L’economia russa è aumentata del 4% nel primo semestre 2010 nonostante la siccità e gl’incendi che costeranno dall’0,7% all’1% nell’insieme della crescita di questo anno. La notizia pubblicata martedì sul sito internet dal Servizio federale di statistica Russa, registra un calo dello 0,2% rispetto alla stima effettuata a metà luglio da Elvira Nabioullina, Ministra russa dello sviluppo economico. La produzione industriale ha avuto un incremento pari al 9,6% da gennaio a luglio in rapporto allo stesso periodo del 2009. Questo settore è stato particolarmente toccato per le ondate di calore senza precedenti, dalla siccità e dagli incendi che si sono sviluppati nel corso dell’estate, dalle numerose fabbriche che hanno deciso di fermare le linee di produzione e di ridurre l’orario di lavoro. Il 24 agosto il vice-ministro dello Sviluppo economico, Andrei Klepatch, secondo le agenzie di stampa russe, aveva indicato dall’07% allo 0,8% il costo di questa catastrofe sul PIL nel 2010, e numerosi analisti avevano stimato che il costo poteva raggiungere l’1% del PIL. L’economia russa aveva subito una contrazione del 7,9% nel 2009, mentre era cresciuta del 5,6% nel 2008, a causa della crisi economica mondiale. Essa poggia, in gran parte, il suo sviluppo sulla vendita di petrolio (60% delle esportazioni) ed è stata duramente scossa dalla caduta del costo del barile sui mercati mondiali. La successive risalita del prezzo ha permesso al paese di rimettersi in carreggiata. Prima di agosto il FMI aveva previsto per la Russia una crescita del 4,25% per il 2010 e del 4% per il 2011.
mercoledì 1 settembre 2010
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