sabato 6 marzo 2010

Informazione e pubblicità, l’on-line batte off-line

Dati, ricerche, investimenti, fusioni e partecipazioni nel settore dei web-media danno la certezza che lentamente, ma inesorabilmente la pubblicità si sposta sui canali on-line perché aumenta il tempo che gli utenti passano davanti ai PC e la richiesta di fruizione di servizi via Internet. Da questo punto di vista la Pubblica Amministrazione sta facendo degli sforzi encomiabili sulla strada di un progressivo trasferimento di servizi dalla fruizione su supporto cartaceo a quello elettronico. Nelle preferenze del pubblico le rubriche più interpellate su internet sono nell’ordine le situazioni metereologiche, la cronaca, le ricerche su salute e medicina, l’economia, quest’ultimo comparto ha nelle regione del centro-nord una consultazione più intensa a riguardo di conti correnti on-line e relative operazioni. Sino ad oggi hanno frenato lo sviluppo del settore soprattutto due fattori. Il primo è la mancanza di sensibilità sullo sviluppo di nuove tecniche di comunicazione, e una sorta di analfabetismo tecnologico che penalizza l’utilizzo della comunicazione aziendale nel mercato in cui deve operare. Il secondo: è la scarsa dimestichezza con i canali interattivi, quali l'ergonomia, la fluidità di navigazione, in poche parole, l'interazione uomo-macchina. La maturazione progressiva e l’ attenzione da parte dei manager per un trend di spostamento irreversibile verso il digitale permetteranno il raggiungimento, nei prossimi 4/5 anni, di aumenti di fatturato annuali nell’ordine del 15/20%, sino ad arrivare all’ 1% del Pil stimato per il 2014. Il Consiglio dei Ministri del 1 marzo c.a. ha approvato il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea sui servizi di media audiovisivi relativi ai quattro mercati dell’audiovisivo: servizi internet-web, home-video, televisione, video-mobile; con una diminuzione della televisione nell’attuale struttura, dell’home-video, cioè vendita e noleggio di film, e un aumento esponenziale della diffusione di audiovisivi nell’ordine del 60/70% annuo sul canale internet. Già oggi, negli USA l’informazione on-line supera quella fornita dall’off-line secondo una ricerca effettuata dal Pew Research Center. In Italia si pensa che questo traguardo si possa raggiungere nel giro di 4/5 anni.


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