Il settore dell’e-commerce continua ad espandersi in tutto il mondo come un vero forte propulsore dell’economia, ma in Europa e soprattutto in Italia la sua crescita è ancora molto lenta. Uno studio del Boston Consulting Group ha messo al primo posto la Cina che, con un volume di affari e-commerce di 315 miliardi di dollari, ha superato anche gli Stati Uniti. I dati sono di difficile lettura e comparazione perchè in un rapporto redatto da Joaquin Almunia della Commissione europea, nel 2010, dimostrava che il 40% delle transazioni in internet in Europa non andavano a buon fine.Un dato enorme che evidenzia un problema sottostante. Ora la situazione è migliorata, ma siamo lontani dai livelli di Cina e Stati Uniti. I Commissari europei Kroes, Barnier e Dalli, rispettivamente all’agenda digitale, al mercato interno e ai consumatori, stanno cercando di trovare una soluzione e si sono posti l’obiettivo di raddoppiare il volume di affari e-commerce in Europa entro il 2015. Per farlo si starebbe pensando di creare una Single European Payment Area, cioè uno spazio virtuale nel quale racchiudere tutte le transazioni online rendendole più sicure e più semplici. Regole più stringenti per i venditori che dovranno essere trasparenti e chiari con i consumatori e spedire i prodotti entro 30 giorni dall’acquisto. Allo stesso modo i compratori avranno solo 14 giorni per avvalersi del diritto di recesso. La sicurezza sarà garantita anche da connessioni più veloci e dalla condivisione di informazioni circa truffe telematiche e frodi informatiche. Insomma, l'Europa si sta attrezzando per raccogliere la sfida dell’e-commerce e avvicinarsi così ai valori cinesi e statunitensi.
martedì 24 gennaio 2012
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