venerdì 31 maggio 2013

Ad AMSTERDAM per un WEEK END DI LUSSO nella patria di Van Gogh

E' un regalo giusto per un’ANNIVERSARIO ROMANTICO in un hotel in stile Giapponese a solo 189€ all' Okura Hotel 5 stelle in centro ad Amsterdam. Vi riportiamo i commenti degli utenti: “Un soggiorno da mille e una notte” - “Elegante ed accogliente, tram vicinissimo per centro e zona musei. Lounge bar favoloso” - “ECCEZIONALE!!!!” - “Okura hotel fantastico” - “Il miglior 5 stelle, gestito da Giapponesi!”
Descrizione struttura: Il lussuoso Hotel Okura è situato nel quartiere alla moda di De Pijp, a vicino dalla zona dei musei. Lo champagne-cocktail bar situato al 23° piano offre una magnifica vista sulla città di Amsterdam. Le moderne camere dell’Okura comprendono bagni in marmo e TV a schermo piatto. Sono decorate con colori caldi e presentano grandi finestre con vista sul caratteristico paesaggio urbano di Amsterdam. Il centro benessere, dotato di area fitness e piscina interna, offre la cornice ideale per rilassarsi dopo una giornata di visite turistiche o di lavoro. Nei giorni di sole, la terrazza sul lungofiume offre una splendida vista sull’Amstel. L’Okura Hotel ospita 4 ristoranti di alta qualità, due dei quali si fregiano dell’ambito riconoscimento Michelin: due stelle per la cucina francese del Ciel Bleu e una per quella giapponese dello Yamazato.
Il Coupon include: Sistemazione per 2 notte e 3 giorni al Okura Hotel 5 stelle con solo pernottamento.
Note:  Disponibili quote speciali per famiglie e gruppi. -  Eventuale volo richiedibile al momento della prenotazione. È possibile acquistare anche tramite bonifico bancario. Dettagli e acquisto coupon su www.quitepeople.it

giovedì 16 maggio 2013

Singapore il nuovo eldorado bancario

Il nuovo paradiso fiscale si trova nell'Estremo Oriente, e si chiama Singapore. Uno studio della società londinese WealthInsight, specializzata in ricerche di mercato, sostiene che il Paese asiatico diventerà entro la fine del decennio la principale piazza off-shore del mondo. Il mercato di Singapore, limitatamente al private banking, è ancora piuttosto modesto rispetto a piazze europee come la Svizzera: 550 miliardi di dollari nel 2011 contro i 2800 delle banche svizzere, ma la crescita è rapida e travolgente, e ha reso la nazione asiatica il quarto centro finanziario del mondo. I motivi di questa preferenza sono semplici: i grossi investitori guardano ad Est in virtù dell'inasprimento delle legislazioni europee sul segreto bancario, che ha causato una "perdita di fiducia tra i ricchi investitori americani ed europei". Poi la forza del franco svizzero e dell'euro rispetto al dollaro, e le pressioni della UE in crisi verso i paradisi fiscali europei come la Svizzera, l'Austria, il Lussemburgo tese ad ottenere una fetta dei capitali lì depositati.Un ruolo, secondo lo studio, lo gioca anche l'inglese, lingua ufficiale a Singapore, che facilita il dialogo con i grossi clienti anglofoni. Lo scenario previsto entro il 2020 prevede un crollo delle attività nei paradisi fiscali europei pari a un terzo e un boom a Singapore che porterebbe questa città-stato in posizione egemone.


venerdì 10 maggio 2013

Nuove regole OCSE sull'evasione fiscale

Zurigo - Pascal Saint-Amans, capo della divisione per la lotta all'evasione fiscale dell'OCSE, in un'intervista pubblicata oggi dal "Tages-Anzeiger" e dal "Bund" ha dichiarato che lo scambio automatico d'informazioni nel giro di alcuni mesi diverrà lo standard internazionale. "Gli sviluppi, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, parlano a favore", ha dichiarato. Egli ritiene probabile che i paesi del G20 si accorderanno presto sullo scambio automatico d'informazioni. "In seguito sta agli altri Stati decidere se vogliono aderire a questo standard". Saint-Amans ha fatto presente che gia numerosi paesi praticano lo scambio di determinate informazioni su richiesta. Questo standard però non soddisfa molti governi, che lo considerano troppo poco efficace. L'obiettivo dell'OCSE è quindi "la creazione di un formato di scambio standardizzato e compatibile". È anche nell'interesse del settore finanziario che esista uno standard unico invece che diversi, sostiene Saint-Amans. "Alla fine non vogliamo il FATCA americano, una direttiva dell'Unione europea e trenta standard regionali." In contemporanea oggi si è notato sul mercato svizzero una risalita dell'euro sopra 1,24 franchi. Nel contesto attuale, con i mercati azionari in crescita e un clima di ritrovata fiducia degli investitori, gli operatori sembrano essersi disinteressati delle sorti del franco svizzero quale valuta di rifugio, forse con qualche preoccupazione per i futuri sviluppi sulla tenuta del segreto bancario svizzero. Durante la crisi cipriota e in quella del governo italiano, l'euro si era nuovamente indebolito scendendo ad aprile a 1,21 franchi.Il franco perde terreno anche nei confronti del dollaro americano: che oggi vale infatti 95,6 centesimi, ovvero circa 3 centesimi in più rispetto a una decina di giorni fa.

venerdì 3 maggio 2013

Italia: appesantita dal debito secondo l'OCSE

L'Italia ha fatto molti progressi nel consolidamento fiscale e nelle riforme, ma resta vulnerabile dei mercati finanziari per il suo alto debito, ha avvertito ieri l'OCSE, mentre il nuovo governo italiano muoveva i primi passi. "Con un debito vicino al 130% del PIL, l'Italia resta vulnerabile ai cambiamenti di umore repentini dei mercati finanziari. Una riduzione significativa e sostenibile del debito pubblico è la priorità numero uno di bilancio" sono le osservazioni che l'Organizzazione ha scritto nella relazione presentata ieri a Roma. L'OCSE ha invitato il nuovo esecutivo a meglio controllare la spesa, a consolidare le riforme già attuate ed avviarne di nuove se ha intenzione di promuovere la crescita e la produttività, che sono le grandi debolezze italiane. La prima raccomandazione è stata quella di fare in modo d'invertire la tendenza al rialzo del rapporto debito/PIL, che ritiene possibile tramite il perseguimento di un bilancio in pareggio o leggermente in attivo, sostenuto dalla realizzazione di solide riforme per la crescita.  L'OCSE, tuttavia, non prevede l'inversione di tendenza nelle proprie previsioni. Anzi, in un rapporto presentato ieri all'incontro con il governo italiano, ha previsto che nel 2014 il debito possa toccare il 134%, che potrebbe continuare a crescere in assenza di ulteriori tagli di bilancio o di privatizzazione. Il governo italiano uscente, nelle stime presentate nel mese di aprile, aveva dichiarato che il debito pubblico avrebbe raggiunto il picco del 130,4% del PIL nel 2013 per poi diminuire. Rilevando che la gestione delle finanze pubbliche e la salute del sistema bancario sono "altamente interdipendenti", l'OCSE suggerisce di spingere le banche italiane a proteggersi meglio aumentando ulteriormente i propri fondi rischi e incoraggiando la concorrenza nel settore finanziario. L'OCSE ha avvertito che l'economia, pur restando "molto lenta", dovrebbe comunque "emergere dalla recessione" e il rapporto prevede un calo del 1,5% del PIL quest'anno e una crescita pari allo 0,5% nel 2014. Prevedendo inoltre un deficit pubblico al 3,3% del Pil quest'anno e al 3,8% nel 2014. Inoltre l'organizzazione ritiene che per beneficiare delle riforme che sono partite alla fine del 2011, ci vorrà tempo perchè s'implementino nell'economia del paese data la debolezza della fiducia, il relativo lento recupero e la persistente necessità di un consolidamento fiscale.

giovedì 2 maggio 2013

Tanto rigore: la ricetta del FMI

Oggi da Ginevra, il direttore del FMI Christine Lagarde, sulla scia delle proteste anti-austerità del 1 maggio, ha dichiarato, in una intervista alla TV Svizzera, che non vi sono alternative all'austerità. Per Lagarde, che attualmente partecipa ad un convegno nel Cantone di San Gallo, una sorta di "mini Davos" che riunisce ogni anno i rappresentati internazionali di alcune istituzioni finanziarie fra le più importanti, ha anche auspicato che gli sforzi attuali siano perseguiti. In un'intervista di 15 minuti, apparsa sul sito della RTS, Lagarde ha aggiunto che "la situazione è difficile", si devono rispettare "disciplina fiscale" e "promuovere iniziative di crescita" per aumentare "investimenti e occupazione." Poi ha aggiunto che una "politica di stimolo non può significare più debito." Rispetto alla situazione della Germania, il direttore del FMI ha dichiarato che il paese sta "raccogliendo i frutti della sua politica." Secondo Lagarde, al momento ci sono "tre tipi di economie nel mondo." La crescita più rapida nei paesi emergenti. Un secondo gruppo, che comincia a tornare a crescere, e che comprende Stati Uniti, Svezia e Svizzera. Infine, e poi c'è un terzo gruppo composto dalla zona euro e dal Giappone, che "fatica a trovare la via della crescita."