mercoledì 27 ottobre 2010

Troppo protezionismo nel mondo, frena la crescita

In attesa del vertice del G20 a Seoul l'11 e il 12 novembre, la Commissione europea ha chiesto alla Cina, agli Stati Uniti e alla Russia di revocare le misure protezionistiche, per evitare un rallentamento della ripresa.
Secondo un rapporto della Commissione, pubblicato lunedì, 25 ottobre, i primi 30 partner commerciali dell'UE hanno introdotto misure restrittive degli scambi: 332 dall'inizio della crisi finanziaria ed economica del 2008. 37 misure, a mala pena il 10% delle limitazioni sono state rimosse, nonostante la ripresa economica e in contrasto con gl'impegni del G20.
Tra i principali partner dell'Europa, come gli Stati Uniti e la Cina, la Russia è il paese che ha fissato la maggior parte delle misure di restrizione. Trasformazione alimentare, settore automobilistico, servizi, tessile e abbigliamento sono i più colpiti. Il commissario al commercio dell'Unione europea, Karel De Gucht ha dichiarato che la ripresa economica è ancora fragile, perciò le principali economie devono rimuovere le misure restrittive che ostacolano la crescita commerciale. Secondo il commissario il G20 dovrà assumere un ruolo di leadership su questo tema in occasione del vertice a Seoul.
La relazione della Commissione copre il periodo ottobre 2008-settembre 2010. Le misure descritte sono degli ostacoli al commercio convenzionale, come il divieto d'importazione o di aumento delle tariffe, le politiche, gli incentivi per l'acquisto di prodotti nazionali e di altre politiche applicate entro il confine. Questo requisito del consiglio è in linea con gli impegni assunti dai capi di Stato e di governo al Consiglio europeo del 16 settembre. La relazione ha poi espresso il desiderio di sviluppare partenariati di dare e avere, con le grandi economie emergenti. Per la prima volta nelle conclusioni del Consiglio europeo è stato utilizzato il termine 'reciprocità' per caratterizzare questi scambi.

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