sabato 21 aprile 2012

Il FMI aumenta la sua potenza di fuoco senza accelerare sulla sua riforma

Come l'ONU, il Fondo monetario internazionale (FMI) deve riformarsi per mantenere la sua legittimità. Ieri, c'è stato il forte interveno di Guido Mantega, ministro delle Finanze brasiliano che ha biasimato la lenta attuazione della riforma delle quote FMI deciso dal consiglio dei governatori della istituzione nel dicembre 2010. Il rappresentante del Brasile, la cui economia è in crescita, ha esortato i suoi omologhi, presenti a Washington a far partire in questa riunione di primavera del FMI e della Banca mondiale, la distribuzione delle azioni basate sulla situazione economica relativa al PIL di ciascuno Stato membro. Questa è importante perché determina il potere relativo al voto di ciascuno. "L'economia del Brasile è superiore a quella dei paesi europei ad eccezione di Germania e Francia. Ma la quota del Brasile è equivalente a quello dei Paesi Bassi, ed inferiore a quella di Spagna, Italia e Regno Unito ha dichiarato Guido Mantega per citare altri esempi: La quota-parte del Belgio è tre volte superiore a quella della Nigeria. Come per la Spagna, per quanto sorprendente possa sembrare, ha una quota che è superiore a quella di tutti i quarantaquattro paesi dell'Africa sub-sahariana". Al grido arrabbiato del ministro brasiliano ha fatto eco la riluttanza della Russia, India e Cina a fornire un maggior sostegno finanziario al FMI. Il Direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde ritiene necessario, "aumentare considerevolmente la potenza di fuoco" dell'istituzione, dato che "nubi oscure" si accumulano all'orizzonte. Questo ulteriore rafforzamento dovrebbe contribuire a rassicurare i mercati ed aumentare la fiducia, tanto più che una nuova crisi nella zona euro non è esclusa, i segnali che emettono Spagna e Italia destano preoccupazione. Ieri venerdì, Christine Lagarde era sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di aumentare le risorse del FMI di 430 miliardi dollari in modo da superare in totale i 700 miliardi di dollari. All'inizio di quest'anno, l'area euro aveva già promesso prestiti per $ 150 miliardi. In questi giorni, il Giappone ha promesso 60 miliardi di dollari e 26 miliardi di franchi la Svizzera. Poco prima di rincontrare i suoi omologhi in una riunione del G20 a Washington, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha detto che la discussione dovrebbe essere conclusa, "gli europei hanno mantenuto le loro promesse". Il Direttore esecutivo del FMI sperava di ottenere risorse aggiuntive per 600 miliardi di euro, basandosi su un importante contributo USA e del Canada. Ma gli Stati Uniti, il maggiore azionista del Fondo monetario internazionale, in piena campagna per le presidenziali di novembre, nulla hanno promesse al FMI e il Canada ha condiviso l'atteggiamento di Washington. "La realtà è che i paesi europei sono relativamente ricchi", ha detto il ministro delle Finanze canadese Jim Flaherty: "Abbiamo detto da diversi anni che prendere il toro per le corna e affrontare i problemi con le proprie risorse è necessario". I paesi emergenti criticano anche il FMI bloccato dagli USA che non sono pronti ad aprire completamente alla partecipazione della Cina, Russia e altri paesi con grandi riserve. Questa settimana il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner ha detto alla Brookings Institution che "l'Europa è un continente ricco, e spetta alla UE di giocare il ruolo principale "in termini di finanziamento del FMI. "Noi europei abbiamo raggiunto il nostro obiettivo principale in questo incontro", ha detto il commissario UE monetari Olli Rehn. Il capo della Banca centrale europea (BCE), Mario Draghi, ha parlato di "ragionevoli e incoraggianti risultati". Il ministro delle Finanze di Danimarca Margrethe Vestager, il cui paese detiene attualmente la presidenza dell'UE, considera la somma sufficiente: "Pensiamo che questo è ciò di cui abbiamo bisogno".

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