Ieri, lunedì 27 settembre, Il Fondo Monetario Internazionale ha dichiarato che è necessaria una revisione periodica della salute finanziaria di 25 paesi sottoponendoli a un esame approfondito di stabilità, almeno ogni cinque anni. Per queste verifiche ha deliberato d'incaricare il 'Financial Sector Assessment Programs' di seguire i paesi considerati più importanti per la stabilità del sistema finanziario globale. Tra i 25 paesi da sottoporre alla valutazione ci sono i paesi sviluppati membri del G7, numerosi paesi asiatici particolarmente attivi nei commerci globali e l' economie emergenti. Questi sono la Germania, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Spagna, Stati Uniti, Francia, Hong Kong, India, Irlanda, Italia, Giappone, Lussemburgo, Messico, Paesi Bassi, Regno Unito, Russia, Singapore, Svezia, Svizzera e Turchia. Queste revisioni sono state create dopo la crisi asiatica della fine degli anni 1990, sulla base dell'articolo IV che prevedeva un programma di verifica (Fsap) già esistente a livello volontario per tutti i Paesi membri del Fondo monetario internazionale, al fine d'individuare gli squilibri che potevano crescere in un determinato paese. Gli Stati Uniti, causando la crisi finanziaria globale scoppiata nel 2007, sono stati criticati per non aver subito una di queste verifiche, alla fine del 2009. Il consiglio di amministrazione dell'FMI non ha ancora deciso quale dovrà essere la periodicità di questi rapporti, anche se la gestione del Fondo si è offerto di scriverne una ogni tre anni.
Sono tre gli elementi che dovranno essere presi in considerazione: impatto potenziale degli squilibri per la stabilità macro-finanziaria a breve; una valutazione delle capacità delle autorità competenti di gestire e risolvere la crisi finanziaria che dovessero insorgere e una valutazione del quadro di politica di stabilità finanziaria a lungo termine di ogni Stato.
Sono tre gli elementi che dovranno essere presi in considerazione: impatto potenziale degli squilibri per la stabilità macro-finanziaria a breve; una valutazione delle capacità delle autorità competenti di gestire e risolvere la crisi finanziaria che dovessero insorgere e una valutazione del quadro di politica di stabilità finanziaria a lungo termine di ogni Stato.
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