Standard and Poor's ha tagliato il rating di 7 banche italiane a seguito della decisione di lunedì di abbassare il voto al debito sovrano dell'Italia. La scure è calata sul rating a lungo termine di Mediobanca e di Intesa Sanpaolo e tre delle controllate di quest'ultima Banca Imi, Cassa Risparmio Bologna e Biis che passano da A+ ad A, mentre restano immutate le valutazioni sul breve. Ridotto anche il rating di Findomestic e Bnl. Giudizio immutato per Unicredit il cui «outlook» passa tuttavia a negativo a causa della revisione del rischio sovrano. Alla forte preoccupazione per la situazione in cui versa l'economia del Paese, Berlusconi avrebbe replicato assicurando che è prossimo al varo un piano per la crescita. Secondo S & P il taglio del rating agli istituti di credito si è reso necessario per allineare al livello del Paese (appunto da A+ ad A) quelle banche che hanno almeno il 40% dei propri asset sul mercato domestico. Martedì gli analisti dell'agenzia americana avevano ventilato un possibile «meccanismo di trasmissione del downgrade sulle banche italiane attraverso il calo del valore dei titoli di Stato nei portafogli degli istituti di credito». Anche altri otto istituti sono entrate nel mirino delle agenzie. Nel dettaglio si tratta di Unicredit (e tre sue controllate , la tedesca Unicredit Bank ag, Unicredit Bank Austria e Unicredit Leasing), Agos-Ducato, Istituto per il Credito Sportivo e Banca Fideuram (anch'essa gruppo Intesa Sanpaolo). Tutte banche che avevano già un rating di lungo termine A e di breve A-1. Outlook negativo anche per Cariparma alla quale è stato invece confermato il rating A+.Il taglio ai rating bancari si è poi allargato alle valutazioni su alcune aziende a partecipazione pubblica. È passato da A+ ad A il rating sulla Cdp, la Cassa depositi e prestiti, controllata per il 70% dallo Stato e il restante 30 dalle Fondazioni di origine bancaria. Cdp investe nei settori di interesse strategico per il Paese, dalle infrastrutture ai trasporti all'edilizia, e gestisce il risparmio postale degli italiani che nel 2010 ammontava a 207 miliardi di euro circa.Mediobanca ha chiuso a giugno scorso l'esercizio 2010-2011 con un utile netto di 368,6 milioni, in calo dell'8% rispetto ai 400,8 milioni dell'esercizio precedente.
giovedì 22 settembre 2011
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