giovedì 30 settembre 2010

Ryanair cambia politica: meno low cost e più servizi

O'Leary, il grande capo di Ryanair, dopo le provocatorie proposte di alcuni mesi fa, di far viaggiare i propri passeggeri in piedi, facendogli pagare anche i servizi di bordo, compresi quelli sanitari, sta maturando l’idea di cambiare politica commerciale offrendo più servizi sia a bordo che a terra negli aeroporti. Sempre pronto a tagliare i servizi per risparmiare denaro, ora, la crisi ha toccato anche la sua compagnia aerea. Infatti il gruppo ha osservato un rallentamento della crescita annua del traffico passeggeri che è stata del 30% all’anno nei primi anni 2000, quest’anno è scesa al 10% circa, ed è prevista una fase calante ancora più accentuata nei prossimi anni. Inoltre, la politica commerciale del gruppo è sempre più contestata da diversi paesi europei, il che potrebbe alla fine far lievitar i costi. In Francia, in particolare, Air France-KLM è intervenuta, per prima, presso la Commissione europea, contro Ryanair per i sussidi versati dagli aeroporti regionali , con trend di crescita molto moderati per attirare più clienti business.
Già, il principale concorrente di Ryanair, EasyJet, che serve i principali aeroporti europei, tra cui Parigi-Charles De Gaulle, Bruxelles e Milano si è avviata su questa strada, mentre la piccola compagnia aerea tedesca Air Berlin si è specializzata nella nicchia di mercato dei viaggiatori d'affari. Se questa tendenza continuerà, anche Ryanair, dovrà tenerne conto con un cambiamento significativo della sua strategia sulla quale in precedenza aveva costruito la propria reputazione: prezzi competitivi, servizi e dispositivi che servono gli aeroporti spartani e lontano dagli aeroporti principali perché troppo costosi.

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