venerdì 2 dicembre 2011

L'Eurozona a un bivio, necessità di un Europa più forte

Mario Draghi, il nuovo presidente della Banca centrale europea, ieri, in un discorso al Parlamento europeo ha fatto presente che è pronto a prendere nuove iniziative per affrontare la crisi del debito della zona euro, a causa dei rischi per l'economia che sono cresciuti e per le difficoltà del settore bancario. Evidenziando l'azione della BCE e di altre banche centrali che mercoledì sono intervenute sui mercati per fornire alle banche liquidità in dollari, Mario Draghi, dopo un mese dall'inizio della sua presidenza, ha dichiarato che la banca è impegnata a garantire che l'inflazione non superi l'obiettivo di poco inferiore al 2%. Draghi ha assicurato il Parlamento europeo che:"La politica monetaria della BCE è costantemente guidata dallo scopo di mantenere la stabilità dei prezzi nell'area dell'euro nel medio termine - e questo vale per la stabilità dei prezzi in entrambe le direzioni". Draghi ha sottolineato che parlava della BCE in un periodo precedente alla riunione programmata per il primo giovedì del mese e che nulla di quanto aveva detto doveva essere interpretato in termini di future decisioni politiche. Nel suo discorso, i mercati hanno letto un avviso che la BCE punta a un secondo taglio del tasso d' interesse ufficiale nella prossima riunione di giovedì, anche se dovesse spingere l'euro verso una fascia più bassa di quotazione. In questo caso per le aspettative economiche di recessione non dovrebbe essere un grande rischio per un ulteriore aumento dell'inflazione. "Questi commenti non aprono la possibilità di un taglio dei tassi", ha detto Jeremy Stretch, responsabile della strategia valutaria a CIBC World Markets. "La prossima settimana avremo le previsioni degli esperti della BCE che ci daranno sicuramente un downgrade sostanziale delle previsioni di crescita e d'inflazione. Tutto ciò porterà ad aspettative di un taglio di tasso da parte della BCE e all'estensione di misure non-standard. I mercati ne uscirebbero molto frustrati se nulla dovesse accadere la prossima settimana ". Draghi ha anche fatto pressione sui governi dell'Eurozona ad adottare un "nuovo patto fiscale" - un accordo sulle regole di bilancio più strette che ha detto contribuirà a ripristinare la fiducia dei mercati finanziari nella valuta unica. "Credo che i prossimi giorni saranno molto importanti per dirci se facciamo progressi su questo", ha poi aggiunto, pressando i leader europei a raggiungere un accordo nel vertice cruciale del 9 dicembre. Ieri, 1° dicembre, il presidente francese Sarkozy, in un discorso a Tolone, ha riconosciuto la necessità che la presenza europea sia rafforzata nella legislazione dei paesi aderenti. Egli ha riconosciuto che la crisi è talmente profonda che se ne può uscire solo tutti assieme. Germania e Francia hanno promesso di elaborare proposte per una maggiore integrazione fiscale della zona euro da presentare nel summit del 9 dicembre, il giorno dopo ci sarà la riunione della BCE.

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