Già adesso la Cina possiede il 4% dei 1.900 miliardi di euro del debito italiano. Oggi il ministro italiano offre a Pechino titoli di Stato e quote in Eni ed Enel. Il progetto è in atto e lo confermano il Financial Times e la BBC. “L’Italia guarda alla Cina e si augura che Pechino possa effettuare ‘significativi’ acquisti di bond e investimenti in società strategiche”. Gli indizi, se non le prove, sono molti, Luo Jiwei, presidente di China Investment Corp (Cic), uno dei maggiori fondi sovrani al mondo, ha portato una delegazione in Italia per incontrare Giulio Tremonti e Cassa Depositi e Prestiti, il braccio finanziario del Tesoro, che ha appena fondato un fondo strategico italiano aperto agli investitori stranieri con un investimento di 4 miliardi che pensa di espandere a 7 miliardi. La Cic è stata costituita nel 2007 con un capitale di 200 miliardi di dollari e con attività in gestione pari a 410 miliardi di dollari. "Mantiene un rigido orientamento commerciale ed è guidata da interessi puramente economici e finanziari" con "alti standard professionali ed etici nel governo societario, nella trasparenza e nella responsabilità". Non solo, vari funzionari italiani erano a Pechino la settimana scorsa per incontrare Cic e la State Administration of Foreign Exchange (Safe), che gestisce il grosso dei 3.200 miliardi di dollari delle riserve in valuta estera di Pechino, e per prendere accordi in vista di una possibile vendita e lo stesso Vittorio Grilli, direttore del Tesoro – scrive il FT – ha incontrato in agosto gli investitori cinesi. L’investimento cinese giunge in un momento critico per l'Italia, mentre i mercati chiedono tassi d'interesse sempre più alti per comprare i titoli del Tesoro, con un debito pubblico che in assenza d'interventi potrebbe toccare il 120% del PIL, un livello che nell'Eurozona è secondo solo alla Grecia. Il ministro valtellinese dell'Economia guarda a Oriente perché la Banca Centrale Europea, come vuole con forza la Germania ed altri paesi della zona euro, ha avvertito che il suo programma di acquisto di titoli di Stato di Italia e Spagna non potrà andare avanti all'infinito. La grande liquidità della Cina, che è già ‘padrona’ di una bella fetta di America, con i suoi massicci acquisti di titoli di Stato USA, potrebbe essere di grande aiuto nell'operazione.
martedì 13 settembre 2011
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