Le società private di partecipazione desiderano raccogliere nel 2012, 600 miliardi di € da parte degli investitori. Questo potrebbe essere difficile, perché, in questo momento, governa il principio di cautela. I procacciatori di capitali fanno code sempre più lunghe di fronte alle sedi delle compagnie di assicurazione e fondi pensione, per avere accesso a nuovi capitali per nuove acquisizioni. Attualmente, sono 1800 i fondi di private equity che tentano di raccogliere circa 600 miliardi di € dai loro creditori, come descritto dai dati presentati mercoledì dalla Preqin, una delle principali società USA fornitrice di dati patrimoniali on-line, pubblicazioni e ricerche economiche. Questo potrebbe essere difficile: nel 2011, alle conoscenze attuali, sono stati raccolti solo 210 miliardi di €, cifra leggermente inferiore a quanto raccolto l'anno precedente. Nel boom prima della crisi finanziaria, i giganti del settore Blackstone e KKR, specializzata nel management buyout e nel private equity, il volume era stato più che doppio. Oggi per gl'investitori vige il principio della massima cautela. La crisi del debito in euro ha fatto molto cauti gl'investitori professionali, soprattutto nella seconda metà del 2011. Hanno continuato a raccogliere soldi, ma hanno anche preferito investire in fondi relativamente meno rischiosi degli investimenti finanziari. Secondo quanto previsto da alcuni analisti americani, il mercato sarà molto difficile nel 2012 a causa del numero record di abitazioni messo sul mercato da private equity, per drenare denaro fresco. Esperti del settore si aspettano che molti fondi stiano pensando di attirare gl'investitori, con commissioni di gestione inferiori. Senza soldi nuovi, le società di private equity vedranno prosciugare le loro entrate e gradualmente scomparire dal mercato. Questo destino è già toccato, negli ultimi anni a numerosi fondi, anche se in numero minore di quanto era stato previsto da molti esperti. Gl'investitori di private equity, partecipano al capitale di società senza essere coinvolti nella gestione e i titoli non sarebbero negoziabili in Borsa. L'obiettivo è quello di partecipare per pochi anni e poi vendere a un prezzo più alto e ottenere in questo modo un profitto. La cessione della partecipazione può essere fatta ad un investitore strategico nel mercato o ad un'altra società di private equity.
sabato 7 gennaio 2012
Anche gl'investitori di private equity hanno bisogno di soldi freschi
Pubblicato da economicamente alle 16:38
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