I dipendenti della British Airways hanno iniziato da ieri uno sciopero di tre giorni a cui faranno seguito altri 4 giorni a partire dal prossimo 27 marzo. Nel primo giorno di sciopero circa la metà dei voli, 900 su 2000 sono stati cancellati, nonostante che la compagnia ha spostato più di mille impiegati dagli uffici alla prima linea dei banchi accettazione degli aeroporti e dopo aver preso in affitto aerei dalle compagnie concorrenti. Nonostante questo forzo tratte importanti come Milano, Madrid, New York e Parigi sono rimaste scoperte da collegamenti. L’aeroporto di Roma –Fiumicino ha visto operativo solo il 50% dei voli. Il terminal BA dell’aeroporto londinese di Heathrow questa mattina era praticamente deserto, mentre arrivavano lamentele praticamente da tutti gli altri scali della compagnia aerea britannica. Lunedì 22 marzo aumenteranno le difficoltà di chi vuole viaggiare, perché il personale di volo, assistenti e piloti aderenti alla CGIL di 2 compagnie italiane Alitalia e Meridiana-Fly sciopereranno per 4 ore dalle 12 alle 16. In Alitalia, parteciperanno anche i membri aderenti all’ Ipa e Anpac, per alcune sigle sindacali sono previste azioni di sciopero dei servizi a terra. Le perdite economiche per le Compagnie aeree sono enormi, nell’ordine dei 30 milioni di € per la BA che potrebbero raddoppiare alla fine dello sciopero. Le ragioni dell’astensione dal lavoro sono per la BA i tagli economici della retribuzione e l’intensificazione dei ritmi stessi che sono prodotti dalla diminuzione del personale utilizzato in cabina, a fronte anche di meno servizi offerti ai passeggeri durante il volo. Per Alitalia e Meridiana, per la mancata soddisfazione di impegni presi in sede contrattuale e non mantenuti nel frattempo. Comunque oltre alle rivendicazioni dei lavoratori dei vari settori, c’è un nodo venuto al pettine che bisogna affrontare. La forte concorrenza delle compagnie low-cost, non è alimentata solo da una maggior efficienza organizzativa, dalla capacità di contrattare con le autorità pubbliche locali, il volume di traffico che queste compagnie riescono a convogliare su aeroporti di medie dimensioni, quindi con benefici di creazione di nuovi posti di lavoro e di supporto al turismo locale. Al di là di queste pur doverose note vi è alla base della loro organizzazione una cultura diversa. Ormai l’alone del lavoro particolarmente qualificato e attraente del personale di volo per le compagnie aeree di nuova generazione non esiste più. La conseguenza è che fatta salva la retribuzione per il personale di alta specializzazione: piloti, tecnici di manutenzione etc., per il restante personale, anche se di volo le retribuzione sono allineate ai livelli più bassi, indennità comprese. Questa filosofia fa la differenza e rende possibile vendere biglietti a prezzi più bassi e rappresenta il vero banco di prova dei rinnovi contrattuali per i prossimi anni.
domenica 21 marzo 2010
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