La Banca d'Italia ha scritto nel suo ultimo bollettino trimestrale che l'Economia in Italia è sottoposta ad uno "sforzo particolarmente grave" e la crescita è rallentata nel terzo trimestre. "Nonostante la fondamentale solidità del sistema bancario, il basso livello d' indebitamento delle famiglie e l'assenza di squilibri significativi nel mercato immobiliare, l'Italia è stata colpita duramente dalla crisi come conseguenza del suo debito pubblico, dipendenza dal commercio mondiale e dalle deboli prospettive di crescita a lungo termine. Il prodotto interno lordo è rallentato nel terzo trimestre dopo l'espansione dello 0,3% nei tre mesi fino a giugno, secondo la Banca centrale, citando una debole domanda interna e le esportazioni che languono. L'Italia ha risentito in misura particolarmente accentuata dell'evoluzione dell'economia globale e delle turbolenze sui mercati. Nel secondo trimestre del 2011 il PIL dell'Italia è aumentato dello 0,3% sul periodo precedente, dopo due trimestri di sostanziale stagnazione. Le esportazioni hanno continuato a fornire il principale sostegno alla crescita; la domanda interna è rimasta debole. Nel corso dell'estate il quadro congiunturale è peggiorato. Gli indicatori confermano la debolezza della domanda interna, su cui incidono le sfavorevoli prospettive dell'occupazione e l'accresciuta incertezza sulla situazione economica generale; decelerano le vendite all'estero, in un contesto di minore vivacità della domanda mondiale. In settembre l'inflazione al consumo è salita al 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2010; i prezzi potrebbero avere in parte già riflesso l'aumento dell'IVA deliberato all'inizio del mese, i cui effetti continueranno a esercitare modeste pressioni al rialzo nel corso dell'autunno. L'inflazione di fondo resta contenuta; le pressioni sui costi degli input si stanno allentando, come segnalato dalle imprese nei sondaggi congiunturali più recenti. Le condizioni di fondo delle banche italiane rimangono solide. Nel primo semestre del 2011 la redditività bancaria dei cinque maggiori gruppi è rimasta invariata, sia pure su livelli contenuti, rispetto allo stesso periodo del 2010; i coefficienti patrimoniali hanno beneficiato degli aumenti di capitale realizzati da alcuni gruppi. Tuttavia, le turbolenze sui mercati finanziari hanno inciso sul costo e sulla capacità di raccolta all'ingrosso degli intermediari. La crescita dei prestiti è rimasta sostenuta in agosto, sia pure in decelerazione, ma vi è il rischio che il protrarsi delle tensioni si rifletta in misura crescente sulle condizioni di accesso al credito.
lunedì 17 ottobre 2011
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