Bruxelles. - Dopo una notte di maratona negoziale, ecco di seguito i punti convenuti. L'accordo prevede anche che la decisione sia seguita dalla sottoscrizione di un nuovo trattato dovrà essere adottato entro tre mesi da 26 dei 27 paesi membri UE che hanno manifestato già ieri una disponibilità di massima, Gran Bretagna esclusa:
* Sanzioni automatiche contro lo Stato che supera il disavanzo del 3%. Nei prossimi giorni si stabiliranno l'ammontare di tali sanzioni.
* I bilanci dovranno essere equilibrati e il deficit strutturale di ogni Stato non potrà superare lo 0,5% del PIL. La Corte di giustizia europea vigilerà sugli stati affinche ogni paese adotti la cosiddetta "regola d'oro" che prevede l'equilibrio di bilancio nella propria costituzione o in un livello equivalente.
* Gli importi stabiliti per salvare gli Stati saranno aumentati in rapporto alle difficoltà: i paesi dell'UE si sono impegnati a studiare, nel marzo del 2012, se aumentare il massimale del meccanismo futuro di stabilità europeo (MES) attualmente di 500 miliardi di euro. Ancora più importante, entro dieci giorni, si presenterà un bilancio di 200 miliardi di euro di fondi aggiuntivi da rapportare al Fondo monetario internazionale per assicurare che abbia le risorse per contrastare la crisi. Questo denaro potrebbe essere rilasciato attraverso le banche centrali nazionali, anche se il capo della BCE, Mario Draghi, ha avvertito che una simile mossa sarebbe "contraria allo spirito dei trattati europei", in quanto la BCE non può finanziare il debito degli Stati.
* Il futuro MES sarà gestito secondo la regola del voto a maggioranza qualificata, cioè dell' 85% e non all'unanimità come avviene adesso. In particolare un piccolo paese non può opporsi al MES d'intervenire per salvare un altro. Solo Germania, Francia e Italia hanno più del 15% dei voti che equivale ad un veto di fatto.
* Al settore privato non sarà chiesto d'intervenire in caso di ristrutturazione del debito di uno stato come è avvenuto con la Grecia. Clausole standard per l'azione collettiva saranno incluse nei prossimi regolamenti in modo che il settore privato sia trattato alla pari del settore pubblico. Questa clausola ha lo scopo di incoraggiare gl' investitori a cominciare prestare denaro agli stati in difficoltà.
Di fatto da ieri la mappa della UE viene ridisegnata, poichè il Regno Unito ha rifiutato di partecipare alla fase successiva al trattato di Maastricht che aveva fondato la moneta comune. Dopo un vertice, quasi non stop, di due giorni del 7 e 8 dicembre, 26 dei 27 capi di stato e primi ministri hanno deciso di forzare la marcia, con una disciplina di bilancio aggiornata ai diciassette paesi dell'euro ai quali si aggiungeranno gli altri 7 paesi che ancora non hanno l'euro come moneta. Le decisioni prese a Bruxelles per evitare il collasso dell'euro, lascia il mercato in aspettativa. Mai gli europei erano stati legati da una disciplina collettiva che prevede l'automaticità delle sanzioni. Un trattato intergovernativo dovrà bruciare i tempi entro tre mesi. La BCE ha dichiarato la sua soddisfazione, perchè l'operazione prevede momenti di blocco credibili per fermare il fuoco del debito.
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