Ieri, venerdì a Davos, il commissario europeo per gli Affari economici ha dichiarato che un accordo tra la Grecia ed i suoi creditori privati, probabilmente sarà trovato prima di questa fine settimana. Funzionari dell'Unione Europea hanno fatto presente che per i contribuenti dell'Eurozona sarà necessario fare grandi sacrifici sui loro prestiti ad Atene per evitare il rischio una serie di crolli del debito sovrano in tutto il continente. Sotto la pressione del Fondo Monetario Internazionale e di alcuni leader europei, Bruxelles ha detto che potrebbe essere necessario andare oltre la cancellazione di 30 miliardi di € tagliati lo scorso anno nell'ambito di un pacchetto di misure per salvare la Grecia da un default - una parte sostanziale della quale è arrivata sotto forma di rettifiche di valore sui prestiti della Banca centrale europea (BCE). La segnalazione è arrivata quando i creditori del settore privato, nei nuovi colloqui ad Atene, si sono fermati a € 100 miliardi per le cancellazioni da banche e altri finanziatori. Il capo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, ha esortato tutte le parti a fare concessioni per porre fine a settimane di dispute che hanno causato tante turbolenze sui mercati internazionali. Lagarde ha detto che il settore pubblico deve prendere in considerazione una grande cacellazione a seguito di una valutazione da parte della FMI che la Grecia era in una situazione peggiore di quanto si pensasse. La sua economia è stata duramente colpita dalle severe misure di austerità adottate l'anno scorso. Il governo greco non è riuscito a raggiungere i diversi obiettivi assegnati da Bruxelles e dal FMI, che ha organizzato un piano di salvataggio € 110 miliardi l'anno scorso. La Grecia è alla ricerca di un secondo piano di salvataggio, che dovrebbe essere di € 130 miliardi, per poter effettuare il rimborso d'importanti prestiti con scadenza a marzo. Fino a questa settimana le principali banche creditrici della Grecia sono state sotto pressione per estendere le perdite dal 50% al 70%, prima che Bruxelles potesse prendere in considerazione un secondo piano di salvataggio. I creditori si stanno preparando a scambiare i loro prestiti esistenti con Atene con nuovi prestiti con termini di rimborso allungati. Il governo greco e l'Institute of International Finance (IIF), che rappresenta 30 dei principali creditori della Grecia, erano vicini a un accordo la scorsa settimana, ma non avevano trovato un'intesa sul tasso d'interesse per i nuovi pacchetti di prestiti. Un team di otto avvocati, analisti del credito e banchieri dalla IIF hanno partecipato a riunioni continue durante la giornata ed a un incontro serale con il primo ministro greco Lucas Papademos. Alcuni funzionari hanno negato che l'IIF è tornata al tavolo delle trattative a seguito delle pressioni da parte dei leader dell'UE, resta il fatto che la BCE, che detiene decine di miliardi di debito greco, è riluttante a riscrivere le sue partecipazioni, senza maggiori sacrifici dei finanziatori privati. Lagarde ha fatto pressione su Bruxelles e la BCE, dicendo che per gli altri creditori pubblici potrebbe essere necessario accettare perdite se quelle adottate dal settore privato non sono sufficienti a portare l'onere del debito della Grecia a un livello sostenibile. In risposta a Lagarde, un alto funzionario economico dell'UE ha fatto presente che più soldi pubblici sarebbero necessari per compensare la carenza di un secondo piano di salvataggio dopo aver concluso l'affare con un debito-swap. "Stiamo preparando un pacchetto che aprirà la strada ad una soluzione sostenibile per la Grecia, e in questo pacchetto, sì, sulla base delle analisi sarà rivista la sostenibilità del debito. Ci sarà probabilmente qualche aumentato fabbisogno di finanziamento del settore ufficiale, ma non una cifra drammatica", ha detto il commissario per gli Affari monetari Olli Rehn.
sabato 28 gennaio 2012
Debito greco: ultime, difficili ore di trattative per un accordo
Pubblicato da economicamente alle 16:05
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