Il prezzo del petrolio chiude la settimana al di sotto di $ 80. Il future sul Crude con scadenza novembre ha perso al NYMEX lo 0,8% a $79,85 al barile. Era dallo scorso 9 agosto che il prezzo del petrolio non chiudeva a tali livelli. Durante l'intera settimana il prezzo del petrolio ha perso il 9,2%. Sull'oro nero hanno pesato, anche oggi, i timori relativi allo stato di salute dell'economia. La fase ribassista potrebbe continuare se gli importanti dati macroeconomici in programma la prossima settimana dovessero segnalare che ci sono rischi di una nuova recessione negli USA. Anche i futures sul Brent sono in leggera discesa e ieri hanno quotato 104.08 $ a barile. Prospettive migliori s’intravedono per L’Italia e l’ENI. In una intervista rilasciata oggi al quotidiano “la Repubblica” l’Amministratore delegato, Scaroni, ha dichiarato "Stiamo riconquistando le nostre posizioni in Libia. Proprio da ieri con l'arrivo dei primi responsabili dall'Italia, sono di nuovo operativi i nostri uffici di Tripoli, finora "presidiati" solo dai dipendenti locali. Sempre ieri ho salutato due nostri tecnici a Brindisi che con una nave militare stanno raggiungendo la piattaforma di Sabrata, da dove parte il gasdotto Greenstream". "Rimane l'obiettivo di riattivare le forniture verso l'Italia entro ottobre - spiega l'amministratore delegato del cane a sei zampe - Eni è stata fortunata: in Egitto non abbiamo perso un solo barile, in Libia stiamo tornando, l'Algeria mi sembra stabile". Poi ha continuato "I nostri contratti sono garantiti, siamo stati i primi a tornare a Bengasi e poi a Tripoli. La nostra conoscenza del sottosuolo, i 3000 dipendenti locali ci rendono dei collaboratori indispensabili”.
sabato 24 settembre 2011
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