domenica 31 gennaio 2010

Azioni. Meglio Fondi comuni azionari


In questo 2010 che vedrà almeno sino all’ultimo trimestre dell’anno, tassi bancari ai minimi storici e rendimenti obbligazionari anch’essi bassi, i risparmiatori saranno costretti a rivolgersi al mercato azionario per trovare una remunerazione accettabile dei loro investimenti. In effetti le prime notizie provenienti dalle varie parti del mondo danno per certa una ripresa degli investimenti e dei rispettivi PIL. Oltre all’area BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) anche negli USA l’ultimo trimestre si è chiuso con un più 5,7%, dato migliore dal 1996 ad oggi. La Cina viaggia ad incrementi di PIL di oltre il 10% annuo seguita a ruota dagli altri paesi sopramenzionati. Perfino le previsioni per l’Italia sono ottimistiche, perché rispetto a prospettive governative di crescita del PIL, nel 2010, dell’1%, la Banca d’affari americana Merryl Lynch prevede una crescita dell’ 1,9% nel 2010 e del 2,2% per il 2011, mentre tutto sommato sono minori i timori di fiammate inflazionistiche per rialzi dei prezzi delle materie prime, se non nelle maglie di una crescita in linea con l’inflazione. Da questo punto di vista è interessante che molte case di gestione di Fondi, magari di proprietà di primarie banche, incomincino ad acquistare azioni di società che hanno garantito e garantiscono nel tempo consistenti dividendi. In una prospettiva di investimento di 5 anni l’accoppiata rivalutazioni del capitale, e rendimento semestrale di Fondi che pagano regolarmente una cedola, può essere una strategia vincente nei prossimi anni.

1 commenti:

ilpoeta ha detto...

Analisi giusta. Personalmente però preferisco gli Etf, che sono degli strumenti di gran lunga meno costosi, ai fondi comuni.

Un saluto...