L'agenzia Moody ha annunciato ieri sera 4 ottobre, di aver abbassato il rating dei titoli di Stato italiani da Aa2 ad A2, a causa dei rischi per il finanziamento del debito a lungo termine, per la lenta crescita economica italiana e le incertezze politiche. Moody ha abbinato la sua decisione ad un outlook negativo, nel senso che potrebbe ulteriormente abbassare la nota sui titoli di Stato italiani nel futuro. Moody ha dato come prima ragione, l'aumento del rischio per le necessità di cifre sempre maggiori di finanziamento del debito pubblico nell'area dell'euro [per i paesi] come l'Italia a causa dell'erosione e non sostenuta da una ciclica fiducia degli investitori. A questo si aggiungono le debolezze strutturali per i rischi di una recessione sempre più legate a carenze strutturali e a prospettive indebolimento della crescita nel mondo. Secondo Moody, una terza ragione per il downgrade per l'Italia è che "i rischi e il tempo che saranno necessari al governo per raggiungere gli obiettivi di riduzione del deficit e di invertire la tendenza [aumentare] il debito pubblico a causa incertezze economiche e politiche non sono facilmente prevedibili nel tempo". L'agenzia aveva annunciato il 16 settembre di aver esteso il periodo di revisione del rating sovrano d'Italia per prendersi il tempo necessario per valutare le misure fiscali adottate a metà settembre. Un'altra agenzia di rating, Standard & Poor aveva declassato il rating italiano (da A + ad A) il 19 settembre a causa delle prospettive di crescita troppo basse.
mercoledì 5 ottobre 2011
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