martedì 17 novembre 2009

Italia-Brasile. Tentativo di rilancio


Di questi tempi in Italia sembra di moda il Brasile. Questo paese che copre buona parte dell’ America del Sud, già oggi decima potenza economica mondiale, sta vivendo un boom economico con una moneta, il Rials, in forte recupero che vale circa 0,50 cents di dollaro e 0,33 di €. Il forte rilancio industriale e d’immagine è dovuto alla politica liberale del presidente Lula e al traino che gli viene dalla necessità di velocizzare gl’investimenti in campo logistico delle grandi infrastrutture, nella costruzione di nuovi alberghi, stadi e altro perchè nel 2014 si giocheranno in Brasile i mondiali di calcio che coinvolgeranno ben 12 città e nel 2016 le Olimpiadi a Rio de Janeiro. Questo sviluppo sostenuto da un PAC, Piano di Crescita Accelerato, prevede un programma d’investimenti di 215 mld di €. Ancora relativamente poco sfruttato è il settore del turismo, dove ci sono ampli spazi di crescita. Il paese ha magnifiche spiagge, grandi foreste pluviali e una storia con molti punti in comune con la cultura europea e italiana in particolare. Su 190 milioni di abitanti, circa 30 sono di origine italiana. L’interscambio commerciale con il nostro paese nell’ultimo lustro è passato dai 5 mld di € del 2004 a quasi 10 del 2008. Già nel 2003 al Brasile, insieme al altri e paesi (Russia, Cina e India),fu riconosciuta la possibilità di uno straordinario potenziale economico tanto che coniarono il termine BRIC dalle iniziali dei paesi. I dati più brillanti negli ultimi due anni si sono avuti nel settore agro-alimentare, che occupa il 20% della manodopera, con una crescita del 10%, il settore industriale dal 2002 al 2006 ha avuto un incremento di quasi il 100%. Oggi il Brasile è il primo esportatore nel mondo di caffè, zucchero, soia, carne di manzo, succo d’arancio. Quinto paese come popolazione ha una densità di solo 20 abitanti per kmq. Già oggi per alcune aziende italiane è fondamentale per il fatturato prodotto in loco. Vale per la Fiat, che produce più auto in Brasile che in Italia, per l’Enel che è proprietaria al 49% della società Endesa e della società Enel Green Power che ha una presenza di tutto rispetto nelle energie pulite. La conseguenza logica di questo effervescenza industriale è la visita di circa 316 imprenditori industriali italiani in questo giorni guidati dal Ministro Scaiola alla ricerca di consolidamento e di sviluppo di questi rapporti.

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