(ANSA) - 16 ago - Il petrolio chiude in calo a New York, dove le quotazioni perdono lo 0,3% a 75,18 dollari al barile.
Materie Prime: giornata negativa per le principali materie prime. In calo gli energetici ad eccezione del gas naturale (+0,7%). Negativi anche i metalli industriali guidati dall’alluminio (-2,6%) che registra la peggiore performance giornaliera all’interno del GSCI. Intorno alla parità l’oro, in calo il grano (-1,5%). Il migliore del giorno è stato lo zucchero (+2,4%) su attese di aumento delle importazioni dalla Russia e dal Pakistan. I corsi petroliferi sono aumentati per gran parte del mese di luglio, recuperando il calo registrato all’inizio del mese. Il 4 agosto il greggio di qualità Brent è stato quotato a 81,9 dollari per barile, un livello superiore di circa il 4,6% rispetto agli inizi dell’anno. In prospettiva, gli operatori si attendono una crescita lenta dei prezzi nel medio periodo, viste le quotazioni dei contratti future con scadenza nel dicembre 2012 che si collocano a 89,1 dollari per barile. Per quanto riguarda i fondamentali, la domanda di petrolio rimane elevata nei paesi non appartenenti all’OCSE e sta costantemente migliorando nei paesi OCSE, in particolare negli Stati Uniti. L’Agenzia internazionale per l’energia prevede un aumento della domanda mondiale di petrolio dell’1,6 per cento nel 2011, sospinta principalmente da un incremento della domanda nei paesi non appartenenti all’OCSE. Dal lato dell’offerta, la capacità produttiva di petrolio resta ampia e i livelli delle scorte continuano a essere elevati, frenando in parte le pressioni dal lato della domanda sui corsi petroliferi. I prezzi delle materie prime non energetiche sono aumentati significativamente in luglio. I prezzi dei beni alimentari sono saliti sulla scia di un considerevole rincaro del frumento anche prima degli incendi in Russia. Anche i prezzi dei metalli hanno recuperato quota dai minimi di inizio giugno, in particolare a seguito degli incrementi dei prezzi del rame e del piombo. Verso la fine di luglio l’indice aggregato dei prezzi (in dollari) delle materie prime non energetiche era superiore di circa il 17,6 per cento rispetto agli inizi dell’anno. In un contesto caratterizzato da incertezza, i rischi per l’attività economica mondiale rimangono sostanzialmente equilibrati. Per quel che riguarda i rischi verso l’alto, l’interscambio potrebbe segnare una ripresa più forte di quanto previsto al momento. Quanto ai rischi di una diminuzione, sussistono timori relativi all’emergere di rinnovate tensioni sui mercati finanziari, a un ulteriore incremento delle altre materie prime, a spinte protezionistiche e alla possibilità di una correzione disordinata degli squilibri mondiali.
Materie Prime: giornata negativa per le principali materie prime. In calo gli energetici ad eccezione del gas naturale (+0,7%). Negativi anche i metalli industriali guidati dall’alluminio (-2,6%) che registra la peggiore performance giornaliera all’interno del GSCI. Intorno alla parità l’oro, in calo il grano (-1,5%). Il migliore del giorno è stato lo zucchero (+2,4%) su attese di aumento delle importazioni dalla Russia e dal Pakistan. I corsi petroliferi sono aumentati per gran parte del mese di luglio, recuperando il calo registrato all’inizio del mese. Il 4 agosto il greggio di qualità Brent è stato quotato a 81,9 dollari per barile, un livello superiore di circa il 4,6% rispetto agli inizi dell’anno. In prospettiva, gli operatori si attendono una crescita lenta dei prezzi nel medio periodo, viste le quotazioni dei contratti future con scadenza nel dicembre 2012 che si collocano a 89,1 dollari per barile. Per quanto riguarda i fondamentali, la domanda di petrolio rimane elevata nei paesi non appartenenti all’OCSE e sta costantemente migliorando nei paesi OCSE, in particolare negli Stati Uniti. L’Agenzia internazionale per l’energia prevede un aumento della domanda mondiale di petrolio dell’1,6 per cento nel 2011, sospinta principalmente da un incremento della domanda nei paesi non appartenenti all’OCSE. Dal lato dell’offerta, la capacità produttiva di petrolio resta ampia e i livelli delle scorte continuano a essere elevati, frenando in parte le pressioni dal lato della domanda sui corsi petroliferi. I prezzi delle materie prime non energetiche sono aumentati significativamente in luglio. I prezzi dei beni alimentari sono saliti sulla scia di un considerevole rincaro del frumento anche prima degli incendi in Russia. Anche i prezzi dei metalli hanno recuperato quota dai minimi di inizio giugno, in particolare a seguito degli incrementi dei prezzi del rame e del piombo. Verso la fine di luglio l’indice aggregato dei prezzi (in dollari) delle materie prime non energetiche era superiore di circa il 17,6 per cento rispetto agli inizi dell’anno. In un contesto caratterizzato da incertezza, i rischi per l’attività economica mondiale rimangono sostanzialmente equilibrati. Per quel che riguarda i rischi verso l’alto, l’interscambio potrebbe segnare una ripresa più forte di quanto previsto al momento. Quanto ai rischi di una diminuzione, sussistono timori relativi all’emergere di rinnovate tensioni sui mercati finanziari, a un ulteriore incremento delle altre materie prime, a spinte protezionistiche e alla possibilità di una correzione disordinata degli squilibri mondiali.
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