Almeno 5 paesi della UE potrebbe affrontare un default per disavanzi eccessivi. Olli Rehn, presidente della Commissione monetaria della UE ha inviato loro un duro monito per il rispetto del patto di stabilità UE nel più breve tempo possibile. Ieri giovedì a Bruxelles, in occasione della presentazione delle previsioni d'autunno la Commissione ha dichiarato che ci sono paesi che non hanno raggiunto gli obiettivi di risparmio ed i governi dei cinque Paesi non in regola - Belgio, Malta, Polonia, Ungheria e Cipro - sono stati invitati a mezzo lettera, a decidere entro metà dicembre ulteriori "permanenti azioni efficaci". Essi dovranno ridurre il loro deficit di bilancio ancora una volta nel 2012 sotto il limite di Maastricht del 3% del PIL. Se questo non sarà fatto, si dovrà iniziare una procedura per disavanzo eccessivo. Inoltre, la Commissione prevede un significativo rallentamento dell'economia per il prossimo anno, perchè ci si aspetta nell'area una crescita dello 0,5%. Rehn ha avvertito che "La crescita in Europa è arrivata a un punto morto, e vi è il rischio di un'altra recessione". La stagnazione potrà oltrepassare il 2012, perchè nel 2013 si prevede una crescita debole del 1,3%. La BCE ha messo in guardia i governi europei, data l'economia stagnante della necessità di profonde riforme per un maggiore sviluppo. Il nuovo Bollettino mensile della BCE invita "tutti i governi della zona euro, a sostanziali riforme strutturali per accelerare con urgenza i processi di crescita. L'invito in moda particolare della Commissione è rivolto a Belgio, Malta e Cipro, per un ritorno sotto il limite di Maastricht, come concordato, per il 2012. Tuttavia già è chiaro che per gli altri 2 paesi sarà difficile ottenere di ridurre il deficit per l'anno 2012 rispettivamente sotto il target del 3% del PIL, ha detto Rehn. Poi c'è la Francia che dovrà impegnarsi per l'anno 2013 al di là delle misure di riduzione dei costi recentemente annunciate. Se la Francia "non cambia politica", l'UE prevede un disavanzo del 5,3% e 5,1% negli anni 2012 e 2013. Queste previsioni sono alla stato attuale dei fatti e in attesa di nuove decisioni di politica fiscale da prendere. Questo è vero sia per eventuali interventi di salvataggio per la Francia e l'Italia, che per i tagli fiscali mirati in Germania. Il deficit tedesco, secondo la Commissione è notevolmente al di sotto del limite di Maastricht nel 2011 con l'1,3% e nel 2013 la proiezione prevede una ulteriore discesa dello 0,7%. Rehn ha dichiarato che i tagli fiscali tedeschi sono probabilmente la manovra politicamente più significativa dal punto di vista attuale e fiscalmente accettabile. Per l'area dell'euro, la Commissione prevede un deficit di bilancio pari al 4,1% del Pil quest'anno e 3,4% l'anno prossimo.
venerdì 11 novembre 2011
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