Zurigo - Pascal Saint-Amans, capo della divisione per la lotta all'evasione fiscale dell'OCSE, in un'intervista pubblicata oggi dal "Tages-Anzeiger" e dal "Bund" ha dichiarato che lo scambio automatico d'informazioni nel giro di alcuni mesi diverrà lo standard internazionale. "Gli sviluppi, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, parlano a favore", ha dichiarato. Egli ritiene probabile che i paesi del G20 si accorderanno presto sullo scambio automatico d'informazioni. "In seguito sta agli altri Stati decidere se vogliono aderire a questo standard". Saint-Amans ha fatto presente che gia numerosi paesi praticano lo scambio di determinate informazioni su richiesta. Questo standard però non soddisfa molti governi, che lo considerano troppo poco efficace. L'obiettivo dell'OCSE è quindi "la creazione di un formato di scambio standardizzato e compatibile". È anche nell'interesse del settore finanziario che esista uno standard unico invece che diversi, sostiene Saint-Amans. "Alla fine non vogliamo il FATCA americano, una direttiva dell'Unione europea e trenta standard regionali." In contemporanea oggi si è notato sul mercato svizzero una risalita dell'euro sopra 1,24 franchi. Nel contesto attuale, con i mercati azionari in crescita e un clima di ritrovata fiducia degli investitori, gli operatori sembrano essersi disinteressati delle sorti del franco svizzero quale valuta di rifugio, forse con qualche preoccupazione per i futuri sviluppi sulla tenuta del segreto bancario svizzero. Durante la crisi cipriota e in quella del governo italiano, l'euro si era nuovamente indebolito scendendo ad aprile a 1,21 franchi.Il franco perde terreno anche nei confronti del dollaro americano: che oggi vale infatti 95,6 centesimi, ovvero circa 3 centesimi in più rispetto a una decina di giorni fa.
venerdì 10 maggio 2013
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