Mentre Berlino appare rassicurata dalla conservazione della tripla A, il degrado della nota francese può rafforzare l'intransigenza della Germania nei negoziati per una futura "Unione per la stabilità", resta tutto da scoprire il ruolo dell'Italia in questo difficilissimo 'ménage' a tre. Il primo ministro francese, François Fillon, dopo la decisione di Standard and Poor di abbassare il rating della Francia da AAA ad AA + con outlook negativo, è stato immediatamente inviato venerdì sera a Berlino. "Non credo che questa decisione cambierà il rapporto tra Francia e Germania, primo perché è strutturale, poi perché i destini dei nostri due paesi sono legati", ha dichiarato, mentre Nicolas Sarkozy ha chiamato i suoi connazionali a confermargli la fiducia "per dimostrare coraggio e compostezza". L'impatto di questo degrado, in Europa e specialmente in Germania, si farà rapidamente sentire. "Gli esperti tedeschi hanno detto per mesi che, per Angela Merkel, la Francia è "il problema", affermazione confermata nel corso di un incontro diplomatico di fine settimana. La perdita della tripla A francese, indebolendo Nicolas Sarkozy alla vigilia delle elezioni presidenziali, non può che incoraggiare la Cancelliera nella sua linea di difesa. "La prova è che sabato scorso ha invitato i suoi partner europei a non preoccuparsi a mitigare quà e là il progetto del "Trattato di Unione per la stabilità" perchè una nuova versione è prevista questo fine settimana, prima dell'incontro cruciale con i capi di Stato e di Governo del 30 gennaio a Bruxelles. "Senza l'appoggio della tripla A, Nicolas Sarkozy è in una posizione molto più difficile per negoziare con la Germania le linee guida europee", ha commentato il Financial Times Sabato. Dietro le quinte della Commissione europea, ci sono tre elementi di preoccupazioni. Il primo riguarda la Banca centrale europea (BCE), su cui Nicolas Sarkozy ha cercato per settimane - mentre martellava "sull'indipendenza dell'istituzione" - per ottenere concessioni da Angela Merkel, risolutamente ostile a vedere la banca centrale diventare una prestatrice di ultima istanza per i paesi della zona euro. Il fatto che la perdita della tripla A francese, in vigore dal 1975, avviene un giorno dopo le osservazioni piuttosto incoraggianti del presidente della Bce, Mario Draghi, la "normalizzazione" dei mercati finanziari europei fa infuriare il presidente francese. Il secondo lemento di preoccupazione: l'atteso approfondimento della frattura, all'interno della zona euro, tra i sostenitori del rigore contro ogni previsione, guidati dalla Germania, e gli avvocati di una rinascita. "Chiaramente, il destino dei 17 paesi della zona euro hanno ben poco in comune", dice l'economista portoghese Sandro Mendonca, il cui paese, con rating BB, è ora un debito sovrano "speculative". "Che cosa porterà in Portogallo il trattato sull'Unione europea per la stabilità? Ma questa domanda, poche settimane prima delle elezioni presidenziali, si applica anche alla Francia, la seconda più grande economia della zona euro: nel Parlamento europeo, i deputati socialisti si preparano questa settimana a chiedere il rilascio del testo in corso di negoziazione, come richiesto da François Hollande. Nicolas Sarkozy può, in queste condizioni apparire ancora legato mani e piedi ad Angela Merkel? "Appena perso la tripla A, la promessa di un rigore tedesco "varrà nulla", ha dichiarato l'economista ed europarlamentare PS, Liem Hoang Ngoc. Ultimo ostacolo per la corrente franco-tedesca: la perdita della tripla A viene letta in Francia come un segno di personale fallimento del tandem Merkozy. L'incoraggiamento, sabato, del ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, che ha dichiarato che "la Francia è ancora in pista", pesa poco. La realtà è che la locomotiva Merkel, a capo della fiscalmente austera Europa, ma senza prospettive di recupero, è in declino. L'immagine della cancelliera, capo indiscusso della zona euro promette di essere colpita prima del vertice del 30 gennaio. Tanto più che i soci della tripla A rimasti (Finlandia, Paesi Bassi, Lussemburgo), sono quasi d'impaccio. I capi finlandesi e olandesi sono indeboliti dal peso dei populisti euroscettici nei loro parlamenti. Mentre il Primo Ministro del Granducato, Jean-Claude Juncker, afferma che la Lady di ferro di Berlino si è rifiutata di emettere Eurobonds progettati proprio per ripristinare le prospettive economiche per il continente. Perché Parigi è stata degradata e Berlino no? Se il debito complessivo rimane alto in Germania (81,7% del PIL), l'agenzia statistica Destatis ha detto pubblicamente, mercoledì, 11 gennaio 2011 che il deficit pubblico (Stato, regioni degli Stati Uniti e comuni) si è attestato a 26 miliardi e 700 milioni €, ossia l'1% del prodotto interno lordo (PIL). Il giorno successivo, il Ministero delle Finanze ha dichiarato che il deficit di bilancio dello Stato federale nel 2011 si è è fermato a 17,3 miliardi di euro - contro i 48,4 originariamente previsti - grazie a una maggiore crescita e a più forti entrate fiscali previste. Il nuovo piano di austerità che probabilmente la Francia, dopo le elezioni varerà, può essere una cattiva notizia per la Germania, dato che il paese è il suo principale cliente. Altre conseguenze negative per la Germania della degradazione francese: il varo del meccanismo europeo di stabilità (MES) è probabile che sarà più difficile del previsto. I 500 miliardi dovrebbero essere versati nel capitale (con un 27% dalla Germania e il 20% della Francia). Questo versamento sarà probabilmente effettuato in due tranche, ma Parigi potrebbe essere tentata di ritardare il più possibile il pagamento. Coincidenza, lo stesso giorno in cui la Francia ha perso la sua tripla A, il governo tedesco ha annunciato, casualmente, che era giunta la fine dell'era "Merkozy", riferendosi al sequestro da parte franco-tedesco della gestione delle crisi. Il portavoce di Angela Merkel ha infatti indicato venerdì che la cancelliera aveva invitato a cena a Berlino, per giovedi 19 gennaio i leader portoghese, svedese e austriaco per una "discussione informale" sull'Europa. Altre riunioni di questo tipo che uniscono il Nord e il Sud America, l'area euro o meno, si terranno la prossima settimana. Se le riunioni provengono nella maggioranza dei casi dalla cancelliera come un tentativo di rispondere alla crescita di germanofobia in Europa e per le critiche contro la coppia franco-tedesca, la debolezza della Francia non è forse straniera. Resta l'Italia e la sua voglia di rientrare nei ranghi dei paesi attori di un rilancio europeo, equilibrato e non germanocentrico. Il primo ministro Monti ha ancora il suo carisma di uomo capace di far fare un salto in avanti all'Italia, e, partendo questo dimostrare agli altri 14 paesi europei dell'Eurozona che, con una metodica ricerca di efficienza l'Europa e l'Euro possono coprire un ruolo importante nel futuro di questo mondo. Notizia dell'ultima ora: L'incontro triangolare tra Germania - Francia - Italia di venerdì 20 gennaio è stato rinviato, su richiesta della Francia, a data da ricercare entro fine febbraio.
lunedì 16 gennaio 2012
Germania, Francia e Italia "ménage à trois" troppo difficile
Pubblicato da economicamente alle 15:51
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