Il commissario europeo Michel Barnier, ieri martedì, ha lanciato la sua offensiva contro le società di rating chiedendo più trasparenza nella loro metodologia e dichiarando che vuole combattere contro i loro conflitti d'interesse. La necessità di una migliore regolamentazione del loro lavoro potrà contribuire a ridurre il potere delle agenzie di rating, sospettate di alimentare la crisi del debito. L'intervento prevede anche la possibilità di un'azione civile per cattiva condotta o negligenza. L'errore di Standard & Poor, che ha annunciato per errore la perdita delle tre prestigiose AAA della Francia, potrebbe aver agevolato il lavoro politico di Michel Barnier. Ma il commissario europeo per gli affari finanziari è lungi dall'aver ottenuto soddisfazione su due punti: l'inizio della costruzione di un'agenzia di rating specificatamente europea, ufficialmente abbandonata, e il divieto temporaneo per le agenzie di emettere note per quei paesi che stanno trattando un aiuto esterno, proprio come Grecia, Portogallo o Irlanda. "I rating hanno un impatto diretto sui mercati, sull'economia e sulla prosperità dei cittadini europei", ha detto il Commissario Barnier. "Queste non sono semplici opinioni. Non possiamo permettere che questi voti aumentino ulteriormente la volatilità del mercato". Le tre big di settore: Moody, Standard & Poor e Fitch, sono nel mirino di Bruxelles e Parigi da tre anni. La loro miopia è stato denunciata nel 2008, non avendo previsto nel 2008 la bancarotta degli USA per i mutui subprime. Oggi all'Europa viene rimproverata la mancanza di rigore e un'assunzione di responsabilità nei mercati destabilizzati dalle crisi gemelle dell' euro e del debito nazionale. Nel loro ruolo di monitoraggio per gli investitori, mutuatari e tesori nazionali, le agenzie non avrebbe più il diritto di sbagliare. Il testo, presentato negli Stati Uniti e nel futuro al Parlamento europeo, vuole prima di tutto limitarne l'influenza eccessiva. Dalla semplice compagnia di assicurazione alla Banca centrale europea, gl'investitori non dovrebbero più fare affidamento esclusivamente sui giudizi delle agenzie di rating. Chiaramente, la capacità di analizzare o di decidere devono ritornare ai loro investitori, una responsabilità che le stesse banche hanno delegato in questi anni. "Abbiamo bisogno di garantire loro il rischio che prendiamo", afferma Michel Barnier. Per raggiungere questo obiettivo, Bruxelles preparerà una lista di passi concreti. Ogni investitore potrà intentare causa per danni "per colpa grave" ad un'agenzia di rating. Uno stato avrà un periodo di 24 ore per rispondere ad una valutazione prima di essere pubblicata. Le Agenzie dovrebbero tenere in massimo conto la trasparenza nella loro metodologia. Un capitolo speciale è destinato a ridurre i conflitti d'interesse. Esso limiterà la proprietà incrociata tra le agenzie e i loro clienti. Introdurrà, inoltre, l'obbligo di un mutuatario di cambiare agenzia dopo tre anni (o sei se ne usa due concorrenti). I rating dei titoli di Stato saranno aggiornati ogni sei mesi, non ogni anno. Il commissario francese ha affrontato lunedì, con molti dei suoi colleghi, l'idea di vietare provvisoriamente per due mesi la valutazione dei paesi coinvolti in negoziati d'assistenza finanziaria della UE, secondo Michel Barnier giusto il tempo "necessario per la serenità". Il Regno Unito e la Svezia si sono lamentati perchè hanno intravisto una forma di censura, per questa ragione la decisione è stata rinviata.
mercoledì 16 novembre 2011
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