domenica 22 novembre 2009

Ritorno all’antico e all’essenziale


Dopo la recente abbuffata in economia, fatta di tanti debiti, tante carte di credito, di debito, revolving, tanti viaggi, tanto lusso, s’incominciano a vedere molti segnali di ripensamento e riposizionamento. E’ di questi giorni l’OPA lanciata a Wall Street dalla Berkshire Hathaway sulla Burghiton Northen Santa Fe, seconda ferrovia americana che ha raddoppiato il suo valore in borsa. Una scelta che fa intravedere la necessità che anche in USA il trasporto passaggeri debba trasferirsi dalla gomma, grande divoratrice di carburante, alla rotaia. Il ritorno in auge dell’oro, quale bene rifugio classico da improvvise fiammate d’inflazione. Il comparto delle commodity, con le azioni delle società maggiormente rappresentative del settore che hanno visto un salto del+ 43%, circa due volte e mezzo superiore al 16% dei finanziari. Idem nel settore del trasporto aereo. Le uniche compagnie che hanno aumentato il loro fatturato e ottenuto profitti sono i vettori europei low cost come Ryanair e Easyjet e la texana Southwest che pur non in grosso attivo è riuscita anche quest’anno a pagare il 133emo dividendo trimestrale continuativo. Queste compagnie hanno tagliato su tutto, tranne che sulla sicurezza. Giornali, riviste, bibite panini, tutto si paga in volo, check-in ridotti all’osso, vendita di biglietti direttamente on-line, saltando tutti gl’intermediari. Da questo punto di vista internet è stato e sarà sempre di più il mezzo del futuro più efficace per velocizzare e produrre economie. Anche il settore turismo, saltando il veicolo agenzie, sta conoscendo una crescita nella vendita on-line di prodotti e servizi che nel 2009 toccherà il 19% di tutte le transazioni. Difficilmente nel prossimo futuro vedremo boom economici come nel passato. Sotto molti aspetti è positivo il fatto che si riscoprono certe virtù del passato, andare avanti con giudizio sempre e applicandole ovunque, guardando con un pizzico di scetticismo a quei titoli che hanno crescite e cadute repentine, privilegiando le azioni di quelle aziende che nel tempo hanno continuato a distribuire dividendi.

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