I dati sulla disoccupazione nell'Eurozona dimostrano che un'Europa a due velocità c'è già. In questo primo scorcio dell'anno vengono alla ribalta le divergenze dell' economie dell'eurozona, fonte di tensione in quanto alimentano la crisi del debito sovrano che ha colpito soprattutto i paesi del sud Europa, mentre i paesi del nord registrano una crescita più forte e una minore disoccupazione. La maggior parte dei paesi centrali, principalmente nel Nord Europa e in una specie di fortino attorno alla Germania, il tasso di disoccupazione è sotto la media del 10,3% dell'Eurozona. Fuori da questa zona, particolare attenzione merita il Regno Unito, oggi troppo impegnato a difendere il miglio londinese della finanza. In un sondaggio effettuato dal FT, la maggior parte degli economisti interpellati hanno espresso l'opinione che la zona euro sopravviverà, ma che ogni break-up potrebbe aver conseguenze disastrose per la Gran Bretagna. L'Eurozona dovrà affrontare un difficile inizio del 2012, con le nazioni che hanno necessità di emettere titoli per 794 miliardi di € a servizio del debito pubblico in scadenza. Questa cifra rappresenta bene il timore che i Ministri delle finanze hanno rispetto ad un eventuale crollo del valore dell'euro. Questa eventualità è vista come il più grande rischio per le aziende nel 2012 dentro e fuori dell'Eurozona.
mercoledì 4 gennaio 2012
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