Il 2010 potrebbe essere l’apoteosi del mercato del cambio on-line visto i movimenti che si preannunciano nelle borse di tutto il mondo. Il nuovo anno si è aperto con l’Euro ritornato sulla soglia di 1,44 per Dollaro. La crisi dell’economia greca e gli sviluppi di quella islandese non sembrano toccare la moneta europea. D’altra parte la parole di Jugen Stark, membro esecutivo della BCE, sono state molto chiare, la Banca non si farà carico delle difficoltà greche, che dovrà cavarsela da sola, idem per l’Islanda. Segni d’insofferenza arrivano dal Presidente francese Nicolas Sarkozy sull’indebolimento del dollaro. Deficit pubblico USA eccessivo, triplicato nel 2009 rispetto al 2008, politica monetaria ancora espansiva, abbandono da parte degli investitori delle attività in dollari, politiche finanziarie delle banche che fanno trading prendendo soldi dal Tesoro USA e finanziando la speculazione. L’oro +50% dai minimi dell’inizio novembre 2008, nuovi record dei prezzi del platino e del palladio, ancora soft l’aumento del prezzo del barile di petrolio che solo negli ultimi 20 gg. si è apprezzato del 10%. Giappone e Cina, seconda e terza posizione nella scala delle economie più forti del mondo, sono tentate di fatto di svalutare o di non rivalutare, come la Cina, le proprie monete per trarre beneficio delle cosidette svalutazioni competitive. Già nel 1936, dopo la grande crisi del 1929 tentativi di questo tipo effettuati dai 26 paesi più sviluppati ebbero effetti devastanti sul commercio mondiale e nel mondo del lavoro con perdite consistenti di posti. La componente inflazionistica insita nell’economia USA è la grande preoccupazione per gli investitori in dollari che nel corso dell’anno appena trascorso hanno sottoscritto il 24% delle nuove emissioni del Tesoro americano rispetto ad una media del 72% del quinquennio precedente. Sabato 9 si è avuta la prima riunione dell'anno del Financial Stability Board sotto la presidenza del Governatore della Banca d’Italia Draghi per una valutazione della situazione. Oggi a Basilea, la Banca dei Regolamenti Internazionali, BRI, avrà un incontro con i Governatori del G-10 e i CEO delle Istituzione finanziarie più importante per preparare la fine della grande liquidità. Un aumento prevedibile dei tassi della FED nel primo semestre 2010 potrebbe presentare uno scenario di grande variabilità nei valori di cambio. Un altro auspicio è che la fase di “exit strategy” possa essere governata meglio con la presenza di regole globali condivise.
domenica 10 gennaio 2010
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