giovedì 19 novembre 2009

Pochi movimenti, tante occasioni. Avanti con cautela


Sono sempre di più i banchieri che dichiarano che il fondo della crisi è stato toccato e che s’intravede la fine del tunnel e la risalita dell’economia. In effetti l’oro dopo aver toccato il suo massimo con 133 dollari l’oncia ha innestato da qualche giorno la retromarcia, il petrolio staziona in un range tra i 75 e gli 80 dollari a barile, gli USA che denunciano una lenta ripresa dei prezzi al consumo con un + 0,2% nel mese di ottobre, anche se scontano ancora un calo dello 0,3% su base annuale sono segnali che vanno nella direzione giusta. In Italia si conferma in ottobre uno + 0,6% di aumento del PIL qualcosa in meno delle attese, ma comunque da non sottovalutare di questi tempi. L’Eurozona a un + 0,4%,la Germania a + 0,7%, la Francia +0,3%, rimane solo la Spagna in zona negativa con -0,3%, questa situazione in un quadro di stabilità dei tassi prevista per tutto il 1° trimestre del 2010. I mercati azionari, sostenuti dall’abbondante liquidità mantengono in Europa e nel mondo una stabilità in crescendo con alcune note positive. Tornano a crescere le sottoscrizioni dei fondi soprattutto di quelli immobiliari, segno che il mattone ha sempre il suo fascino o che i prezzi incominciano ad essere interessanti. La crisi del credito non ha permesso quello slancio necessario al mondo delle PMI per il loro decollo, ma i settori assicurativi hanno potuto beneficiare di un aumento delle vendite di polizze Vita e sui risparmi ottenuti dalle polizze RCA, per la diminuzione dell’incidenza dei danni dovute anche al kilometraggio ridotto delle autovetture. Tra le società che hanno riportato i trimestrali migliori, rispetto alle aspettative ci sono la statunitense AIG e l’europea Allianz. Buoni gli utili del settore bancario.

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