E' stata, con l'IVA e la formazione sociale per i disoccupati, una delle tre misure annunciate da Nicolas Sarkozy durante il suo saluto televisivo del 31 dicembre 2011. Venerdì 6 Gennaio, il Capo dello Stato ha ribadito la sua intenzione di creare una tassa sulle transazioni finanziarie più veloce, considerando come "inaccettabile" il fatto che tali operazioni sono "le uniche ad essere esenti da qualsiasi imposta". "Quando si acquista un appartamento, in tutti i paesi del mondo si paga una tassa. Quando si va in un supermercato per acquistare alimenti, si paga una tassa. Quando si effettua una transazione finanziaria, non si paga imposta alcuna. Come spiegarlo? Ha continuato il Presidente. "Non aspetteremo che tutti gli altri accettino di metterle in atto ", ha detto Sarkozy a conclusione del simposio " Nuovo Mondo " effettuato presso l' Elysee dal ministro dell'Industria, Eric Besson. Interrogato su RMC, Henri Guaino, consigliere speciale del presidente, ha detto che le decisioni saranno "prese entro la fine di gennaio." L'annuncio di Sarkozy è stato subito attaccato dai socialisti, comunque, favorevoli all'istituzione di una tassa: "Francamente, ci convince, una giornata tutta così ", ha scherzato Nicole Bricq, il senatore Seine-et-Marne, denunciando una "campagna elettorale" di posizione. Reazione analoga di François Hollande. "Non è la peggiore idea che abbia mai avuto. Non è mai troppo tardi per un emendamento, in particolare durante i voti ", ha dichiarato il candidato socialista, da Limoges. Ma con i suoi vicini europei, la posizione della Francia è anche di reagire "La posizione tedesca è invariata: l'obiettivo è di arrivare alla creazione di una tassa in Europa ", ha dichiarato Steffen Seibert, il portavoce del governo tedesco. "E' necessario che i paesi non siano lasciati soli ad applicare questa tassa", ha dichiarato Mario Monti, il primo ministro italiano. A livello europeo, le discussioni continuano su una proposta della Commissione. Un gruppo di esperti fiscali degli Stati membri è stato messo al lavoro, e la nuova Presidenza danese ha stabilito le date delle riunioni, che dovrebbe essere in grado di sviscerare tutti gli aspetti tecnici del caso. Un problema - importante - rimane: il rifiuto britannico di principio di una tassa. Francia e altri paesi intendono, nonostante questo, che il lavoro continui, incoraggiato dai cambiamenti di posizione di alcuni paesi. L'Italia ha aderito al progetto con l'avvento al potere di Mario Monti, nel novembre 2011. Paesi Bassi e Danimarca, inizialmente ostili, oggi sono "neutrali". Le conclusioni del G20 a Cannes, il 3 e il 4 novembre, con la presenza degli Stati Uniti, in linea di principio sono considerati incoraggianti. L'opposizione di Londra forza i leader europei a decidere rapidamente anche se il lavoro dovrebbe portare, ad una conslusione limitata ai diciassette paesi membri della zona euro. Fattibile in linea di principio, non è chiaro se l'idea, anche in sede di Eurogruppo, raccolga consenso.
martedì 10 gennaio 2012
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