L’Italia si allinea con altri paesi europei nel concludere la politica degli incentivi per le vendite di auto. Le notizie di questi giorni sono che Austria, Portogallo, Slovacchia e Grecia non hanno rinnovato per il 2010 gl’incentivi per la vendita di auto nuove. Li manterrano sino ad ottobre il Lussemburgo per un valore di 1750 € e la Spagna, come contributo sugli interessi da pagare per le vendite a rate. La Gran Bretagna, salvo deroghe, dovrebbe non rinnovare a fine semestre gl’incentivi sino a 2000 sterline. L’Olanda concede per il 2010, solo per le auto meno inquinanti, un contributo tra i 750 e 1000 € e la Francia progetta un incentivo di 700 € sino a giugno e 500 € per il secondo semestre, solo per le auto meno inquinanti. Anche l’Italia si sta orientando a riconoscere, secondo quanto dichiarato dal Ministro dello Sviluppo Claudio Scajola, un sostegno alla ricerca e sviluppo di motori meno inquinanti. Il settore è sotto stretta osservazione in quanto a fronte delle circa 650.000 vetture prodotte in Italia, quasi esclusivamente dalla Fiat, il nostro mercato ne assorbe circa 2 milioni, per cui alcune valutazioni politiche sono che potrebbe trattarsi, per i 2/3 dell’esborso erariale, di un aiuto all’industria estera dell’auto. Gli argomenti portati a sostegno degl’incentivi sino a questo momento sono che nel settore lavorano quasi 1 milione di persone è solo parzialmente vero. In quanto le vetture nuove hanno per 3 o 4 anni meno bisogno di riparazione delle vecchie e l’indotto, rappresentato dagli acquisti delle fabbriche per le nuove vetture spesso, o per la maggior parte del valore-auto si approvvigionano negli stessi paesi in cui si fabbricano le vetture. Per cui la scelta politica di dirottare gl'incentivi verso altri settori industriali e non, potrebbe, al momento, essere appropriata.
venerdì 12 febbraio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento