Venerdì prossimo i rappresentanti di 10 paesi: USA, UE, Canada, Giappone, Messico, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud e Svizzera, al termine di una riunione tenutasi a Washington la settimana scorsa, si sono impegnati a pubblicare il testo definitivo di un accordo di lotta contro le contraffazioni che ha suscitato alcune preoccupazioni presso i difensori dei diritti. Nel comunicato finale questi paesi hanno espresso alcune inquietudini perchè non sarà possibile esigere una compattezza dai paesi firmatari se il documento dovessero prevedere delle misure che violano “diritti e libertà fondamentali”. L’accordo commerciale, questa sarà la veste giuridica, non potrà obbligare le autorità di dogana a ricercare prodotti che violano la legge se saranno contenuti nei bagagli al seguito dei passeggeri o nei loro apparati elettronici personali. Alcuni difensori dei diritti di autori hanno fatto notare che le disposizioni mirano a ridurre la pirateria on-line di musica e film. L’accordo dovrebbe permettere a tutti i funzionari di dogana dei paesi firmatari di poter sequestrare la merce contraffatta senza attendere l’ordinanza del tribunale. Uno dei punti d’ostacolo resta la richiesta dell’UE che auspica che questo accordo includa le denominazioni geografiche utilizzate per certi prodotti alimentari come Parmigiano, Cognac o Champagne. I rappresentati degli industriali americani hanno fatto notare che, secondo questa richiesta, prodotti come Kraft Parmesan potrebbero divenire illegali e dovrebbero essere sequestrati dai doganieri. Gli USA hanno consigliato di rinviare alla prossima riunione di settembre, che si terrà in Giappone, la soluzione di questi problemi. Gli USA hanno dichiarato inoltre, che da loro calcoli i settori del cinema della musica dell’arte e di tutte quelle attività coperte dai diritti d’autori perdono nel loro insieme, a causa delle varie contraffazioni, 12,6 miliardi di euro all’anno.
martedì 24 agosto 2010
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