavoro. In un articolo pubblicato oggi sul Financial Times, il segretario al Tesoro Usa Jacob Lew ha affermato che la priorità del G20 è stata "riportare la gente al lavoro" e ha chiesto agli europei di riconsiderare le loro politiche di austerità. "Il mercato del lavoro in molti paesi, è un ostacolo alla crescita, al recupero", ha commentato da parte sua il ministro italiano Enrico Giovannini.

mercoledì 17 luglio 2013

La Banca d'Italia abbassa le previsioni di crescita del 2013 a -1,9%

Roma - La Banca d'Italia, in un rapporto pubblicato oggi ha rivisto fortemente al ribasso le sue previsioni di crescita del PIL in Italia per il 2013 all' 1,9% contro l'1% di gennaio, lasciando invariata la previsione per il 2014 (0, 7%). Tale revisione riflette una un andamento più debole del previsto soprattutto perché il rallentamento del commercio internazionale e le costanti tensioni sul mercato del credito, hanno ritardato la fine della fase recessiva dell'attività economica.La nuova previsione è più pessimista di quella dell'OCSE (-1,8%), del FMI (-1,8%), e della CEE (-1,3%).Infatti la contrazione economica è proseguita nel secondo trimestre 2013, anche se in modo meno intenso rispetto al primo trimestre al tasso dello -0,6%, secondo la Banca d'Italia. La stabilizzazione dell'attività economica è attesa entro la fine dell'anno, mentre il recupero si dovrebbe rafforzare nel 2014 con un'accelerazione del commercio estero e la graduale ripresa degli investimenti produttivi, anche se la stessa istituzione bancaria ha dichiarato che lo scenario presenta, al momento, un elevato grado d'incertezze. Ciò evidenzia i rischi delle prospettive per l'economia globale, le condizioni di liquidità aziendale e la disponibilità di credito.La domanda esterna potrebbe essere inferiore al previsto se il tasso di crescita nei mercati emergenti dovesse diminuire e la debolezza ciclica in Europa continuare.Inoltre, le prospettive sono soggette alla piena attuazione delle misure di politica economica promesse dal governo, compreso il rimborso di notevoli arretrati del debito della PA al settore privato. Altra vulnerabilità per il paese proviene da un eventuale aumento dei tassi di interesse da pagare sul suo debito molto elevato.

lunedì 15 luglio 2013

Cala il prezzo del petrolio a New York dopo i dati di Cina e USA

New York - Il prezzo del petrolio stamani a New York dopo l'apertura della borsa, si è indebolito a causa degli indicatori economici misti degli Stati Uniti e dalla Cina, i due più grandi consumatori di petrolio greggio nel mondo. Il barile "light sweet crude" (WTI) per consegna nel mese di agosto è caduto di 86 centesimi a 105,09 dollari al New York Mercantile Exchange (NYMEX). Secondo quanto ha dichiarato Bart Melek di TD Securities così il mercato ha reagito ai dati non eccelsi comunicati dalla Cina facendo capire che la crescita della domanda di energia nel Paese non sarà così forte come si sperava. Pechino ha infatti svelato stamani che un rallentamento della crescita economica al 7,5% nel secondo trimestre è in linea con le aspettative, ma continua a mostrare segni di rallentamento, tra cui una fase di debolezza del settore manifatturiero nel mese di giugno, ha aggiunto l'analista. L'aumento della produzione industriale in Cina è rallentata il mese scorso al 8,9% anno su anno, contro il 9,2% di maggio, ha riferito il National Bureau of Statistics (NBS). Gli ultimi dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanni deluso gli investitori.Secondo i dati diffusi dal Dipartimento del Commercio, c'è stato un rallentamento della crescita nel mese di giugno dello 0,4%, mentre gli analisti si aspettavano vendite più dinamiche. E se si esclude benzina e vendite auto, l'indice delle vendite al dettaglio rivela una flessione anche molto leggera pari allo 0,1%.Questi dati contrastanti tra le due più grandi potenze economiche del mondo, hanni spinto gl'investitori a monetizzare gran parte dei guadagni maturati venerdì, secondo il parere di Matt Smith di Schneider Electric. Incoraggiati da segni di maggiore attività negli Stati Uniti, per il forte calo delle riserve di petrolio di questo paese e per la crisi politica in Egitto, i prezzi del greggio ultimamente avevano subito significativi aumenti.