Uno dei motivi per cui l'Italia galleggia ancora sono le riserve d'oro che possiede. Secondo il dato aggiornato al luglio 2011 circa le riserve auree mondiali di seguito il prospetto riassuntivo:
- 1° Stati Uniti 8.133,5 tonnellate;
- 2° Germania 3.401,0 tonnellate;
- 3° FMI 2.814,0 tonnellate;
- 4° Italia 2.451,8 tonnellate;
- 5° Francia 2.435,4 tonnellate;
- 6° Cina 1.054,1 tonnellate.
Fonte: World official gold reserves (July 2011).
Questo è uno dei motivi per cui ci attaccano anche con proposte indecenti di vendere il metallo prezioso, mentre alcune banche centrali o fondi sovrani ne acquistano, facendo salire ogni giorno il valore del metallo. In Svizzera, ambienti vicini all'UDC hanno lanciato un'iniziativa con cui si chiede che l'oro rappresenti almeno il 20% dell'attivo della BNS e che le riserve siano immagazzinate in Svizzera. Il testo dell'inizitiva "Salvate l'oro della Svizzera (Iniziativa sull'oro)" è stato pubblicato oggi sul Foglio federale: c'è tempo fino al 20 marzo 2013 per raccogliere e depositare le firme. Essa vuole inscrivere nella Costituzione che le riserve auree della BNS sono inalienabili. Entro due anni dall'approvazione del testo in votazione popolare, tutto l'oro depositato all'estero deve rientrare. Per il consigliere nazionale Lukas Reimann (UDC/SG), le riserve d'oro sono il fondamento della capacità commerciale e dell'indipendenza del paese, oltre che il fondamento della fiducia. Una parte dell'oro oggi si trova depositato all'estero e ciò, per il comitato d'iniziativa, è incomprensibile visto il forte indebitamento di numerosi stati. Dopo la vendita di oro di questi ultimi anni si stima che la Banca nazionale svizzera (BNS) possieda, ancora, soltanto 1000 tonnellate d'oro. Le vendite nell'ultimo decennio della BNS sono ammontate ad oltre la metà delle sue riserve auree, dopo che gli esperti avevano affermato che esse erano superflue.
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