venerdì 12 febbraio 2010

Incentivi auto verso la fine

L’Italia si allinea con altri paesi europei nel concludere la politica degli incentivi per le vendite di auto. Le notizie di questi giorni sono che Austria, Portogallo, Slovacchia e Grecia non hanno rinnovato per il 2010 gl’incentivi per la vendita di auto nuove. Li manterrano sino ad ottobre il Lussemburgo per un valore di 1750 € e la Spagna, come contributo sugli interessi da pagare per le vendite a rate. La Gran Bretagna, salvo deroghe, dovrebbe non rinnovare a fine semestre gl’incentivi sino a 2000 sterline. L’Olanda concede per il 2010, solo per le auto meno inquinanti, un contributo tra i 750 e 1000 € e la Francia progetta un incentivo di 700 € sino a giugno e 500 € per il secondo semestre, solo per le auto meno inquinanti. Anche l’Italia si sta orientando a riconoscere, secondo quanto dichiarato dal Ministro dello Sviluppo Claudio Scajola, un sostegno alla ricerca e sviluppo di motori meno inquinanti. Il settore è sotto stretta osservazione in quanto a fronte delle circa 650.000 vetture prodotte in Italia, quasi esclusivamente dalla Fiat, il nostro mercato ne assorbe circa 2 milioni, per cui alcune valutazioni politiche sono che potrebbe trattarsi, per i 2/3 dell’esborso erariale, di un aiuto all’industria estera dell’auto. Gli argomenti portati a sostegno degl’incentivi sino a questo momento sono che nel settore lavorano quasi 1 milione di persone è solo parzialmente vero. In quanto le vetture nuove hanno per 3 o 4 anni meno bisogno di riparazione delle vecchie e l’indotto, rappresentato dagli acquisti delle fabbriche per le nuove vetture spesso, o per la maggior parte del valore-auto si approvvigionano negli stessi paesi in cui si fabbricano le vetture. Per cui la scelta politica di dirottare gl'incentivi verso altri settori industriali e non, potrebbe, al momento, essere appropriata.

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