giovedì 25 marzo 2010

Aspettative settimanali in economia

Europa. Grande attesa per la riunione del Consiglio Europeo che potrebbe risultare molto significativa per la crisi greca. Sembra che l’accordo trovato da Germania e Francia di un prestito, fornito su base volontaria dai paesi dell’Eurozona di circa 22 mld €, piu altri 10 mld di € forniti dal FMI, non piace troppo alla BCE. L'occupazione nei 16 paesi della zona euro nel 4°trimestre 2009 ha visto un calo trimestrale dello 0,2% con un tendenziale annuo di -2,0%. Nel mese di febbraio l'inflazione dell'eurozona è salita dello 0,3% sul mese precedente e dello 0,9% su base annua. In gennaio la bilancia commerciale dell'Eurozona ha registrato un deficit di 8,9 miliardi di € rispetto a un surplus di 4,1 miliardi in dicembre e a un deficit di 12,1 miliardi nel gennaio 2009. Per l’UE deficit di 22,5 miliardi a gennaio contro 2,5 miliardi in dicembre 2009.
Italia. Il tasso di disoccupazione nel 4° trimestre 2009 si è attestato all’ 8,3% dal precedente 7,8%. Le vendite al dettaglio che a gennaio avevano segnalato un modesto rialzo, nel mese di febbraio sono diminuite del 2,6%, quasi tutte concentrate nel settore alimentare.
Grecia. I mercati finanziari sono in attesa di un piano di intervento da parte dei paesi dell’Euro circostanziato nel caso dovessero emergere difficoltà nel finanziare il proprio debito. Questo piano di finanziamento, servirebbe a ridurre il costo dei prestiti a copertura del debito grazie ad una pronta disponibilità in caso di serie difficoltà del paese a reperire le risorse necessarie. L’ipotesi ventilata dalle Autorità greche di rivolgersi al Fondo Monetario Internazionale, pur consapevoli dell’impatto negativo sul progetto euro, è considerata da alcuni commentatori come il grimaldello utilizzato per ottenere in realtà un progetto specifico di sostegno dall’Europa e in tal modo assicurarsi tassi di mercato più bassi ai quali finanziarsi.
USA. In aumento le vendite di beni durevoli dello 0,5%. Sono attesi anche i dati di febbraio relativi al mercato immobiliare, in termini di vendita di case esistenti e di nuove abitazioni; in entrambi i casi il mercato stima un incremento rispetto a gennaio. Inoltre, è prevista la lettura finale del PIL del 4° trimestre 2009, confermato in crescita del 5,9% . La Federal Reserve, la Fed ha mantenuto invariati i tassi d’interesse nell’intervallo 0-0,25%, segnalando il rafforzamento della ripresa, la stabilizzazione del mercato del lavoro e la ripresa della spesa per investimenti, sebbene i datori di lavoro rimangano riluttanti ad assumere e l’avvio di nuovi cantieri resti a livelli contenuti. La produzione industriale ha registrato una crescita mensile dello 0,1% a febbraio, La capacità produttiva utilizzata è stata del 72,7%, leggermente superiore alla stima di 72,5%. Il dato di gennaio è stato leggermente rivisto al ribasso da 72,6% a 72,5% . A livello aggregato i flussi netti di capitale, in direzione degli asset statunitensi, mostrano a gennaio un'uscita pari a 33,4 miliardi di dollari, in netta controtendenza rispetto all'attivo di 53,6 miliardi rivisti a dicembre.
Giappone. La Banca del Giappone, seppure con una decisione non unanime, conferma una politica monetaria espansiva, fissando l’overnight stabile a 0,1% e raddoppiando a 20 mila miliardi di yen i fondi a disposizione delle banche per i prestiti a tre mesi. Questa decisione sottolinea la posizione sempre meno accomodante della BoJ rispetto alle pressioni del Governo, che in maniera chiara richiede misure più esplicite per favorire un deprezzamento dello yen e di conseguenza favorire il settore delle esportazioni.
Petrolio e materie prime. Dopo la riunione OPEC di Vienna il WTI resta sotto gli 81 dollari al barile, anche se alcuni membri fanno fatica a restare nel target di produzione concordato e desiderosi di cogliere i guadagni dell’aumento del prezzo del barile e della rivalutazione del dollaro. Anche l’India, uno dei paesi del BRIC sta pensando alla costituzione di un fondo sovrano che meglio consenta al paese di cogliere le opportunità di approvvigionamento globale di energia in competizione con la Cina stessa.
I Metalli Industriali hanno beneficiato di una rivalutazione dei prezzi di circa l’1,5%.
I Metalli Preziosi +0,1% e degli Agricoli che registrano un discreto +1,1%.

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