Secondo Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE), l'Italia potrebbe affrontare il prossimo decennio con una prospettiva di crescita economica molto bassa per l'alto livello di indebitamento e la scarsa competitività. 'Questo non è solo un ritardo di competitività nei confronti della Germania, ma abbiamo perso terreno anche rispetto a noi stessi. Il lavoratore medio ora produce meno di 10 anni fa '", ha detto Lorenzo Bini Smaghi in una conferenza a Firenze. 'L'Italia è l'unico paese europeo dove, in media, le persone sono più povere rispetto a un decennio fa', ha aggiunto. Tutto ciò avviene in un quadro dove l'economie occidentali stanno rallentando dopo una crescita accelerata nel secondo trimestre rispetto agli ultimi quattro anni. Anche in Germania, la produzione si è raffreddata il mese scorso, mentre era già scesa in Spagna e Irlanda. La Commissione europea vede una espansione più "moderata" nel secondo semestre, mentre la disoccupazione e la spesa dei consumatori arrancano per la politica dei governi volti a rafforzare le misure di austerità per ridurre i deficit di bilancio.
"La crescita globale sembra essere in rallentamento e la domanda interna dovrebbe diminuire in un limitato numero di paesi della zona euro per un rafforzamento delle politiche di bilancio", ha detto Howard Archer, economista di IHS Global Insight di Londra. Le contrazioni più forti in Spagna e in Irlanda "evidenziano le performance divergenti della zona euro".
L’indice della zona euro a fronte di una stima iniziale di 53,6 effettuata il 23 settembre 2009, per il 12 ° mese consecutivo viaggia intorno a 50. Il carnet di nuovi ordini per l'esportazione è sceso al livello più basso dal mese di novembre scorso. In Germania, l’indice di produzione è sceso a 55,1 in settembre da 58,2 del bimestre precedente, il più basso da gennaio, mentre va un pò meglio in Francia che scende da 56 a 55,1; nel Regno Unito,l’indice manifatturiero, è sceso al minimo da 10 mesi. Anche oltre oceano l'economie stanno mostrando segni di raffreddamento tanto da indurre la Federal Reserve USA e la Banca del Giappone a prevedere misure supplementari per sostenere il loro recupero. La produzione australiana si è ridotta nel mese di settembre per la prima volta in nove mesi. L’indice manifatturiero statunitense, probabilmente è sceso a 54,5 da 56,3, secondo un sondaggio effettuato da Bloomberg. L'Istituto per la Supply Management pubblicherà i dati domani alle ore 10 di New York.
"La crescita globale sembra essere in rallentamento e la domanda interna dovrebbe diminuire in un limitato numero di paesi della zona euro per un rafforzamento delle politiche di bilancio", ha detto Howard Archer, economista di IHS Global Insight di Londra. Le contrazioni più forti in Spagna e in Irlanda "evidenziano le performance divergenti della zona euro".
L’indice della zona euro a fronte di una stima iniziale di 53,6 effettuata il 23 settembre 2009, per il 12 ° mese consecutivo viaggia intorno a 50. Il carnet di nuovi ordini per l'esportazione è sceso al livello più basso dal mese di novembre scorso. In Germania, l’indice di produzione è sceso a 55,1 in settembre da 58,2 del bimestre precedente, il più basso da gennaio, mentre va un pò meglio in Francia che scende da 56 a 55,1; nel Regno Unito,l’indice manifatturiero, è sceso al minimo da 10 mesi. Anche oltre oceano l'economie stanno mostrando segni di raffreddamento tanto da indurre la Federal Reserve USA e la Banca del Giappone a prevedere misure supplementari per sostenere il loro recupero. La produzione australiana si è ridotta nel mese di settembre per la prima volta in nove mesi. L’indice manifatturiero statunitense, probabilmente è sceso a 54,5 da 56,3, secondo un sondaggio effettuato da Bloomberg. L'Istituto per la Supply Management pubblicherà i dati domani alle ore 10 di New York.
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