La FAO, da Santiago del Cile, venerdì ha annunziato che i prezzi dei prodotti alimentari in America Latina sono aumentati del 40% in quattro anni e rimangono tuttora elevati, rendendo più difficile la lotta contro la fame, che colpisce 52,5 milioni di persone nella regione. L'aumento dei prezzi alimentari dal 2007, nonostante una leggera flessione nel 2009, ha raggiunto oggi il picco rispetto agli ultimi tre decenni, è quanto si legge nella presentazione annuale della sicurezza alimentare e la nutrizione per l'America Latina, scritta dalle Nazioni Unite sezione alimentazione e agricoltura, la cui sede regionale è a Santiago. Alan Bojanic, vice capo della FAO per l'America Latina, in una conferenza stampa per la presentazione della relazione ha dichiarato che: "Il prezzo dello zucchero, per esempio, è diventato totalmente imprevedibile, come in un casinò, e continua a crescere". Mentre l'aumento dei prezzi dovrebbe favorire la produzione e l'esportazione di prodotti, l'incertezza dei prezzi stessi ha l'effetto opposto, secondo Bojanic. I prezzi raggiunti dal grano, la principale fonte di calorie per la popolazione della regione, con un valore medio salito del 36% dallo scorso anno (+62% per il frumento, 104% per il mais), destano particolari preoccupazioni. "L'aumento dei prezzi e l'aumento dell'inflazione possono contribuire all' aumento della povertà con un accesso ridotto al cibo per la parte più povera della popolazione, nel momento in cui la fame colpisce milioni di persone in America Latina e nei Caraibi, pari al 9% della popolazione locale, ha dichiarato il rappresentante della FAO. "La percentuale di persone che soffrono la fame è stata stabile per due anni mentre prima era in continuo declino", ha aggiunto. Questo aumento dei prezzi è attribuibile allo sviluppo della domanda globale della classe media, soprattutto in paesi come Cina e India, e in un cambiamento delle abitudini alimentari, con una crescente domanda di prodotti come carne o latte. L'aumento della popolazione mondiale (80 milioni di persone / anno) è un altro fattore da considerare. Nello stesso tempo, la produzione di alimenti cresce meno rapidamente. Un rischio chiave di questa produzione risiede nello sviluppo dei biocarburanti, per esempio, il 35% del raccolto di mais negli Stati Uniti è destinata ad alimentarne la produzione, (dati FAO).
sabato 15 ottobre 2011
Prodotti alimentari aumentati del 40% in 4 anni in Sud America
Pubblicato da economicamente alle 17:15
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