Gli speculatori di Wall Street aspettano con sentimenti contrastanti il nuovo anno. Ad ogni angolo del mondo c'è un incendio, in Europa e negli Stati Uniti di tipo finanziario; in Africa e in Asia di tipo sociale, ma con riflessi economici da non sottovalutare (petrolio, oro, materie prime in genere). Insomma anno nuovo, questioni vecchie e gli operatori di mercato guardano con scetticismo alle borse di tutto il mondo. La crisi del debito in Europa e nel nostro paese, disordini politici nel mondo e il merito di credito delle grandi nazioni industriali in declino, sono stati gli elementi che hanno influenzato i mercati azionari di tutto il mondo. Il nuovo anno non sarà molto diverso, secondo gli investitori. C'è "sempre di più la sensazione che l'economia mondiale è in pericolo", ha detto Bruce Bittles, chief investment strategist di Robert W. Baird. "In ogni angolo di questa terra, vi è incertezza." Secondo gli investitori in Europa, se, ad esempio, Italia e Spagna il prossimo anno dovranno pagare tassi d'interesse estremamente elevati per ottenere capitali freschi sul mercato, questo potrebbe esacerbare la crisi. Inoltre, la decisione dell'agenzia di rating Standard & Poor di tenere sotto osservazione i rating di alcuni paesi della zona euro ha reso più difficile la situazione. S & P aveva minacciato di declassare 15 paesi dell'unione monetaria comprese Germania e Francia ritirando la più alta valutazione. Raramente c'è stata tanta influenza sulle borse europee da parte degli Stati Uniti. Nel mese di agosto, gli Stati Uniti hanno già perso il loro rating massimo di Tripla AAA da parte di S & P. La ragione è stata sempre la stessa: la crisi del debito. Per tre volte quest'anno è stata appena evitata una bancarotta imminente del governo USA. La situazione di stallo si è avuta nel Congresso - Camera dei Rappresentanti -, dove i repubblicani hanno la maggioranza, il problema non è stato risolto, secondo gli investitori, ma piuttosto rinviato a novembre del 2012 a causa delle elezioni presidenziali e del Congresso. Questioni fiscali e di regolamentazione sono ancora aperte e quindi impediscono la formazione di nuove imprese e la crescita economica, ha dichiarato Brian Battaglia, di Performance Fiducia. Ulteriori dati sullo stato dell'economia USA sono attesi entro la prima settimana di gennaio. Venerdì scorso, c'è stata la relazione sul mercato del lavoro statunitense di dicembre. Gli analisti interpellati da Reuters si aspettavano 150.000 nuove assunzioni. Nel mese di novembre, sono stati creati 120.000 posti di lavoro. Guardando indietro su ombre e luci del 2011 del mercato azionario, quest'anno sono state molte le aziende in perdita, guidate da quelle che operano nel settore dei titoli finanziari. Nonostante le difficili condizioni di mercato, ci sono state anche quelle che ne hanno beneficiato. Gl' investitori, inoltre, attendono con impazienza il nuovo report trimestrale la cui pubblicazione è attesa nel mese di gennaio. E' più lungo l'elenco delle aziende che hanno abbassato le loro previsioni di crescita di quelle che si attendono un miglioramento.
domenica 1 gennaio 2012
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