Mentre il braccio di forza tra la Germania e i paesi dell'Eurozona continua, la Merkel insiste sulla riapertura del Trattato di Lisbona per radicare nuove discipline e poteri intrusivi di controllo sui bilanci nazionali dei paesi dell'Eurozona. Piuttosto che concentrarsi sulla soluzione della crisi immediata, la priorità della Merkel è quella di creare un nuovo sistema durevole eliminando la possibilità di cadute recidive in una crisi come l'attuale. L'avvio di emissioni di eurobbligazioni e abilitazione alla BCE per intervenire, ha dichiarato Wolfgang Schäuble, ministro delle finanze tedesco, significa che "nessun paese europeo manterrebbe la propria tripla-A". "I tedeschi vogliono il cambiamento del trattato senza eurobbligazioni. Gli altri vogliono l'eurobbligazioni senza modifiche del trattato", ha detto il diplomatico. "Alla fine i tedeschi hanno il controllo della situazione". Nell'attesa che si trovi una via d'uscita i Ministri delle Finanze dell'Eurozona si sono rivolti al FMI per aumentare la potenza di fuoco del proprio fondo di salvataggio e prevenire il contagio della crisi del debito sovrano prima che la diffusione porti al crollo dell'euro e faccia precipitare l'economia globale in recessione. Un incontro di sei ore dei 17 ministri potrebbe portare il panico sui mercati finanziari dopo che non sono riusciti a far partire il cosiddetto "big bazooka" per illimitati acquisti della Banca centrale europea del debito sovrano dei paesi in difficoltà. Klaus Regling, amministratore delegato del fondo, EFSF, ha ammesso di non poter raggiungere una potenza di fuoco maggiore, in quanto gli stessi ministri hanno ammesso tacitamente che non si poteva raggiungere i promessi 1000 miliardi di €, tornando sulle decisioni contestate al vertice del G20 a Cannes per aumentare la potenza di prestito del FMI. Alcuni funzionari in precedenza avevano dichiarato che l'EFSF avrebbe potuto raggiungere circa 625 miliardi di € rispetto agli attuali € 250 miliardi.Il chiaro obiettivo è quello di ottenere che il Fondo monetario internazionale venga in soccorso dell'EFSF ha insistito, anche se secondo Regling c'era ancora molto interesse tra gli investitori esterni per la partecipazione al fondo. Fondi sovrani in Asia e gli hedge funds sono ancora interessati a investire in Europa, ma i ministri hanno approvato un piano per l'EFSF per garantire i primi 20-30% dei prestiti a paesi in difficoltà. Il salvataggio sarà suddiviso in diverse tranche su misura per ogni paese che ne farà richiesta ed offrirà diverse scadenze in modo da renderlo più attraente per gli investitori. Nel frattempo, per dare respiro alle borse europee, la BCE ha concordato assieme a Banca del Canada, Banca d'Inghilterra, Banca del Giappone, Federal Reserve americana e Banca Nazionale della Svizzera "azioni coordinate" per migliorare le rispettive capacità di assicurare liquidità al sistema finanziario. L'obiettivo è "attenuare le tensioni dei mercati e così mitigare le restrizioni sull'approvvigionamento di credito a imprese e famiglie". Tutto questo, spiega un comunicato diffuso dalla Bce punta a sostenere l'attività economica. La Fed Usa, di fatto, ha ampliato le linee di swap in dollari con le altre banche centrali e ridotti i costi degli swap di 100 punti base sopra il tasso Ois a 50 punti base. Le nuove condizioni saranno in vigore dal prossimo 5 dicembre all'1 febbraio 2013. Inoltre le banche centrali, ad eccezione della Fed, continueranno operazioni di finanziamento a tre mesi in dollari a favore dei rispettivi sistemi bancari. Invece Pechino ha tagliato di 50 punti base il coefficiente di riserve obbligatorie per le banche, facendo un passo indietro rispetto alle manovre di politica monetaria restrittiva adottate nel corso di quest'anno. Nel giro di qualche ora il Ftse Mib di Milano è balzato fino al +4%, Londra +2,86%, Francoforte +4,24%, Parigi +3,62%, Madrid +3,37%. Le notizie successive relative all'intervento concertato delle banche centrali migliorano ulteriormente le aspettative.
mercoledì 30 novembre 2011
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