Sia la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che il Fondo Monetario internazionale prevedono in crescita il Pil italiano nel 2010 di circa l’1%. Le commesse dall’estero sono aumentate del 2,1% nel mese di novembre, trend confermato nel mese di dicembre, mentre 1,1% negativo si ha negli ordini all’industria proveniente dal mercato interno. Alcuni punti di forza della situazione economica italiana sono i dati relativi forniti da una ricerca dell’Aspen sull’export italiano dove l’Italia è al secondo posto dopo la Germania sugli indici globali dell’export e al 5 posto nella bilancia commerciale del 2008 sia nell’alta tecnologia ( 40 mld di dollari d’introti) che nei prodotti non alimentari (103 mld di dollari introitati). Siamo al 3° posto , dopo gli USA e la Francia nel valore delle entrate del turismo (46 mld di dollari incassati nel 2008), e produciamo per ogni occupato un Pil di 41,5 dollari l’ora. Siamo al 6 posto nella graduatoria dei disoccupati con un valore di 7,4% in posizion meno favorevole dell’Italia si trova la Germania (7,7%),Gb (7,8%),Usa (9,5%) a pari merito con la Francia. Rimangono a nostro sfavore 4 punti. Il primo sono le dimensioni demografiche del paese, siamo solo 60 milioni di abitanti, ma sul piano del Benessere nazionale potrebbe non essere un handicap assoluto, Cina e India da soli rappresentano circa il 30% della popolazione globale, ma poi bisogna elevare lo standard di vita di queste masse. Gli altri handicap, su cui si può intervenire, sono le dimensioni del debito pubblico, l’evasione fiscale ed ultimo la necessità di aumentare le dimensioni delle imprese. Su questi campi la politica può fare molto.
venerdì 22 gennaio 2010
Sviluppo Italia. Ottimismo condiviso
Sia la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che il Fondo Monetario internazionale prevedono in crescita il Pil italiano nel 2010 di circa l’1%. Le commesse dall’estero sono aumentate del 2,1% nel mese di novembre, trend confermato nel mese di dicembre, mentre 1,1% negativo si ha negli ordini all’industria proveniente dal mercato interno. Alcuni punti di forza della situazione economica italiana sono i dati relativi forniti da una ricerca dell’Aspen sull’export italiano dove l’Italia è al secondo posto dopo la Germania sugli indici globali dell’export e al 5 posto nella bilancia commerciale del 2008 sia nell’alta tecnologia ( 40 mld di dollari d’introti) che nei prodotti non alimentari (103 mld di dollari introitati). Siamo al 3° posto , dopo gli USA e la Francia nel valore delle entrate del turismo (46 mld di dollari incassati nel 2008), e produciamo per ogni occupato un Pil di 41,5 dollari l’ora. Siamo al 6 posto nella graduatoria dei disoccupati con un valore di 7,4% in posizion meno favorevole dell’Italia si trova la Germania (7,7%),Gb (7,8%),Usa (9,5%) a pari merito con la Francia. Rimangono a nostro sfavore 4 punti. Il primo sono le dimensioni demografiche del paese, siamo solo 60 milioni di abitanti, ma sul piano del Benessere nazionale potrebbe non essere un handicap assoluto, Cina e India da soli rappresentano circa il 30% della popolazione globale, ma poi bisogna elevare lo standard di vita di queste masse. Gli altri handicap, su cui si può intervenire, sono le dimensioni del debito pubblico, l’evasione fiscale ed ultimo la necessità di aumentare le dimensioni delle imprese. Su questi campi la politica può fare molto.
Pubblicato da economicamente alle 15:36
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