I governi francese e belga intensificano le loro discussioni sullo smantellamento della banca Dexia, la prima istituzione a pagare i costi della crisi del debito in Europa. L'accordo è difficile per i diversi orientamenti nei prezzi delle attività. Il programma di fine settimana è molto pieno. I primi ministri belga e francese, Yves Leterme e François Fillon hanno avuto un incontro sabato mattina, secondo fonti vicine alla vicenda citata da AFP e Reuters. Poi sarà il turno dei ministri delle Finanze, Baroin e Didier Reynders. Nel frattempo, Nicolas Sarkozy è il direttore esecutivo del FMI, Christine Lagarde, si sono incontrati e il caso di Dexia è stato certamente affrontato. La serie si concluderà con il consiglio di amministrazione di Dexia, originariamente prevista per ieri, che si svolgerà oggi domenica per dare più tempo ai negoziatori. Lo smantellamento del gruppo potrebbero quindi essere ufficialmente concordato. Il governo belga cerca una nazionalizzazione di Dexia Bank Belgium (DBB), l'entità belga dell'istituzione. Una decisione che costerebbe tra 3,5 e 4 miliardi di euro, secondo il quotidiano Le Soir. Nel frattempo diversi istituti hanno manifestato interesse, tra cui Deutsche Bank, Rabobank, Crédit Mutuel e BBVA. Un altro tema sul tavolo è la distribuzione di garanzie statali sul portafoglio di circa 100 miliardi di euro rispetto alla "bad bank" prevista per lasciare libera da grossi fardelli la parte più attiva della banca. Yves Leterme e Didier Reynders hanno avvertito il governo francese che il Belgio non si caricherà da solo il peso. La Francia ha una partecipazione cumulativa a quella della Caisse des depot (CDC) di circa il 25%. Secondo L'Echo, la Francia, ansiosa di mantenere il rating AAA, "difenderà una ripartizione di 60/40 o 65/35" invece che l'equilibrio teorico 50-50 sulla base dell'attuale distribuzione del capitale. Venerdì, François Fillon ha annunciato che la CDC metterà a disposizione tre miliardi di euro per finanziare le autorità francesi locali fino a quando una nuova entità formata dal Cassa dei depositi (CDC) e Banco Posta non prenderà il posto di Dexia. In Germania si ritiene che il caso della banca franco-belga Dexia, è la prima vittima della crisi a catena scaturita dal debito greco, e potrebbe abbattersi sul ritorno di una certa fiducia nell'Euro che da qualche giorno la finanza di Asia e Australia stavano dimostrando, credendo al rifinanziamento europeo delle proprie banche. Secondo fonti diplomatiche di Bruxelles, la Germania si opporrebbe a impiegare le risorse del fondo europeo salva stati (Efsf) per ricapitalizzare le banche francesi per un disaccordo sui meccanismi operativi dell'Efsf, che non sono ancora in vigore, dato che manca la ratifica del parlamento della Slovacchia e questo non tranquillizza gli operatori, visto che le difficoltà del sistema bancario europeo nella raccolta stanno di fatto paralizzando l'economia europea. Parigi vorrebbe un'interpretazione più ampia possibile delle funzioni del fondo che preveda anche la ricapitalizzazione delle banche. Invece Berlino, stanca di pagare e vincolata dal pronunciamento della Corte Costituzionale tedesca, pretende un'interpretazione restrittiva, con l'intervento del fondo a favore della banche ammissibile solo nel caso di una minaccia alla stabilità dell'intera eurozona. C'è attesa per domenica, in occasione del vertice franco-tedesco a Berlino con il confronto tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente Nicolas Sarkozy per una possibile soluzione di compromesso.Con un totale attivo di 520 miliardi di euro, Dexia è una delle banche di rilevanza sistemica in Europa. Circa la metà del patrimonio totale è rifinanziato da altre banche e fondi, meno di un quarto dei depositi al dettaglio. IL fallimento di Dexia non è considerato un'opzione possibile per gli altri operatori finanziari del Gruppo Banca Dexia perchè entrare nel baratro potrebbe compromettere il sistema finanziario nel suo insieme. Inoltre, i comuni e tutti gli altri enti locali, che Dexia ha principalmente finanziato, potrebbero finire nei guai.
domenica 9 ottobre 2011
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