La Commissione europea ha proposto ieri di punire l'Ungheria per il suo disavanzo eccessivo. Il governo di Viktor Orban sarà anche "diffidato" di modificare la controversa riforma della banca centrale, mentre ha accolto favorevolmente le misure adottate dal Belgio, Cipro, Malta e Polonia per risolvere rapidamente il loro percorso di bilancio. "La Commissione, in una sua nota, ha stabilito oggi che l'Ungheria non ha fatto progressi sufficienti e in modo sostenibile per correggere il suo disavanzo eccessivo. Proporrà, quindi ai ministri dell'Unione europea di passare alla fase successiva a causa di una mancata azione efficace per ridurre il deficit pubblico del paese sotto il 3% del PIL. Una fonte dell'AFP ha dichiarato che:"Tre lettere di diffida sono in preparazione per costringere il governo ungherese a cambiare la riforma della banca centrale, lo statuto dei magistrati e la protezione dei dati che saranno inviate, all'inizio della prossima settimana, a Budapest. Un'analisi della Legal Services Commission è pervenuta alla conclusione che queste riforme sono in violazione del diritto comunitario, soprattutto per quanto riguarda l'indipendenza della banca centrale ungherese, l'indipendenza dei giudici e l'indipendenza della vigilanza nazionale per la protezione dei dati. Il governo di Viktor Orban si è detto pronto a fare concessioni, e, in particolare, di riscrivere la legge sulla banca centrale, ma ha negato agli europei e al FMI che il paese possa entrare in discussione con il Fondo per un prestito. La Commissione europea ha anche invitato a Madrid ad adottare ulteriori misure per ridurre il suo deficit pubblico, che è stato rivisto verso l'alto, e ad impegnarsi di più in materia di occupazione. "Ci aspettiamo che la Spagna adotti misure supplementari in particolare nel mondo del lavoro, perchè è la disoccupazione una delle principali preoccupazioni", ha dichiarato ieri il commissario europeo per gli Affari economici, Oli Renn, alla domanda circa la riduzione l'enorme deficit del paese. Il deficit pubblico spagnolo è stato rivisto verso l'alto e dovrebbe toccare circa l'8% del PIL, contro il 6% previsto in origine. Bruxelles ha però risparmiato diversi altri Stati membri nei guai con le loro finanze, preferendo concentrarsi sugli sforzi fatti, piuttosto che su i risultati effettivi. Chiedendo di punire l'Ungheria, la Commissione europea ha utilizzato per la prima volta i nuovi poteri in termini di disciplina fiscale adottati lo scorso autunno: ora si possono chiedere e imporre sanzioni sotto la forma di fondi collocati in un conto vincolato che successivamente possono essere convertite in multe. Per l'Ungheria, che non fa parte dell'area dell'euro, la Commissione può infliggere una multa, e sospendere in modo totale o parziale l'erogazione dei fondi di coesione, che rappresentano oltre un miliardo di euro per Budapest, secondo notizie fornite da un diplomatico di Bruxelles.
giovedì 12 gennaio 2012
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