I primi 16.000 dipendenti statali greci lunedì sono entrati in cassa integrazione e fanno parte del piano del governo di diminuire di circa 35.000 unità i dipendenti pubblici nei prossimi mesi per ridurre i costi di amministrazione. Al primo gruppo di 10.000 dipendenti che devono andare in pensione nel 2013 sarà pagato il 60% del loro stipendio per un anno, al termine del quale il dipendente può essere riassunto, ma non avrà diritto ad alcun risarcimento se non troverà o se non accetterà il lavoro offerto. Altri 6.000 dipendenti, che in alcuni casi hanno superato l'età pensionabile, andranno direttamente in pensione. Dal 1° gennaio altri 12.000 dipendenti, ai quali mancheranno due anni per la fuoriuscita in pensionamento andranno in pre-pensionamento, questo avverrà per eliminazione delle loro funzioni o per la chiusura di 36 aziende e agenzie. I piani esecutivi saranno in funzione sino al 2015 e riguarderanno un totale di 300.000 dipendenti. Ad oggi, circa 170.000 posti di lavoro sono stati lasciati liberi grazie a prepensionamenti o mancati tour-over.Un gruppo di dipendenti dell'Aviazione Civile, ora toccati dal programma di cassa integrazione, hanno protestato contro la loro collocazione ed hanno occupato gli uffici di questa istituzione ad Atene. Inoltre, i giornalisti dell'agenzia di Stato ANA, della radio e della televisione pubblica hanno effettuato ieri 12 ore di sciopero per protestare contro la riduzione del personale a causa della prevista chiusura di un canale televisivo e contro i tagli.
giovedì 1 dicembre 2011
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