sabato 7 novembre 2009

Settore immobiliare. Ombre e speranze


Nell’ultimo Consiglio dei Ministri, di questa settimana, il presidente Berlusconi ha fatto alcune considerazioni sulle dimensioni dell’Italia che con lo 0,6% delle terre emerse il 3,6 dell’economia mondiale è uno dei piu grossi contribuenti al bilancio europeo e dell’ONU e si è collocata, con il suo PIL di 2300 mld di dollari al 6° posto nella graduatoria mondiale delle economie davanti alla GB, che per effetto della crisi finanziaria, immobiliare e della svalutazione della sterlina arretra con 2280 mld di dollari al 7° posto. Le aspettative italiane di sviluppo sono sostenute dall’ aumento dei consumi, dalle immatricolazione delle auto, dall’aumento dei consumi dell’energia, manca all’appello il settore immobiliare, che sembra ancora non riprendersi dalla rivalutazione eccessiva del mattone avutasi sino al 2° trimestre del 2008 e successivo arretramento lento, ma costante di valori. Questo settore potrebbe dare carburante prezioso alla ripresa prevista per il 2010. Negli USA il mattone è sotto attenta osservazione, perchè nel passato, molti beneficiari di mutui si sono potuti autofinanziare chiedendo alle banche degli aggiornamenti di valore delle case così da auto-alimentare il boom.Oggi alcuni analisti finanziari,consigliano le banche USA di svalutare parzialmente i crediti nei confronti dei mutuari per evitare che la superliquidità fornita dal Tesoro alle banche, che ha consentito nell’ultimo semestre rivalutazioni in borsa di oltre il 50%, si tramuti in un’altra crisi finanziaria. In Italia si assiste ad uno scenario diverso. Vanno sempre bene le vendite di appartamenti di prestigio nelle grandi città e nelle località di villeggiatura famose. Si sono stabilizzati i prezzi nell’aree vicine alle grandi città, come Milano, Torino, Brescia, Genova, Roma, soprattutto quelle fornite di ottimi collegamenti con il capoluogo. Ci sono alcuni acquisti selettivi nelle altre aree, ma manca ancora una inversione di tendenza robusta. La speranza di molti operatori immobiliari è che, nei prossimi due mesi, per l’afflusso di soldi freschi delle tredicesime e stacchi di cedole di gennaio, avvenga la spinta decisiva.

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