Incominciano ad essere in buona compagnia gli analisti che, nel Regno Unito, prevedono che la determinazione di Francia e Germania, a cui in settimana si potrebbero unire Italia e Spagna garantiranno il futuro dell'euro e spianeranno la strada alla Gran Bretagna per l'adesione alla moneta unica. Mr. Heseltine,ex vice primo ministro e ora dirigente del fondo regionale di crescita del governo inglese, ha dichiarato in occasione della Mostra Politica BBC1 di domenica: "Penso che entrerà a far parte dell'euro, il pubblico non ha idea a quale catastrofe andrebbe incontro l'economia britannica se l'euro fallisse. I Britannici non hanno idea della quantità di denaro che le banche britanniche devono alle banche europee. Se le banche europee dovessero iniziare a fallire anche le banche del Regno Unito ne subirebbero le conseguenze. Già oggi, nel Regno Unito, la disoccupazione negli ultimi tre mesi è salita al tasso più veloce degli ultimi 17 anni. Il numero dei giovani disoccupati è salito ad oltre un milione, aumentando i timori di una generazione che potrebbe andare dalla scuola direttamente in disoccupazione di lunga durata, senza mai aver visto un lavoro. "L'accusa di generazione perduta è molto pericolosa per noi", ha dichiarato uno stratega del governo. Lo scorso anno, il cancelliere aveva previsto una crescita del 2,6% nel 2011, in crescita al 2,9% nel 2012. La sua previsione per quest'anno è già stata distrutta. Per quanto riguarda il 2012, la Banca d'Inghilterra ha già ridotto la sua proiezione di crescita ad appena l'1%. Dal momento che Threadneedle Street tende a peccare per eccesso di ottimismo potrebbe rivelarsi ancora peggiore. Mervyn King, governatore della Bank of England, in una recente intervista ha espresso una sua riflessione: " Chissà cosa succederà domani, e tanto meno cosa succederà il mese prossimo". La grande scommessa che George Osborne ha fatto quando ha dato alla riduzione del disavanzo il primato su ogni obbiettivo perchè la Gran Bretagna s'incamminasse su un percorso favorevole in cui l'espansione del settore privato avrebbe compensato la stretta sul settore pubblico e la ripresa della crescita vigorosa avrebbe aiutato a mandare giù il debito, sembra perduta. Questo circolo virtuoso non si è materializzato. Il cancelliere si ritrova a presiedere un ciclo di feedback negativo, di crescita debole, di deboli entrate fiscali, di aumento della disoccupazione e di richieste in aumento del benessere, il che rende ogni giorno più plausibile che incontrerà nel fututo solo disavanzi. Vi è stata una conquista indiscussa del suo cancellierato sino ad oggi. Egli ha assicurato la tolleranza di mercato in ordine alla grandezza dei debiti della Gran Bretagna. Il programma di austerità che aveva annunciato all'inizio della vita della coalizione ha vinto la credibilità dei finanziatori internazionali con il risultato che sono stati preparati per consentire alla Gran Bretagna di prendere i prestiti a tassi d'interesse non molto superiori a quelli chiesti alla Germania. La Gran Bretagna è finora sfuggita alle convulsioni terribili che hanno sequestrato la Grecia, che hanno attacato l'Italia e la Spagna, e oggi minacciano la Francia.
lunedì 21 novembre 2011
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