domenica 28 febbraio 2010

Euro moneta forte

In molte testate giornalistiche di questi giorni, si legge di attacchi che grandi banche americane e grandi fondi d’investimento, soprattutto noti hedge funds, stanno conducendo in varie parti del mondo contro l’Euro allo scopo di destabilizzarlo e produrre lauti guadagni agli attaccanti, come già è avvenuto nel ‘92 contro la sterlina inglese che portò nelle tasche del Fondo guidato dal magnate della finanza USA George Soros, un miliardo di dollari. La loro filosofia è che da 1,51 dollari del dicembre 2009 la moneta europea potrebbe scendere, nel giro di 3 mesi anche sino alla parità con il dollaro. Tutto questo sfruttando in pieno le difficoltà della Grecia e di altri paesi della zona Euro della cosiddetta zona Pigs. Sigla spregiativa formata dalle iniziali di Portogallo, Irlanda Spagna e della stessa Grecia. Secondo il Wall street Journal durante una riunione dell’inizio del mese di febbraio questi Big del mondo finanziario avrebbero studiato i tempi e i modi per sferrare un attacco contro l’Euro. La stessa Federal Reserve americana si starebbe interessando alla vicenda preannunciando l’apertura di una inchiesta affidata alla SEC, che è la Commissione di controllo sulle operazione in Borsa. In Europa il presidente della BEI, Philippe Maystadt in una intervista all’Echo, uno dei giornali che in Belgio ha una della massime tirature, ha dichiarato che questi attacchi si frantumeranno contro le iniziative dei paesi europei che già si stanno muovendo per garantire attraverso le grandi banche, a controllo statale, l’acquisto di bond greci di prossima emissione per un valore di circa 30 miliardi di € sottoscritti dai paesi della zona Euro secondo percentuali che fanno riferimento alle quote associative nella BCE. A margine di queste notizie, ma non secondarie per importanza, già oggi il cambio dell’Euro intorno a 1,36 per dollaro permette alle aziende europee di tirare il fiato rispetto alle quotazioni di dicembre, un ulteriore livellamento verso il basso potrebbe essere accolto molto favorevolmente dall’intera area industriale commerciale e turistica, danneggiando le esportazioni USA e il loro tessuto finanziario-industriale. In prospettiva i fondamentali di Germania, Italia, Francia, Olanda e della stragrande maggioranza dei paesi della zona € sono di gran lunga migliori della moneta verde in quanto i vincoli del patto di Maastricht che lega i paesi dell’Eurolandia permettono un deficit di bilancio statale in una percentuale che è meno della metà di quello USA.

sabato 27 febbraio 2010

I paesi del Mediterraneo hanno voglia di sviluppo

L'Unione Europea ha previsto una serie di strumenti di sviluppo per la regione euromediterranea, a partire dal 1989 scegliendo tre campi d’ intervento: politico e di sicurezza, economico e finanziario, sociale e culturale, miranti a facilitare lo scambio di conoscenze (federazioni industriali, istituti economici, camere di commercio, banche, ecc.. I paesi che aderiscono al programma possono utilizzare il supporto tecnico di alcuni enti creati ad hoc, il primo è l’Ecip" (European Community Investment Partners) che ha lo scopo di promuovere la costituzione o lo sviluppo di "joint-venture" tra piccole e medie imprese dei paesi del Mediterraneo, e di altre parti del mondo con agevolazioni finanziarie. Il secondo è "Meda-Democrazia" che ha un programma di cooperazione destinato a promuovere i diritti dell'uomo e lo sviluppo della democrazia nei paesi partner mediterranei. Creato dal Parlamento Europeo nel 1996, il programma accorda delle sovvenzioni, fino all'80% del costo totale ad associazioni senza scopo di lucro, Università, Centri di Ricerca e Organismi pubblici, per realizzare dei progetti che mirino all'avanzamento della democrazia, della libertà d'espressione, di associazione. In questi giorni a Roma si svolge il Forum Euromed che vede la partecipazione di 600 imprese, con un migliaio d’incontri tra aziende di 14 paesi dell’area che oltre all’Italia vede presenti Siria, Libano, Giordania, Turchia, Malta, i Territori Palestinesi, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Israele, Egitto, Cipro. L’Italia, ha detto il Ministro Scajola, è il primo partner commerciale dell’area Euromed con i suoi 22 miliardi di € di export nell’area in un interscambio di circa 45 miliardi. Il nostro paese punta a raggiungere, alla fine del corrente anno un aumento dell’export del 20%, nell’ambito di un dinamismo dell’area che ha visto nel 2009, nonostante la crisi, un più 240% dell’export algerino e un più astronomico 500% di quello egiziano. I politici presenti, dal sindaco di Roma Alemanno, alla presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, hanno sostenuto che l’impegno di tutti è di lavorare per una area di libero scambio senza dazi con 600 milioni di abitanti. La scelta di Roma, per l’impulso che il nostro paese sta dando all’iniziativa e per la sua posizione geografica, potrebbe essere la piattaforma logistica di tutto il progetto.

venerdì 26 febbraio 2010

Rinnovato il contratto del settore turistico-alberghiero

Il 20 febbraio c.a. è stato rinnovato il contratto di settore con la firma per la parte padronale delle associazioni Federlalberghi, Fipe, Fiavet, Faita, Confcommercio, Federreti e dalle sigle sindacali di settore della Cgil-Cisl e Uil. La durata del contratto è di 40 mesi e prevede un aumento economico secondo
la tabella seguente:














Ampio spazio viene data alla contrattazione decentrata anche con il potenziamento degli Enti bilaterali locali di settore che si attrezzeranno sempre meglio per assistere i lavoratori. Per i lavoratori stranieri è prevista la traduzione del CCNL, almeno nelle parti salienti, in varie lingue come il francese, inglese, tedesco, il rumeno e l’arabo. Inoltre dovranno aiutare i lavoratori stranieri anche nelle pratiche di rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno. Importante è l’aver fissato che in quelle situazioni in cui entro il 30/09/2012 non si dovesse pervenire ad un accordo integrativo, i datori di lavoro con la retribuzione di fine ottobre 2012 dovranno erogare le somme elencate dalla tabella seguente:


Sono previste iniziative congiunte nei riguardi del governo per adeguare la tassazione gravante sul settore ai livelli europei per sostenere lo sviluppo del settore.

mercoledì 24 febbraio 2010

Rinnovato contratto dirigenti Enti Locali


Per circa 11000 dirigenti degli Enti Locali l’Aran e le 5 sigle sindacali maggiormente rappresentative del settore, CGIL, CISL, UIL, Confsal e Csa hanno firmato, con qualche mese di ritardo, il rinnovo del biennio economico 2006/2007 e normativo relativo al quadriennio 2006/2009, il primo sottoscritto secondo le norme previste dal DL 150/2009, per la riforma del Pubblico Impiego. Il vantaggio economico è di 178 € sulla tabella e sulla quota minima del salario di posizione. Altri 103 € sono previsti per il raggiungimento di target concordati, anche questi come previsto dalla riforma del pubblico impiego. Altri benefici economici per il trattamento delle quote accessorie si potranno aggiungere a queste sopradescritte nelle trattative locali per la fissazione di parametri di risparmi gestionali e quindi di efficienza. Nella parte normativa sono previste sanzioni disciplinari, che anche senza prevedere il licenziamento, possono produrre censure o sospensioni dell’attività lavorativa parametrata alla gravità della inosservanza delle leggi.

Risparmiare sul mutuo casa


Sono molti i volantini pubblicitari che troviamo nelle nostre caselle della posta che ci offrono appartamenti o ville a prezzi abbordabili. Anche i giornali sono piene di pagine che consigliano di acquistare case nelle zone più belle del mondo e soprattutto del nostro paese. In effetti il rarefarsi delle compravendite nell’ultimo anno hanno ridimensionato i prezzi e un’accurata lettura delle offerte potrebbe offrire qualche occasione veramente interessante. Accurate ricerche di mercato non fanno presagire ulteriori riduzioni dei prezzi per cui, avendo la cifra minima per accedere all’acquisto, ipotizzabile in un 20% del valore più la capienza per spese notarili ed eventualmente dell’agenzia immobiliare d’intermediazione, bisogna pensare al mutuo per coprire il resto della somma. Le offerte sui mutui sono molte e diverse, tasso fisso o variabile, ci sono poi quelli che partono con tasso fisso e dopo un certo numero di anni diventa variabile etc.. Forse una considerazione va fatta. La grossa differenza tra il fisso, che offre una certa tranquillità della rata da pagare, ma che costa anche un 2-3% in più l’anno e il tasso variabile, ancorato all’Euribor o al tasso BCE, che può dare in prospettiva qualche preoccupazione sulla variabilità della rata, anche se per qualche anno non ci dovrebbero essere grandi variazioni, ma che in cambio offre un notevole risparmio sull’importo degli interessi da pagare. Altre considerazione da tenere presente sono le spese richieste dalle banche per l’istruttoria. Ci sono alcune banche che chiedono un forfait limitato, altre che offrono tutta la pratica senza oneri aggiuntivi, perché compresi nell’erogazione del mutuo. Dulcis in fundo, bisogna valutare positivamente il comportamento di quelle banche che non applicano penalizzazioni per eventuali estinzioni parziali del mutuo stesso. In fondo da una parte si può scegliere una rateizzazione lunga, magari una restituzione in 30 anni, poi quando l’intestatario del mutuo riesce a mettere da parte un risparmio anche di 1000 €, se questo rimborso è previsto dal contratto di erogazione del mutuo senza penalizzazione, consente di risparmiare sugli interessi e per alcune banche l’importo restituito in anticipo, riduce in alternativa il numero degli anni di rateizzazione con relativo risparmio d’interessi da non corrispondere. Investire oggi una somma di 1000/2000 € non è facile, in questo modo l’operazione è resa possibile con i vantaggi sopradescritti.

martedì 23 febbraio 2010

Prospettive economiche della settimana

In Germania l’indice Zew, che fa la sintesi delle opinioni di analisti economici sulle prospettive dei prossimi 6 mesi, è diminuito a febbraio da 47,2 a 45,1, per le preoccupazioni di una mancata tenuta dell’euro a causa delle turbolenze verificatesi ultimamente. Disoccupazione e inflazione stabili.
In Francia è prevista inflazione in calo a causa dei bassi consumi, mentre 2milioni e 611000 persone sono in cerca di lavoro.
In Italia, Non sono previste variazioni della fiducia dei consumatori, mentre è stimata in leggero rialzo quella delle imprese.
Nel Regno Unito, il PIL del 4° trimestre 2009, è stimato in crescita.
Negli Stati Uniti, la Banca centrale americana, FED, ha aumentato il tasso di sconto da 0,50% a 0,75%. Si tratta del tasso al quale le banche possono richiedere prestiti straordinari alla Fed. Non è stato aumentato il tasso sui Fed funds, cioè il tasso sui fondi federali offerti dalla Banca centrale e scambiati nel sistema interbancario. L’elemento positivo è la crescita mensile della produzione industriale dello 0,9% a gennaio, da -17,33. L’avvio di nuovi cantieri negli Stati Uniti a gennaio è stato pari a 591 mila unità, leggermente superiore al previsto (580 mila),
Le richieste settimanali di sussidi disoccupazione sono state 473 mila, rispetto alle 442 mila della settimana precedente. L’ inflazione, ha registrato un aumento dell’1,4% rispetto allo 0,4% del mese precedente, una lettura attenta dei dati evidenzia un forte aumento del prezzo della benzina (+11,5% mensile).
Giappone, la Banca centrale ha confermato i tassi al minimo storico escludendo, per il momento ulteriori allentamenti della politica monetaria del paese. Il PIL giapponese è cresciuto nel 4° trimestre 2009 dell’1,1%. Importante è stato il contributo delle esportazioni aumentate del 5% mentre le importazioni hanno registrato un +1,3% .

lunedì 22 febbraio 2010

Investire bene è difendere il proprio risparmio


Una serena valutazione delle difficoltà che i risparmiatori hanno incontrato negli ultimi 5/10 anni, riportando a casa magri guadagni e spesso dolorose perdite, devono fare riflettere sulle prospettive del settore, a breve e a lungo raggio. Agli inizi degli anni 90 il massicio ingresso in Borsa di titoli di società delle New Economy e delle nuove tecnologie di telefonia mobile e di vendite su internet sembravano il nuovo eldorado dei risparmiatori che spesso, nel giro di qualche mese riportavano guadagni che sfioravano il 300/400%. Basta ricordare la società sarda Tiscali, nata nell’ottobre 1998, specializzata negli abbonamenti con carte prepagate e sconti su telefonia fissa, dopo un anno della sua costituzione, viene lanciata in borsa ad un valore 30 volte quello di partenza, e poi, con alti e bassi, oggi è ritornata ai valori di poco superiori a quelli di origine. Come non ricordare e.Biscom, oggi Fastweb; Seat Pagine Gialle, tutte aziende, che forse a modo loro, hanno sostenuto il boom della New Economy, ma che hanno dato anche grandi dispiaceri a molti risparmiatori e soprattutto a coloro che si erano affacciati in Borsa con una preparazione inferiore alle necessità del settore. Oggi, le famiglie che hanno bisogno di guardare alla Borsa come uno dei rifugi più importanti per investire i propri risparmi, per poi godere nella vecchiaia di una integrazione della pensione prevista in calo, dopo le varie riforme, qualche attenzione in più, può aiutare. Da questo punto di vista, dopo il successo dell’ultimo Bond Enel emesso per una raccolta di 2 miliardi di €, poi alzato a 3 miliardi di €, ma che ha raccolto prenotazione per 14 miliardi, una considerazione è d’obbligo. Una scelta di relativa tranquillità, visto le caratteristiche della società emittente, sembra la più apprezzata dal risparmiatore medio. Altre società ci sono nella zona Euro con le stesse caratteristiche. Investire in Euro, annulla le difficoltà di cambio, rispetto all’investimento in altre valute. Il tutto in attesa che quei strumenti come i fondi, anche obbligazionari, trovino la strada per ridurre le commissioni a carico degli investitori, a livelli che lascino margini di guadagno e quindi di rivalutazioni delle quote a favore dei risparmiatori. Infatti commissioni di ricarico dell’importo di 2/2,5%, a fronte di dividendi che spesso sono eguali o poco sopra questa percentuale è logico che lasciano poco spazio per eventuali rivalutazioni.

domenica 21 febbraio 2010

Milano Moda Donna

Da mercoledi 24 febbraio e sino alle ore 19 del 3 marzo, in occasione di Milano Moda Donna Autunno/Inverno 2011/2012, una serie ininterrotte di sfilate, eventi, mostre riempiranno Milano di appuntamenti, rimettendo al centro dell’attenzione mondiale uno dei settori in cui meglio si sviluppa la riconosciuta fantasia e la capacità creativa degli italiani. Questo evento in un settore ad alto valore aggiunto può rappresentare una leva per la ripresa della nostra economia. Sono state allestite per l'occasione mostre fotografiche, di abiti e costumi d'epoca, il comune di Milano, il 1 marzo alle ore 19, inaugurerà a Palazzo Marino un nuovo spazio espositivo dedicato al settore costume e moda a partire dagli anni settecento ai nostri giorni.
Circa 230 sfilate del meglio del pret-à-porter italiano rappresentano uno spettacolo molto interessante e attraente per circa 2.500 giornalisti proveniente da tutta Italia e da moltissime nazioni estere. Sono attesi circa 16000 compratori, per i quali sono state allestiti cocktails d’inaugurazione e mostre enogastronomiche con degustazioni. Nel centro sfilate di Via Gattamelata tutta una serie di servizi faciliterà il pubblico che anche a mezzo di videowall potrà seguire, anche in contemporanea la serie di sfilate

venerdì 19 febbraio 2010

Il petrolio a 79 dollari al barile

L’aumento dello 0,25% del tasso di sconto che la Fed ieri sera ha effettuato a sorpresa ha forse tolto qualche certezza al mercato degli speculatori, che, come se niente fosse, continuano a comprare contratti per consegne a 3 e 6 mesi nella speranza di guadagnare uscendo poi dal mercato quando le cose sembrano volgere al peggio. In effetti gli aumenti che negli ultimi tre mesi si sono avuti in borsa sui lingotti d’oro arrivati per qualche giorno a sfiorare i 200 dollari l'oncia, il petrolio a 79 dollari, e le speculazioni effettuate sul mais e altri prodotti fa parte di una strategia speculativa che si ripresenta sui mercati come se niente fosse accaduto nelle varie bolle speculative precedenti che hanno portato alla crisi, di cui ancora oggi si fa fatica ad uscire. In effetti i tentativi di riportare il petrolio agli eccessi avutisi nel passato, 140 dollari al barile per qualche giorno, aggravato dal fatto che il prezzo del gas è stato agganciato a quello del petrolio, è stato uno dei fattori che più hanno depresso il mercato in quanto il costo dell’energia ha una influenza massiccia, non solo sui costi dei trasporti, ma si riversa violentemente su moltissimi settori dell’economia. La bolla dell’edilizia ha fatto il resto. Può darsi che qualcosa si muove verso un ripensamento della priorità degli investimenti tra quota dedicata alla finanza pura e quota dedicata alla promozione del lavoro inteso come motore di sviluppo reale. Una cartina di tornasole potrebbe essere che quasi il 50% dell’oro, 191 tonnellate su 403, che il FMI ha tentato di vendere, per sostenere le sue attività, non sia stato comprato della varie banche centrali come invece era avvenuto nell’ultimo trimestre del 2009. Forse la consapevolezza che nel prossimo futuro bisognerà investire sempre di più nelle infrastrutture, nella cura del territorio, rallentando quel consumo dei boschi, dei mari con la pesca senza limiti, non curando che l’inquinamento alla fine produce povertà in cambio di qualche euro guadagnato subito, possa garantirci un futuro migliore per noi e per i nostri figli.

mercoledì 17 febbraio 2010

Principali notizie economiche della settimana

Tasso di riferimento ufficiale BCE fermo 1%
Euribor 3 mesi 0,66%
Cambio valute Euro/Dollaro 1,36 – 1,38
Euro/yen 122,6 0,4 -124,50
Euro/sterlina 0,87 -0,84
Bund 2 anni 0,98 -%
Bund 10 anni 3,19%
Tassi USA (%) Tassi ufficiali 0,25 %
T-Note 2 anni 0,83%
T-Note 10 anni 3,69%
In Europa non s’intravedono grandi spostamenti nel settore del fatturato delle PMI. Settimana in equilibrio con le previsioni precedenti.
Negli Stati Uniti la settimana prevede un buon miglioramento dell'indice Empire Manifatturiero di febbraio a 17,85 rispetto il precedente a 15,92, l'indice di fiducia Philadelphia FED di febbraio, in rialzo a 17 dal precedente 15,2.
In Europa la nota più rilevante della settimana è che il sostegno alla Grecia si è rilevato, per il momento, più politico che pratico. Nel frattempo però a partire da lunedì, una commissione UE, più BCE e FMI sarà ad Atene, per il controllo delle applicazioni delle regole più restrittive sui conti pubblici greci al fine del rientro entro il 2012 nei parametri di Maastricht. Questa commissione proporrà, in caso di necessità, misure addizionali, in sintonia con quelli già utilizzati dal Fondo Monetario Internazionale. Non si conoscono ancora quali strumenti operativi potranno essere utilizzati per un eventuale concreto aiuto finanziario (in termini di liquidità o garanzie) che si dovessero rendere necessari. Ulteriori dettagli potrebbero venire dalla riunione dell’Eurogruppo (Ministri dell’Economia e delle Finanze dell’area euro) o dall’Ecofin (Ministri dell’Economia e delle Finanze dell’UE) di questo mese, ma certamente un primo punto sulla situazione verrà fatto ed eventuali decisioni più concrete di sostegno potrebbero essere prese in marzo, contemporaneamente al primo giudizio che la UE dovrà esprimere, come già in programma, sull’implementazione del piano di rientro proposto dalla Grecia. La prospettiva della prossima settimana è di una grande incertezza con riflessi negativi sui mercati azionari per varie ragioni. I tempi e i modi di rafforzamento dell’economie greca, le manovre restrittive della Banca centrale cinese che, per la seconda volta in poche settimane, ha rialzato il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche, rendendo più difficoltosi i prestiti all’industria e tagliando in parte le unghie a spinte speculative. Altri rallentamenti si potranno avere nel settore auto con l’esaurimento degli incentivi al settore. Alcune aziende hanno chiuso il 2009 con perdite nette, Peugeot, Citroen, Renault e Fiat, anche se quest'ultima, che pur dichiara una perdita superiore agli 800 milioni di €, ha promesso un dividendo ai propri azionisti. Sempre sostenuto il settore farmaceutico.

Investimenti, Parola d’ordine diversificare

Una lettura a 360 gradi della stampa economica di questi giorni, può dare stimoli diversi, con una difficile sintesi per operare poi delle scelte che a lungo andare possono rivelarsi poco fruttuose. Il mese di dicembre si è rivelato positivo per le varie reti di vendita dei prodotti finanziari. Le scelte più gettonate sono state risparmio amministrato, con acquisto di obbligazioni a tasso fisso, acquisto di fondi azionari e obbligazionari e una discreta diffusione di fondi pensioni. Quest’ultimi beneficiano anche del traino dovuto ai contratti di categoria e dei contributi dei datori di lavori. In totale nel mese di dicembre 2009 la raccolta è stata positiva per 4 miliardi di €. Cifra da non sottovalutare, considerando che molti investitori hanno dovuto fare i conti con spese già programmate, regali e budget per qualche giorno di vacanza. Una lettura della diversificazione degli investimenti apre uno scenario che potrebbe ampliarsi nel 2010. Le ripartizioni di queste cifre danno una percentuale del 8% di acquisti in azioni, un 33% in obbligazioni, un 24% in quote di fondi, un 25% in pagamento di rate di mutui, e un 10% in acquisti di gioielli, metalli preziosi, quadri, tappeti ed opere d’arte in genere. Va ricordato, soprattutto in un paese come l’Italia, che il PIL è in gran parte il risultato di una scelta e di una opera di persuasione e di valutazione del mondo economico. Il nostro paese ha ricevuto in dono dai propri padri il 50% di tutti i cosiddetti giacimenti archeologici, artistici, culturali del mondo. Gioielli come Firenze, Venezia e Roma, solo per citare alcune grandi città, ognuna delle quali racchiude altri tesori in musei, chiese, colonnati e statue sono tutte realtà, che pur sostenendo attivamente, attraverso il turismo l’economia italiana non sono conteggiati nel PIL. In effetti opere d’arte quale pittura, scultura, arte etnica di ottima qualità, conservati per 6/8 anni hanno una rivalutazione che in alcuni casi tengono bene il confronto con i valori mobiliari e immobiliari. Anche per questa ragione, l’acquisto di questi strumenti d’investimento, valutato anche come soddisfazione di godere la vista privata, a qualsiasi ora, di un’ opera d’arte o di camminare tranquillamente su un tappetto particolare, può essere uno stimolo per migliorare la propria qualità di vita.
Una attenzione particolare bisogna avere per l’oro in lingotti, oggi valutato a 820 € l’oncia (circa 1090 dollari) troppo soggetto alla speculazione finanziaria e quindi ad alti e bassi repentini difficili da gestire da risparmiatori privati non bene appoggiati da operatori finanziari.

martedì 16 febbraio 2010

Nonostante tutto, l’Italia va

In questo periodo giornalistico in cui sembra che il maggior impegno della classe politica italiana sia la frequentazione vera o presunta di escort, a ben leggere fra le righe dei quotidiani economici occidentale si scopre che la tenuta economica del sistema Italia regge meglio il confronto con gli altri paesi, nonostante una grande sufficienza della stampa anglosassone di voler tenere a tutti i costi il paese nella classifica dei PIGS o ultimamente dei PIIGS, cioè dei cosiddetti paesi maiali che volano. All’inizio la sigla contemplava le iniziali del Portogallo, Italia, Grecia e Spagna, ultimamente la doppia II comprende anche l’Irlanda, nella bontà di qualche giornalista la sigla è rimasta PIGS, lasciando nella sigla una sola I e sostituendo l’iniziale dell’Italia con quella dell’Irlanda. In effetti alcuni fattori hanno giocato a favore del nostro paese in questi anni di crisi. La forza dell’industria manifatturiera italiana, siamo secondo solo alla Germania nella zona Eurolandia, e il risparmio della famiglie italiane che in molti casi, anche per l’acquisto d’ immobili non hanno avuto bisogno di indebitarsi eccessivamente con il sistema bancario. Lo stesso calo della ricchezza finanziaria, a causa della crisi del biennio 2007-2008 è stato del -4,1% in Germania; del -9,6% in Francia; del -11,2% in Italia; del -17,6% in Gran Bretagna; del -26,1% in Spagna; del -33,8% in Irlanda; e di ben il -40,6% in Grecia. Altri due sono i parametri interessanti che meglio danno il senso del ridimensionamento di alcune economie mondiali. Il primo che dal 2002 al 2006, il forte incremento della ricchezza ottenuto dalle famigle americane +55% rispetto al +28% di quelle italiane, dovuto al rialzo delle borse e dei mercati immobiliari, successivamente si è sgonfiato del 20% negli USA, e solo di un 2% in Italia. Secondo parametro è che nella classifica dei paesi a rischio default l’Italia è al 15esimo posto, uno scalino prima degli USA, che comunque, nonostante il suo debito pubblico che quest’anno salirà al 150% (116% in Italia) e avrà un rapporto deficit/PIL del 9,9%, contro un 5% dell’Italia, gode ancora della tripla AAA come rating.

lunedì 15 febbraio 2010

Metropolitane a Milano 2,5 miliardi di € in arrivo

Con l’approvazione del CIPE possono partire i lavori per l’apertura di due nuove linee di metropolitane che daranno un grosso respiro di sollievo al traffico automobilistico di Milano.
M4 denominata linea Blu.La quarta linea della metropolitana partirà da Lorenteggio, stazione di San Cristoforo, e, con un percorso di circa 15,2 km e 10 fermate, passerà da Corsico a Pioltello, sino ad arrivare al Parco delle Basiliche e successivamente proseguirà sino a Linate Aeroporto. Società responsabile dei lavori sarà la MM del Comune di Milano, l’importo stanziato è di 1,7 miliardi di € e il termine dei lavori è prevista per il 2014.
M5 denominata Linea Fucsia. La quinta linea della metropolitana di Milano partirà da Bignami sino ad arrivare a San Siro. Per il primo tratto Bignami-Zara l’apertura è prevista per febbraio 2011, mentre il secondo tratto Zara-Porta Garibaldi è previsto per l’aprile del 2012. Per questi due tratti l’importo stanziato è di 781 milioni di €. Il completamento dell’intera opera è prevista per il 2014. Azienda responsabile sarà sempre la MM del Comune di Milano e la caratteristica della linea sarà di essere completamente automatica

Carte di pagamento, come presto cambieranno

Gia oggi nei grandi supermercati del nord-Italia il 50% dei pagamenti avviene a mezzo carte di credito, bancomat, carte aziendali o carte revolving, alcune emesse dalle stesse catene di supermercati, anche con lo scopo di fidelizzare la clientela con la concessione di sconti particolari. Con l’arrivo della nuova legislazione europea diretta a creare un mercato unico dei pagamenti della zona euro (Payment Services Directive) la lotta a disincentivare il contante sarà più pressante. Queste direttive serviranno a permettere a nuovi soggetti della grande distribuzione, operatori telefonici, aziende pubbliche, enti regionali e locali mediante l’iscrizione a nuovo albo, sotto il controllo della Banca d’Italia, di operare sul mercato delle transazioni economiche. Le modalità possono essere diverse, ma uno degli aspetti più importante è quello di poter operare nel campo dei piccoli acquisti, inferiori ai 30 €, senza dover digitare il proprio PIN (contactless).
Una diffusione così massiccia dovrebbe anche consentire un abbassamento dei costi di esercizio delle stesse carte. Oggi la diffusione delle carte si suddivide fra carte prepagate, carte di credito e carte di debito. Domani questo scenario potrebbe comprendere l’emissione di semplici carte di pagamento ad opera di altri enti anche regionali. La Regione Lombardia ha già emesso da qualche hanno una carta dei servizi con cip incorporato, il secondo passo, già annunciato, è la possibilità di caricare una certa cifra per acquisti e pagamenti di tickets sanitari
Aziende di trasporto pubblico, comunali o regionali, potrebbero seguire a ruota.
Pagamenti a mezzo telefonini (Mobile Payments) senza digitazione di Pin, per piccoli acquisti di quotidiani e biglietteria in genere (cinema, teatri). Su tutte queste carte sarà possibile farsi accreditare stipendi e addebitare bollette, utenze domiciliari, bonifici, premi assicurativi.

domenica 14 febbraio 2010

Polizze RCA Auto - Consigli per l’uso

E' stata semi affondata, dalle Assicurazioni auto, la lenzuolata di Bersani, oggi segretario del PD, che prevedeva in caso di più polizze dello stesso intestatario l’aggancio alla classe Bonus Malus più bassa. Questo vantaggio economico è stato ristretto al solo acquisto di autovetture nuove. Altre osservazioni e/o attente letture possono aiutare gli automobilisti a districarsi tra i meandri delle norme.
Massimale. Entro dicembre di quest’anno norme UE prevedono che il massimale minimo venga elevato a 5 milioni di €. Per cui offerte, con massimali-danni inferiori a questa cifra potranno essere aggiornati a breve con relativa rivalutazione del premio.
Potenza fiscale. Un confronto fra potenza fiscale e alimentazione può far scoprire che con una potenza fiscale uguale, se cambia l’alimentazione per es., diesel, GPL o metano, può cambiare l'importo del premio da pagare. Le assicurazioni pongono alla base di questa differenzazione che ad alimentazione diversa dalla benzina, corrisponde un uso più intenso dell’autovettura, meno costa il carburante più kilometri si fanno e più aumenta il rischio d’incidenti.
Traino vettura. Alcune assicurazioni includono nel premio l’assistenza h24 del soccorso stradale. L’incidenza sul premio è di circa il 7%. Questo beneficio non è da sottovalutare, perché in caso di fermo autovettura il costo dall’assistenza può raggiungere, soprattutto se richiesto in fascia notturna, anche il 30% del premio pagato all’assicurazione.
Assistenza legale. Rapporto costo-beneficio, qualora esistente, ha un costo contenuto.

venerdì 12 febbraio 2010

Incentivi auto verso la fine

L’Italia si allinea con altri paesi europei nel concludere la politica degli incentivi per le vendite di auto. Le notizie di questi giorni sono che Austria, Portogallo, Slovacchia e Grecia non hanno rinnovato per il 2010 gl’incentivi per la vendita di auto nuove. Li manterrano sino ad ottobre il Lussemburgo per un valore di 1750 € e la Spagna, come contributo sugli interessi da pagare per le vendite a rate. La Gran Bretagna, salvo deroghe, dovrebbe non rinnovare a fine semestre gl’incentivi sino a 2000 sterline. L’Olanda concede per il 2010, solo per le auto meno inquinanti, un contributo tra i 750 e 1000 € e la Francia progetta un incentivo di 700 € sino a giugno e 500 € per il secondo semestre, solo per le auto meno inquinanti. Anche l’Italia si sta orientando a riconoscere, secondo quanto dichiarato dal Ministro dello Sviluppo Claudio Scajola, un sostegno alla ricerca e sviluppo di motori meno inquinanti. Il settore è sotto stretta osservazione in quanto a fronte delle circa 650.000 vetture prodotte in Italia, quasi esclusivamente dalla Fiat, il nostro mercato ne assorbe circa 2 milioni, per cui alcune valutazioni politiche sono che potrebbe trattarsi, per i 2/3 dell’esborso erariale, di un aiuto all’industria estera dell’auto. Gli argomenti portati a sostegno degl’incentivi sino a questo momento sono che nel settore lavorano quasi 1 milione di persone è solo parzialmente vero. In quanto le vetture nuove hanno per 3 o 4 anni meno bisogno di riparazione delle vecchie e l’indotto, rappresentato dagli acquisti delle fabbriche per le nuove vetture spesso, o per la maggior parte del valore-auto si approvvigionano negli stessi paesi in cui si fabbricano le vetture. Per cui la scelta politica di dirottare gl'incentivi verso altri settori industriali e non, potrebbe, al momento, essere appropriata.

Obbligazioni ENEL 2016 al via


Con l’OK della Consob è iniziata la campagna pubblicitaria sui giornali e alla TV per la sottoscrizione del prossimo prestito obbligazionario dell’Enel che potrà essere sottoscritto anche dai risparmiatori privati dal prossimo 15 febbraio sino al giorno 26 tranne chiusura anticipata, qualora le richieste dovessero coprire il plafond massimo che è di tre miliardi. Le obbligazioni, che avranno scadenza nel 2016, saranno sia a tasso fisso che a tasso variabile, a seconda delle preferenze del pubblico. Il tasso fisso con un rendimento tra il 3,3% e il 3,6% lordo avrà una cedola annuale, il tasso variabile sarà ancorato all’Euribor a 6 mesi e avrà la cedola semestrale. La sottoscrizione sarà per un minimo di 2 quote da mille € aumentabili da 1000 € per gl’importi superiori. Il collocamento avrà un consorzio di garanzia composto da BNP Paribas, Banca IMI e Unicredit per il 60% del valore del prestito e MPS, Banca Akros, Centrobanca e Dexia per il restante 40%. In contemporanea il prestito sara sottoscrivibile, per la prima volta, anche all’estero e precisamente in Belgio, Lussemburgo, Francia e Germania.

mercoledì 10 febbraio 2010

A Sud qualcosa si muove


Con il nulla-osta del CIPE possono partire al più presto due interventi regionali e due dell’Anas per un valore di circa 3 miliardi e 640 milioni di €. Con queste delibere il Sud-Italia, affronta il 2010 con un piano di interventi stradali necessari e a lungo richiesti.
A Napoli l’Ente Regione con un investimento di 240 milioni di € ha dato, con il parere favorevole del CIPE, il via alla costruzione della prima tratta di un anello ferroviario che collegherà con moduli diversi, tra metropolitana leggera e pesante, P.za Garibaldi, Centro Direzionale, Aeroporto, Secondigliano, Piscinola, Chiaiano, Colli Aminei, rientrando poi in città con P.zza Cilea, P.zza Vanvitelli, P.za Dante e infine P.zza Garibaldi.
Salento Puglia. Chiamato il tacco d’Italia, questa parte dell’estremo sud della Puglia, ha sempre visto le prospettive di sviluppo, soprattutto turistico, soffrire per un inadeguato collegamento viabilistico. Il CIPE ha dato il via libera, per un investimento di 400 milioni di € al tratto Maglie-Santa Maria di Leuca. La superstrada lunga circa 40 km. sarà pronta entro il 2014.
Salerno-Reggio Calabria. L’ANAS ha ricevuto l’OK dal CIPE per il completamento dei lotti mancanti dell’A3 della Salerno-Reggio Calabria per un importo di 2 miliardi di €. La fine dei lavori è prevista per il 2016. L’opera, avvicinando le regioni attraversate alle grandi autostrade europee, fa parte del corridoio 1 che unirà Palermo a Berlino.
Caltanissetta-Agrigento. Sempre l’Anas ha ricevuto il via libera dal CIPE per l’avvio dei lavori della prima tratta di km. 9,8. Importo previsto un 1 miliardo di €, fine dei lavori 2013. Questo asse della Sicilia meridionale è molto importante per la viabilità interna della regione e faciliterà i collegamenti con i grandi centri metropolitani di Palermo e Catania

Borse e Finanza - Uno sguardo sulla settimana

La discesa delle borse europee di questi giorni deve essere messa in stretta relazione con la grande preoccupazione della situazione economica di molti paesi della Ue come Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo, i conti pubblici delle quali o sono peggiori di quanto ci si aspettava o hanno viaggiato su bolle speculative che una volta sgonfiatesi, tipo immobiliare in Spagna, hanno messo alle corde la finanza e l’occupazione di questi paesi. Inoltre hanno reso molto più costoso il ricorso al mercato per l’aumento dei cosiddetti CDS, che rappresenta il maggior costo del rischio che un paese deve pagare se ha il debito relativamente più alto della media. Inoltre questi paesi hanno mediamente il rapporto deficit/Pil del 2009 superiore al 10%,con un notevole sforamento rispetto agli accordi sottoscritti con il trattato di Maastricht che prevedeva al massimo uno scostamento del 3%. Va precisato che le Borse s’indeboliscono anche sotto la pressione delle solite banche, che nonostante la crisi finanziaria continuano a speculare vendendo Euro, magari allo scoperto, nella speranza di ricomprarlo, qualche ora, dopo ad un prezzo ribassato. Speculazioni al contrario vengono fatte in questo momento sul dollaro, valutato da molti mercati come una moneta difensiva. Altri fattori che interfacciano sui movimenti sono la debolezza dei consumi del petrolio. In questi giorni su molti quotidiani sono apparsi articoli che fanno temere per la chiusura in Italia di 4 raffinerie su 16 funzionanti, con la perdita di circa 7500 posti di lavoro. Il tentativo di spostare sia pure lentamente i consumi dal petrolio al gas, sia nel trasporto di persone e merci che nell’alimentazioni di nuove centrali a gas, lentamente nel tempo influisce sui consumi. La Shell ha denunciato un riduzione dei guadagni nel 4° trimestre 2009, mentre la British Petroleum valuta una diminuzione della produzione nello stesso periodo. Va meglio il settore farmaceutico, e quello manifatturiero che vede nel mese di gennaio, un sostanziale mantenimento dei livelli produttivi. In Italia la produzione è passata da un indice del 50,8 al 51,7. Segnali al ribasso provengono dal settore delle materie prime con ribassi diffusi: l’energia con meno il 2%, metalli preziosi -3%, prodotti agricoli -4%, aumenta il prezzo del gas naturale di oltre il 7% per i rigidi inverni diffusi in molte parti della terra, ma bilanciati da un aumento delle scorte di petrolio per la richiesta in calo.
Per quanto riguarda i tassi non ci dovrebbero essere grandi movimenti, visto che le maggiori preoccupazione di un eventuale default della Grecia, saranno affrontate domani a Brusselles, nel vertice informale dei 27 Capi di Governo dell’Unione. La soluzione per questo caso all’interno della Eurozona, di fatto sarà l’apripista per altri eventuali interventi in caso di difficoltà in altri paesi. Troppo grande sarebbe stata la sconfitta per la UE se avessero seguito i suggerimenti della Gran Bretagna e della Svezia che auspicavano un intervento del FMI, da ricordare che le due nazioni non fanno parte della zona a Moneta Unica

lunedì 8 febbraio 2010

Hedge fund - Sempre più vicino ai clienti

Gli sconvolgimenti finanziari negli ultimi due anni in settori trainanti come l’immobiliare e le difficoltà di alcuni stati a onorare i propri debiti con relativo abbassamento del rating hanno reso gli investitori molto più attenti nell’approccio al mercato. Dal panorama borsistico si evince però la relativa tenuta degli Hedge Fund che in molti casi hanno portato a casa delle buone performance. La necessaria politica di trasparenza per mantenere la fiducia della propria clientela ha portato i gestori ad offrire ai clienti di una certa importanza economica, minimo 25 milioni di dollari la soglia richiesta d’investimento, un particolare servizio denominato managed account. Sono conti separati gestiti da hedge fund manager che ripetono nella gestione di questi conti le stesse scelte strategiche che i gestori applicano nei propri fondi off-shore, in questo modo si offre alla propria clientela, una più facile lettura delle scelte d’investimento e dei relativi risultati. Da questa linea i gestori prevedono, nel 2010, di poter raccogliere, a livello globale, circa 200 mld di dollari di risparmi con percentuali di crescita di circa il 30% annuo.

domenica 7 febbraio 2010

Tassi costanti e richieste alle banche


Europa. La Banca Centrale Europea giovedì,ha confermato all’ 1% il tasso di riferimento. Anche la Gran Bretagna ha confermato il tasso a 0,5%.
Giappone
La Banca del Giappone (BoJ), come ampiamente previsto, ha confermato allo 0,1% i tassi di interesse. Il governatore Masaaki Shirakawa ha poi dichiarato che non ci sarà nessun cambiamento nella politica molto accomodante condotta finora dal Giappone.
Islanda
Mossa espansiva da parte della Banca centrale islandese che ha tagliato i tassi di riferimento di mezzo punto percentuale portandoli a quota 9,5% dal 10% e dopo la decisione del precedente taglio di dicembre. Il tasso sui depositi è stato abbassato di 0,5 punti base all'8% mentre il tasso overnight è stato ridotto all'11%. La mossa arriva dopo le perplessità sullo stato dell'economia che fatica a riprendersi dopo la violenta crisi dell'anno scorso risentendo in particolare della debolezza registrata da paesi economicamente affini come Olanda e Regno Unito.
FMI
Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato le nuove previsioni sull'economia mondiale. L'istituzione riconosce una ripresa globale più forte delle precedenti previsioni (ottobre 2009), ma ne sottolinea anche la diversa velocità nelle diverse aree geografiche. Secondo il FMI la crescita globale sarà pari al 3,9% nell'anno in corso (+0,75% rispetto alle previsioni di ottobre) e sarà pari al 4,3% nel 2011 (-0,1%). L'inflazione in entrambi gli anni resterà contenuta nelle economie avanzate (rispettivamente 1,3% e 1,5%) mentre subirà un'accelerazione quest'anno nelle economie emergenti (rispettivamente 6,2% e 4,6%). Altre novità provengono dal G/7 tenutosi in Canada dove la maggioranza dei ministri economici si è detta d’accordo con le proposte del presidente degli USA Obama di accollare anche alle banche una parte dei costi della crisi che hanno contribuito a sviluppare.

sabato 6 febbraio 2010

Africa voglia di cambiare


Con la costruzione di una grande diga e di uno nuovo scalo merci, tra le opere più grandi mai viste in terra d’Africa, questa realtà, a poche ore di volo dall’Italia cerca di agganciare lo sviluppo mondiale industriale.
Nella Repubblica Democratica del Congo, con l’ammodernamento del sistema di dighe di Grand Inga, si costruirà una mega centrale idroelettica dalla potenza di 39000 megawatt che incrementerà di quasi un terzo l’attuale produzione di energia elettrica del Continente e la potrà fornire non solo a tutto il Congo, ma esportarla nel SudAfrica e nei paesi del Maghreb. I 56 mld di € occorrenti saranno forniti dalle varie Istituzioni finanziarie internazionali, dalla BEI (Banca europea degli investimenti) e dalla Banca mondiale.
Egitto Port Said. Con un investimento previsto di 5 mld di dollari il Cairo, quest’anno, appronterà la gara per la costruzione della terzo terminale di porta container che quando sarà terminato farà scalare al consorzio East Port Said la classifica di primo scalo merci di tutto il Mediterraneo. Secondo il Ministro dei trasporti egiziano si potranno raggiungere una movimentazione di circa 8 milioni di Teu l’anno.

Aeroporto Malpensa.Sempre complessa la situazione


Appena si è diffusa la notizia che Malpensa ha superato lo shock del de-hubbing della Alitalia per cui, unico aeroporto in Europa,nell’ultimo semestre 2009 ha avuto un aumento del traffico del 3%, la Lufthansa Italia annuncia che dal 16 febbraio cancellerà i voli Malpensa-Fiumicino in quanto non hanno una percentuale di riempimento degli aeromobili sufficiente. Dopo alcuni giorni ritorna in campo Alitalia che annuncia che, attraverso la compagnia Airone ci sarà un incremento dei voli verso varie destinazione del Sud Italia, con la formula “low cost”. Passa ancora qualche giorno e, con la presentazione dell’orario estivo, sempre la compagnia di bandiera annuncia che alcuni voli diretti per destinazione internazionali come Istanbul, Kiev, in Bielorussia; Sofia o Tripoli, capitale della Libia o intercontinentali, come Milano-SanPaolo vengono cancellati. Altri come Milano New York con una frequenza quadrisettimanale, che con l’orario estivo negli anni trascorsi diveniva giornaliera rimane nella frequenza invernale.Ribadisce che qualche volo in più è previsto per il Sud Italia. Appare evidente, che oltre le belle parole nei fatti, Alitalia tende a potenziare, come hub nazionale, tentando di convogliarvi il maggior numero possibile di passeggeri solo Fiumicino. Il risultato sarà, che visto le difficoltà dei passeggeri lombardi di raggiungere direttamente le capitali dell’est europeo e per il voli transatlantici, triangolare con Roma, con un aumento non indiferente delle ore di percorrenza, in mancanza di novità gli hub della Lombardia saranno gli aeroporti tedeschi o altri del nord Europa. E’ auspicabile che la Sea, nella necessaria razionalizzazione del traffico su Milano tra Linate e Malpensa, continui la sua politica di offrire slot a tutte quelle compagnie che assicurino voli diretti per le destinazioni ricercate.

giovedì 4 febbraio 2010

Investimenti immobiliari e nuda proprietà

Sempre più spesso appaiono annunci di offerte speciali di cessione di appartamenti o ville in nuda proprietà. A volte per il loro basso prezzo di accesso, magari solo un acconto e poi un vitalizio mensile da passare al titolare cedente l’immobile, potrebbe prospettarsi un buon affare. Qualche consiglio su come procedere. Una volta accertata l’idoneità dell’immobile, rispetto ai propri desideri, e la congruità del prezzo rispetto al mercato, bisogna tenere presente la tabella seguente che deriva dall’abbassamento del saggio d’interesse legale variata con DM del 4/12/2009 dal 3% all’1% ed entrato in vigore dall’inizio del 2010.Il Dm del 23/12/2009 ha predisposto il “Prospetto dei coefficienti” (all. al TU dell’imposta di registro) è questo il meccanismo che si deve utilizzare per determinare il valore dell’usufrutto rispetto al valore dell’immobile.










Per meglio comprendere la tabella se il valore pieno della proprietà è 200.000 € e l’usufruttuario ha 75 anni l’usufrutto vale70.000 € e la proprietà 140.000 €. Il resto è la conseguenza di scelte personali.

Estremo Oriente. Impulso allo sviluppo


Tre grandi opere, che lasceranno un segno importante nello sviluppo di questi paesi emergenti, presto vedranno la luce in Indonesia, India e Thailandia.
Indonesia. Un primo investimento è stato programmato dalla compagnia telefonica Pt Telkom, di proprietà statale, per un importo di 1,3 miliardi di € per un cavo sottomarino di 1.040 km da Mataranam a Kupang. Tutto questo per cablare il paese con 35000 km di cavi sottomarini e 21000 sottoterra in fibra ottica. L'ambizioso progetto, denominato Palapa Ring, porrà le basi per un grosso balzo in avanti nel settore delle telecomunicazioni.
India. Con uno stanziamento di 15 miliardi di € e l’impegno di costruire almeno 20 km di strade asfaltate al giorno il Ministero dei trasporti indiano tende a colmare il gap nei trasporti urbani e interurbani. Sono previste la costruzione di 3,4 milioni km di nuove strade nei prossimi 10 anni a partire da quest’anno. Condizione necessaria per consentire lo sviluppo di questo paese che ormai è una delle punte di diamante del BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) economie emergenti dal forte dinamismo.
Thailandia. Stanziati 180 milioni di € per la più grande centrale fotovoltaica a Lopburi, a circa 60 km dalla capitale Bangkok, della potenza di 73 megawatt. Oggi il primato è spagnolo con la centrale di 60 megawatt di Olmedilla.

martedì 2 febbraio 2010

Novità sui conti correnti bancari. Istruzioni per l’uso


Secondo l’Associazione bancaria italiana (ABI) il costo dei conti correnti è diminuito mediamente dal 2004 al 2009 da 150 € a 70 €.. Di parere contrario la Commissione europea che alla fine di settembre 2009 ha accusato l’Italia di avere i costi più alti in Europa, in media 250 € rispetto ai 103 € della Gran Bretagna. In effetti la realtà è molto diversificata nel caso che si utilizzino i tradizionali sportelli, oppure c/c online. Intanto buona norma sarebbe controllare attraverso il Consorzio patti chiari il costo dei vari conti. Cliccando su conticorrentiaconfronto.pattichiari.it c’è la possibilità di confrontare i costi di oltre 760 c/c di circa 120 istituti, dividendo i costi veri e propri dalla tenuta del conto, dall’invio delle varie documentazioni, della loro frequenza, dalle varie imposte governative che gravano sui conti. Altre spese, poco appariscenti, ma che possono pesare sostanzialmente per chi usa con una certa frequenza il conto sono i tempi di movimentazione. Avere valuta e disponibilità eccessivamente posticipata può influire sui costi in quanto la disponibilità, qualora rinviata nel tempo mette a rischio di possibili sforamenti in rosso dei conti stessi con relativi addebiti. Da quest’anno la ricezione di alcune direttive della Commissione europea hanno consentito di avere valuta e disponibilità di bonifici in Italia e all’estero entro la giornata lavorativa successiva alla data di ricevimento dell’ordine se in €, e dalla seconda alla quarta giornata lavorativa in caso di conversione valutaria. Attenzione ai costi, perché nella maggioranza dei casi per bonifici online in territorio italiano è gratis, mentre per i bonifici esteri in ambito PSD (Payment Service Directive) le spese sono ripartite per quote di competenza tra inviante e ricevente secondo comunicazione della propria banca. In questo campo rientrano oltre ovviamente le operazione fatte in euro, anche le monete ufficiali della GB, Sterline o di Norvegia, Islanda e Liechtenstein a condizione che sia la banca del pagatore che quella del beneficiario operino in uno stato dell’Unione Europea oppure in Norvegia, Islanda o Liechtenstein.

Investire in immobili


Casa, dolce casa. Sempre difficile la scelta di un acquisto immobiliare, soprattutto in questi momenti d’incertezza, in cui ancora non si comprende se i ribassi, che pure ci sono stati, soprattutto nell’ultimo semestre del 2009 hanno toccato il fondo oppure ci sono ancora possibilità di nuove erosione dei prezzi nei prossimi mesi. Un dato sembra sicuro, che grossi sconti non sono all’orizzonte e soprattutto conviene affacciarsi al mercato chiedendo poi al venditore, qualora la casa trovata sia vicina ai propri desideri, l’eventuale sconto che avvicina l’offerta alla domanda. La differenza tra il mercato italiano, dove non c’è stato un vero e proprio crollo e i mercati spagnoli o USA, sta nella prassi più cauta delle banche italiane, che hanno erogato mutui senza cadere negli eccessi di quei paesi dove, oggi ad uno sgonfiamento della bolla speculativa, si aggiunge anche una crisi occupazionale (20% in Spagna) con accentuazione della riduzione dei consumi e quindi tutti gli ingredienti del mosaico rendono più difficile l’ uscita dal tunnel. E’ probabile che nei prossimi mesi la domanda di acquisto d’immobili, in Italia, sarà alimentata quasi esclusivamente da coloro che possono anticipare almeno il 30% del prezzo. I mutui ai minimi storici, soprattutto quelli a tasso variabile, saranno l’altra stampella del mercato. D’altra parte lo scenario in borsa, per i prossimi 12 mesi, non prevede grandi guadagni sulle azioni, saranno, quasi certamente, bassi i rendimenti delle obbligazioni e l’inflazione non gonfierà i prezzi, per cui anche gli eventuali aumenti di tassi potranno essere sopportabili, anche se è giusto metterli in conto.